Napolitano: "Una crisi delicatissima" | Male le Borse, Milano maglia nera - Live Sicilia

Napolitano: “Una crisi delicatissima” | Male le Borse, Milano maglia nera

LA DIRETTA. Peggioramento delle Borse europee dopo l'avvio in moderato ribasso di Wall Street e un buon inizio stamattina. Londra segna una flessione dello 0,73% a 5.504 punti, Francoforte dell'1,43% a 5.970, Parigi dell'1,48% a 3.101 e Amsterdam dell'1,17% a 297,47. Madrid cede il 2,09% a 8.377 e Milano, maglia nera d'Europa, cede il 2,42% a 15.399 punti, dopo che lo spread fra Btp e Bund decennali è tornato a salire fino a 492 punti.
VIA AL NUOVO GOVERNO
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16.12. Peggioramento delle Borse europee dopo l’avvio in moderato ribasso di Wall Street e un buon inizio stamattina. Londra segna una flessione dello 0,73% a 5.504 punti, Francoforte dell’1,43% a 5.970, Parigi dell’1,48% a 3.101 e Amsterdam dell’1,17% a 297,47. Madrid cede il 2,09% a 8.377 e Milano, maglia nera d’Europa, cede il 2,42% a 15.399 punti, dopo che lo spread fra Btp e Bund decennali è tornato a salire fino a 492 punti.

14 novembre. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: “Crisi delicatissima e cruciale”.

20.07. Parla il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: “È indispensabile in questo momento- ha detto- recuperare la fiducia della comunità internazionale. Tentare di evitare un vuoto di governo è quanto dovrebbero volere tutti quelli che hanno a cuore il bene del Paese. Ho affidato a Monti l’incarico di formare un nuovo governo aperto sia allo schieramento uscito vincente dalle ultime elezioni ma che poi ha visto crescere al suo interno rotture e tensioni, sia a quello dell’opposizione. Si tratta di dar vita ad un governo che voglia unire forze politiche diverse. Poi la parola tornerà ai cittadini. Confido che si voglia incoraggiare Monti, personalità indipendente, sempre estraneo alla mischia politca, figura altamente conosciuta e rispettata in Europa. È giunto il momento della prova, non è tempo di posizioni faziose. Questo credo è ciò che l’italia si augura”.

20. Prime parole del premier, Mario Monti: “Intendo adempiere a questo compito con senso responsabilità e servizio per il Paese in un momento di particolare difficoltà per l’Italia, dobbiamo vincere la sfida per il riscatto, diventando sempre di più un punto di forza e non di debolezza di un Unione di cui siamo stati fondatori”.

19.47 Napolitano ha affidato l’incarico a Mario Monti dopo un colloquio durato circa 45 minuti.

19.12 Silvio Berlusconi ha lanciato il suo videomessaggio agli italiani. In un passaggio ha detto: “Basta alle invidie, il mio amore per l’Italia è rimasto immutato. Per questo da domani raddoppierò i miei impegni al Parlamento. Non mi arrenderò finche non saremo riusciti a liberare il Paese dagli egoismi che gli impediscono di sviluppare le sue potenzialità”.

18.45 Giorgio Napolitano ha convocato al Quirinale Mario Monti alle 19, dopo avere ascoltato al telefono il parere di Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi.

18.11 Angelino Alfano al termine della consultazione con Giorgio Napolitano ha detto: “Abbiamo dato al capo dello Stato la nostra disponibilità a incarico a Monti. La nostra preferenza è per un governo di soli tecnici. La sua durata non può che essere collegata al programma e alla sua attuazione”. Il presidente Napolitano ha ricevuto anche la delegazione del Pd che, stando a quanto riferito dal segretario Bersani,  si è detto è favorevole ad un governo dal forte carattere tecnico e di rottura, capace di fare anche un vasto pacchetto di riforme.

15.15. Angelino Alfano: “Il mio dispiacere è per una sinistra che non cambia mai, io oggi lo dico con la massima sincerità: avrei gradito qualche dichiarazione del Pd in cui si dice che non ha vinto le elezioni e che si va al governo per una condizione di emergenza, ma non c’è nulla da festeggiare perchè la crisi è ancora in campo”.

11.15. L’Mpa è “pronto a sostenere l’eventuale governo Monti”. Lo ha detto il senatore Giovanni Pistorio, al termine del colloquio al Quirinale con Napolitano.

13 novembre-7.46. Dopo le dimissioni, questa sarà la giornata delle consultazioni. L’incarico al professor Monti potrebbe arrivare già in serata. La Lega non ci sta. Di Pietro vuole le elezioni.

Silvio Berlusconi si è dimesso da premier, in un susseguirsi di eventi incalzante e a tratti drammatico: la colazione a Palazzo Chigi dove Mario Monti ha di fatto respinto ad una ad una le richieste del Cavaliere per dare il suo ok ad un esecutivo tecnico, l’ultimo brindisi da premier con la sua maggioranza dopo il voto alla Camera sulla legge di stabilità, il Consiglio dei Ministri per annunciare le dimissioni, le contestazioni della piazza, l’ufficio di Presidenza con un partito in rivolta che dice un sì (anche se condizionato) a Monti. E infine le dimissioni al Quirinale, nelle mani del Capo dello Stato Giorgio Napolitano.

E l’uscita dal palazzo del Colle da un ingresso secondario. La prima tappa è stata quella che, a catena , ha poi condizionato tutte le altre. Nel pranzo con Monti Berlusconi ha cercato di mettere paletti, chiedere garanzie sulla giustizia e su un governo con un preciso programma legato alla lettera alla Bce. Un esecutivo fatto anche da politici, con dentro Gianni Letta, che si impegni a non metter mano alla legge elettorale e a nuove leggi sulle tv. Ma Monti e’ stato tanto cortese quanto fermo: niente diritto di prelazione sulla scelta del Guardasigilli (Berlusconi aveva indicato Nitto Palma o il magistrato Iannini, moglie di Bruno Vespa), un prendere o lasciare su una squadra tutta tecnica e da decidere senza condizionamenti: ministri e sottosegretari. E un no rotondo anche alla presenza di Letta, il boccone più indigeribile dal Cavaliere che dal sottosegretario si sarebbe sentito garantito.

A mani praticamente vuote il Cavaliere ha affrontato a quel punto Umberto Bossi, in un drammatico scontro durante il quale il premier ha cercato in ogni modo di respingere le accuse del Senatur e di convincerlo, senza successo, a non spaccare l’alleanza e ad appoggiare Monti. Circondato da molti di quelli dai quali si sente ‘tradito’, un Berlusconi dalla mascella sempre più serrata si e’ presentato in Aula alla Camera, nel suo ultimo giorno da premier. E ha lasciato a bocca asciutta le molte parlamentari che volevano sostenerlo, abbracciarlo o consolarlo, andandosene di corsa a Palazzo Chigi per un consiglio dei ministri lampo.

Ancora amarezza, per il premier, nel breve tragitto tra la sede del governo e la sua residenza romana, in mezzo alle contestazione della folla. E infine il teso ufficio di presidenza durante il quale Berlusconi si e’ trovato di fronte ad un partito lacerato, al quale ha promesso in tutti i modi che se per senso di responsabilità si dovrà camminare per forza sulla strada del governo Monti (e non andare al voto come chiede metà Pdl) lo si farà almeno con onore e ponendo condizioni. Prima di salire a dimettersi al Colle, ancora contestato dalla piazza, il Cavaliere ha promesso che si batterà per un governo tecnico ma con un preciso programma ricalcato sugli impegni presi nella lettera all’Europa e alla Bce, con dentro Gianni Letta. Un governo con una scadenza, ha cercato di rendere meno dura la resa ai suoi il Cavaliere, ”al quale in ogni momento saremo liberi di staccare la spina”.

21.42 Silvio Berlusconi si è dimesso dalla carica di presidente del Consiglio dei Ministri

21.20 “L’ufficio di Presidenza ha approvato la proposta del presidente, Silvio Berlusconi, e del segretario politico, Angelino Alfano, di dichiarare al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la disponibilità al conferimento dell’incarico al senatore Mario Monti per la formazione di in governo tecnico”. E’ quanto si legge nella nota al termine della riunione del Pdl a Palazzo Grazioli. “L’Ufficio di Presidenza – conclude la nota – sarà riconvocato dopo l’incontro tra il Presidente incaricato e la delegazione del Pdl, così da consentire la verifica circa l’esito di un confronto in merito alla composizione dell’esecutivo, al programma proposto e ai tempi del mandato”.

21.08 Tra i fischi dei contestatori, Silvio Berlusconi è arrivato al Quirinale, dove è in corso il colloquio col Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.

20.05 Il presidente della Repubblica ha promulgato la legge di stabilità 2012 e il bilancio di previsione dello stato per l’anno finanziario 2012 e il bilancio pluriennale per il triennio 2012-2014.

19.35 Iniziato a Palazzo Grazioli l’ufficio di presidenza del Pdl

19.00 Berlusconi contestato a Palazzo Grazioli, mentre davanti palazzo Chigi alcuni manifestanti hanno urlato “vergogna” ai ministri che uscivano in auto blu.

18.50 Terminato il Consiglio dei Ministri

18.00 Silvio Berlusconi ha lasciato la Camera diretto a Palazzo Chigi dove a breve inizierà il Consiglio dei ministri.

17.41 Con 380 voti favorevoli la Camera ha approvato il ddl Stabilità.

17.35 Scilipoti: “Non mi pento della scelta del 14 dicembre. Oggi si sta facendo un colpo di Stato, questo è l’ultimo governo eletto dai cittadini italiani, da domani saremo commissariati da un personaggio che rappresenta le lobby delle banche”.

16.40 Mentre alla Camera sono in corso le dichiarazioni di voto, il senatore a vita Mario Monti è rientrato in albergo dopo il lungo colloquio, durato due ore, con Silvio Berlusconi.

16.20 E’ ancora in corso la seduta che approverà il ddl Stabilità. Dopo il voto sono previsti un  Consiglio dei Ministri e un ufficio di presidenza del Pdl. Al termine delle riunioni il premier Silvio Berlusconi dovrebbe salire al Quirinale per rassegnare le dimissioni.


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