PALERMO – “Non mi prende di sorpresa la sentenza del giudice del Lavoro del Tribunale di Termini Imerese che ha accolto il ricorso della dottoressa Laura Picciurro, annullando così due illegittimi provvedimenti di sospensione per complessivi undici mesi inflittile dal sindaco Patrizio Cinque di Bagheria e dal segretario comunale dello stesso Municipio ove la Picciurro è funzionario” lo dice il deputato regionale Ncd Pietro Alongi.
“Credo di poter affermare – riprende – che quanto da me dichiarato nel comunicato pubblicato lo scorso 18 ottobre, cioè che la Picciurro abbia evidentemente rotto troppe uova nel paniere, non è stata affermazione peregrina…”.
“Ma, conoscendo lo stile politico dei pentastellati bagheresi, con in testa il loro sindaco, credo proprio che ne vedremo delle belle. La politica è una cosa seria – prosegue Alongi – amministrare una comunità lo è ancora di più; qualcuno ritiene che funzionari integerrimi e non influenzabili vadano educati… tanto per usare un vecchio motto ammazzane uno e ne educhi cento”.
“Ma il sindaco non ha mai desistito e Laura Picciurro è stata sospesa, per la terza volta e per ulteriori quattro mesi. La motivazione? Omessa demolizione o dichiarazione di pubblica utilità degli immobili abusivi… Peccato che Cinque abbia dimenticato che la funzionaria aveva nominato il geometra Lisuzzo quale responsabile della repressione dell’abusivismo edilizio proprio nel periodo in cui il sindaco era Vincenzo Lo Meo a cui Cinque è succeduto. E Lisuzzo – conclude Alongi – già indagato per reato di concussione, viene posto dall’amministrazione in carica a capo della direzione dei Lavori pubblici, scalzando la Picciurro durante la sua prima sospensione (giugno 2015); oggi, rinviato a giudizio per il medesimo reato, viene confermato nel ruolo. È la canonica storia di figli e figliastri oppure l’amministrazione pentastellata soffre di uno strabismo funzionale a questa occupazione quasi militare della macchina amministrativa locale?”.
