ROMA – Si è appena concluso al Ministero del Lavoro un incontro per analizzare la situazione occupazionale del sito palermitano di Almaviva Contact. Dopo lo sciopero regionale del 28 gennaio, i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Tlc sono stati ricevuti dal sottosegretario del ministero Stanislao Di Piazza per discutere le sorti del call center, che conta oltre 2500 dipendenti. Al tavolo erano presenti anche il presidente di Almaviva Andrea Antonelli, il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, l’assessore regionale al Lavoro Antonio Scavone e l’assessore al Lavoro al Comune di Palermo Giovanna Marano.
Antonelli ha dichiarato che l’obiettivo è il conseguimento di una stabilità occupazionale per Palermo che ancora non si può dire raggiunto. Prendendo atto del fatto che la cassa integrazione per i lavoratori del sito scadrà il 31 Marzo, e della presenza del tavolo ministeriale permanente, l’azienda ha confermato la disponibilità a rinnovare l’ammortizzatore sociale da aprile al 30 settembre 2020 così da consentire il proseguimento del percorso nazionale di riassetto del settore.
Oggetto del vertice anche la riconversione del sito verso il mondo It (Information technology), confermata dal presidente di Almaviva. Dopo una lunga discussione, le parti hanno concordato di continuare la trattativa sul territorio per iniziare un percorso finalizzato a raggiungere un’intesa che porti a sottoscrivere un accordo alla fine di marzo: sul tavolo anche l’impegno della Regione Siciliana a investire su progetti formativi concreti. Il 4 febbraio i committenti di Almaviva Contact Palermo sono convocati al Mise, mentre l’azienda riceverà le organizzazioni sindacali il 3 febbraio per proseguire il confronto.
Soddisfatti solo in parte i sindacati, da mesi in attesa di una stretta decisiva del governo sui committenti per scongiurare i continui taglio ai volumi di traffico. “La soluzione dell’ammortizzatore sociale è solo un modo di prendere tempo – commenta Francesco Assisi, segretario generale della Fistel Cisl – per consentire al governo di mettere in atto strategie strutturali che riportino volumi in Italia e favoriscano la riconversione dei lavoratori. Se non verranno attuate strategie che tutelino i volumi e le tariffe unite ad un investimento sul settore attraverso un fondo dedicato, l’ammortizzatore strutturale e i contratti di espansione, il tempo guadagnato non sarà servito a nulla se non a prolungare l’agonia di Palermo”.
Giuseppe Tumminia, segretario regionale Uilcom Uil, parla di un “piccolo passo in avanti nel ricomporre il tavolo istituzionale” ma aggiunge che “la situazione resta complessa. Condiviso l’obiettivo di non adire le procedure di licenziamento, l’azienda dà una disponibilità a intervenire sulle ricadute economiche ma i nodi da sciogliere restano gli stessi: volumi e riqualificazione. Mentre il tavolo si aggiornerà sul percorso lunedì, a Palermo, il governo sposterà le soluzioni sul tavolo dei committenti”.
“Riteniamo inaccettabile che ancora non si trovi una soluzione con i committenti e quindi per i lavoratori del settore e di Almaviva in particolare – dice Claudio Marchesini, segretario regionale Ugl Tlc -. Richiediamo una immediata disponibilità di fondi per gli ammortizzatori sociali, per far fronte alle emergenze. Al tavolo di settore chiediamo un’accelerazione per riportare i volumi gestiti all’estero in Italia, oltre al rispetto delle tariffe, mentre ad Almaviva diciamo che dopo anni di ammortizzatori sociali su Palermo è ora di pensare di distribuire le perdite in tutti i siti e non solo sul territorio siciliano. Inoltre – conclude- chiediamo di ‘approfittare’ della disponibilità della Regione Siciliana per strutturare proposte per un rilancio territoriale. Le scelte non sono più procrastinabili”.