Allarme inquinamento| Nuova emergenza a Bellolampo - Live Sicilia

Allarme inquinamento| Nuova emergenza a Bellolampo

La Procura ha ordinato il sequestro d'urgenza dell'ex poligono militare. Vi è stata accumulata una montagna di terra piena di rame, arsenico, piombo e zinco. Rifiuti pericolosi che hanno già inquinato il torrente Celona che scorre sotto la discarica palermitana.

PALERMO – Una montagna di terra piena di rame, arsenico, piombo, vanadio e zinco. Rifiuti pericolosi che hanno già inquinato il torrente Celona. Non c’è pace per la discarica di Bellolampo.

La Procura ha ordinato il sequestro d’urgenza dell’area dell’ex poligono militare adiacente all’impianto dove vengono smaltiti i rifiuti della città. L’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ha analizzato i campioni della terra utilizzata per la realizzazione della quinta vasca. Ne è venuto fuori un quadro disastroso. Solo per fare qualche esempio: la concentrazione di rame supera di 30 volte i limiti previsti dalla legge, il piombo di 7 volte, l’antimonio addirittura di 500 volte. Ce n’è abbastanza per decretare lo stato d’emergenza.

Il pubblico ministero Geri Ferrara ha messo l’area sotto sequestro affidandola al sindaco di Palermo. Sarà lui a doversi occupare della bonifica dell’ex poligono. Il dato ancora più preoccupante è che le piogge hanno provocato la contaminazione del torrente Celona le cui acque, senza alcun trattamento, finiscono in mare.

E’ stata aperta un’inchiesta, al momento a carico di ignoti. Sono, stati, però individuati gli enti a cui è stato sollecitato in passato un intervento e che potrebbero essere chiamati a rispondere della nuova emergenza ambientale: il ministero della Difesa, vecchio proprietario dell’area, l’Amia che gestisce la discarica e la Pea, la società che avrebbe dovuto realizzare il termovalorizzatore nell’ex poligono. Un progetto mai andato in porto.

“La mancata bonifica e messa in sicurezza dell’area – scrive il pubblico ministero – ha determinato la prosecuzione dell’abbandono indiscriminato sul suolo di concentrazioni di inquinanti pericolosi ben superiori alle soglie di concentrazione del rischio previste dalla normativa con conseguente aggravamento dei reati già commessi ed agevolazione della commissione di altri – si legge ancora nel provvedimento –  stante la penetrazione degli inquinanti nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque di falda e sotterranee, con il conseguente fenomeno di inquinamento ambientale posto in essere e tuttora in corso e conseguenze potenzialmente nocive per la salute umana. Fenomeni potenzialmente pericolosi cui deve essere posto immediatamente termine stante la assoluta inerzia degli organi a ciò preposti”.


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