Sembra essere tornata la pace a Palazzo dei Normanni. Dopo settimane di litigi e paralisi la notte ha portato consiglio e le urla delle ultime ore hanno lasciato posto a toni più concilianti ed espressioni più distese.
I rappresentanti di tutti i partiti hanno stabilito un preciso cronoprogramma, ratificato dalla conferenza dei capigruppo e comunicato all’Aula.
Questo l’ordine dei lavori. L’assessore alle Infrastrutture Pier Carmelo Russo ha annunciato in aula che il governo ricorrerà alla proroga dell’esercizio provvisorio (richiesta che verrà ufficializzata dalla riunione di Giunta in programma per stasera alle 20). In seguito a questo intervento Sala d’Ercole interrompe la discussione generale della legge elettorale e avvia il confronto sui testi della semplificazione e della stessa legge elettorale. L’obiettivo è quello di redigere un maxiemendamento bipartisan per ogni ddl.
Mercoledì 16 nuova giornata di lavori d’Aula per ratificare la proroga dell’esercizio provvisorio (il terzo in tre anni).
I novanta torneranno in aula il 22 marzo per riprendere l’esame dei due ddl e giungere nell’arco di pochi giorni alla votazione.
Il maxiemendamento alla legge elettorale (che resta formalmente all’ordine del giorno dell’aula) sarà frutto di un confronto su alcuni punti definiti. Questi i temi che saranno la base del dialogo e che non potranno subire integrazioni in corsa: l’incompatibilità tra sindaco e deputato, l’applicabilità della legge dal 2012, l’estensione del maggioritario ai comuni fino a 15mila abitanti, l’eliminazione della multi preferenza di genere, l’elezione diretta dei presidenti di circoscrizione, il divieto di nomina ad assessore comunale o provinciale di parenti e affini dei consiglieri; l’eliminazione del referendum popolare promosso dai cittadini, il terzo mandato per i sindaci nei comuni fino a 5mila abitanti, la sfiduci abilità del presidente del Consiglio comunale o provinciale a maggioranza.
“Su questi punti – spiega il capogruppo Pdl Innocenzo Leontini – ci confronteremo con dei tavoli di lavoro e nessuno potrà aggiungere altri argomenti di discussione”.
Pace fatta quindi, o almeno così sembra. “Siamo soddisfatti – spiega Lino Leanza (Mpa) – dei progressi fatti. Si è capito che non potevamo andare avanti con il clima delle ultime settimane”.
“I maxiemendamenti – aggiunge il capogruppo di Fds Titti Bufardeci – serviranno a semplificare il percorso e trovare una sintesi tra le diverse posizioni e saranno valutati dal tavolo politico nell’attesa che in parlamento faccia il suo iter l’esercizio provvisorio”.
“L’esercizio provvisorio – precisa il capogruppo di Fli Livio Marrocco – nasce per due motivi. Uno tecnico perché è in corso un dialogo epistolare tra i ministri Calderoli e Fitto e il presidente Lombardo relativo al bilancio 2011, per avere un documento ‘di transizione’ in vista del federalismo. C’è poi una motivazione più politica ed è certamente servito anche a stemperare i toni”.
Prudenza nelle parole del capogruppo Pd Antonello Cracolici: “fra passi avanti e passi indietro siamo arrivati a questo punto, adesso si lavora di cesello. Abbiamo sempre detto che avremmo voluto condividere la legge elettorale e che non era una questione di vita o di morte la sua applicabilità già dalle prossime elezioni”. “Certo – ammonisce – le variabili in politica non sono mai definite… ed è chiaro che la semplificazione non potrà essere una deregulation”. “Allo stesso modo – precisa il segretario democratico Giuseppe Lupo – i capisaldi della legge elettorale non potranno essere modificati. Oggi sono stati fatti – aggiunge – dei passi importanti per la Sicilia, per fare due buone leggi con il concorso di tutti. Verificheremo nel merito le richieste della minoranza con molta attenzione”.
Soddisfazione in casa Pdl. “Il governo- precisa Leontini – si è presentato in aula chiedendo l’esercizio provvisorio e ammettendo cosi’ la propria incapacità. La maggioranza ha capito che il braccio di ferro non avrebbe portato a nulla. Legge elettorale e semplificazione saranno poi frutto di una reale condivisione”. Tra i motivi di soddisfazione anche la non applicabilità, che sembra ormai certa, della riforma elettorale prima del 2012.
“Si chiude una fase difficile e travagliata – commenta il vicepresidente vicario dell’assemblea Santi Formica – che ha portato a scontri e toni duri, con troppa adrenalina in circolo. Clima difficile frutto anche della situazione in cui ci troviamo: con una maggioranza decretata dalle urne che si ritrova a fare l’opposizione. C’e’ stato un recupero di responsabilità da tutte le parti che pone le basi per un dialogo proficuo e per l’approvazione entro aprile di leggi importanti”.