Allo studio il piano per Sferracavallo| Comune pronto ad aprire le piazze storiche - Live Sicilia

Allo studio il piano per Sferracavallo| Comune pronto ad aprire le piazze storiche

Ecco la giornata della giunta Orlando, tra la candidatura di Palermo a capitale della cultura e il piano per Sferracavallo, passando per le scuole e le piazze storiche.

LA GIORNATA DELLA GIUNTA
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Mentre fervono i preparativi per il Festino e la questione Gesip si fa sempre più scottante, continuano le attività della giunta Orlando, tra nuovi interventi di pedonalizzazione nella città e l’attenzione alle istituti scolastici, il tutto in vista della candidatura di Palermo come capitale europea del 2019.

Per la viabilità e la vivibilità delle borgate marinare, dopo che il piano per la pedonalizzazione di Mondello sarà presentato in giunta lunedì, l’assessore alla Mobilità Tullio Giuffrè annuncia che “dalla prossima settimana inizieremo a progettare interventi anche su Sferracavallo, con l’idea, anche qui, di chiudere al traffico alcune aree”.

Intanto l’assessore al Territorio Agata Bazzi, ospite oggi del forum di Live Sicilia, ha annunciato che i tre cantieri pubblici aperti al momento consentiranno ai palermitani di fruire comunque di tre tra le piazze più belle della città. “Il giardino di piazza Marina – ha detto la Bazzi – sarà aperto per il Festino, i lavori per rifare la pavimentazione, invece, inizieranno a ottobre. Piazza Bologni sarà aperta per due terzi in occasione del Festino come il giardino di Villa Bonanno. Rimarranno chiuse le zone dei cantieri in cui sono stati rilevati resti archeologici”.

E sul Festino sta lavorando senza sosta l’assessore alla Cultura Francesco Giambrone. “Lo scultore Salvatore Rizzuti sta lavorando alla creazione della statua di Santa Rosalia, mentre si esibiranno i tantissimi artisti locali che in questi giorni stanno offrendo il loro contributo”.

Nel frattempo l’assessore Giambrone e l’assessore alla Vivivibilità e all’innovazione Giuseppe Barbera hanno incontrato il comitato “Palermo capitale europea della cultura 2019”, con il quale è stato istituito un tavolo tecnico a palazzo Ziino. Sarà infatti una città della penisola nel 2019 a portare questo titolo. Un gruppo di cittadini ha deciso, nei mesi scorsi, di riunirsi e proporre la candidatura della città di Palermo. Il comitato, presieduto da Egle Palazzolo, ha raccolto l’adesione di circa 150 fra intellettuali, artisti, imprenditori, soggetti della società civile. “Occorre adesso agire – ha affermato l’assessore Giambrone – per mettere in campo le procedure necessarie a promuovere la candidatura secondo le direttive europee. Tocca raccogliere le forze che Palermo ha e che può avere. La città si deve arricchire Palermo di infrastrutture culturali e non”.

L’idea guida della candidatura sarà quella di una Palermo capitale europea che interagisce con le culture del Mediterraneo: “La città per il luogo in cui è collocata costituisce un ponte per i paesi del mediterraneo, un collegamento fondamentale dato il ruolo chenassunto dopo gli ultimi accadimenti politici e culturali”. “L’Amministrazione comunale – ha detto Barbera – vuole essere parte attiva di questo processo perché coglie la grande importanza che il riconoscimento di capitale europea può avere per la città.”  Il primo passo sarà indire un concorso per l’ideazione del logo istituzionale dell’iniziativa, che sarà poi presentato alla città in un primo grande momento di incontro e confronto fra tutti i soggetti coinvolti e la cittadinanza.

Sul versante scuola, invece, l’assessore Barbara Evola ha annunciato che lunedì sarà presentato ai vigili del fuoco il progetto per la riapertura della scuola “Tenente Onorato” di Sferracavallo. Ma non solo: “Sto sollecitando Orlando – ha detto la Evola – affinché nei prossimi incontri del sindaco a Roma si parli anche della situazione delle materne di Palermo. Ad oggi sono aperte solo 58 sezioni ed è necessario sforare il patto di stabilità affinché questo servizio possa essere garantito”. Mentre per martedì mattina è previsto un incontro a Sala delle Lapidi con gli insegnanti di sostegno per opporsi alla riconversione dei docenti proposta dal governo nazionale.


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