Alta tensione a cinque stelle | Grillini divisi sulla Gambaro - Live Sicilia

Alta tensione a cinque stelle | Grillini divisi sulla Gambaro

Nella foto il senatore Fabrizio Bocchino

Nuti parla di compravendita, ma Giarrusso replica. Sullo sfondo il caso Gambaro: l'espulsione della senatrice si decide lunedì.

PALERMO – Inutile negarlo, la tensione nel Movimento cinque stelle è altissima. Fra Camera e Senato sta succedendo quanto diversi commentatori avevano annunciato all’indomani del boom elettorale: il rischio scissione. Se nelle scorse settimane il tema più caldo, e probabilmente meno caro ai più, era quello della destinazione della diaria, oggi si parla di altro. Si parla di politica, a partire dalle dichiarazioni della senatrice Adele Gambaro. “Io credo che stiamo pagando i toni di Beppe Grillo, la sua comunicazione sbagliata che viene dal blog – dice a Sky -. I suoi post minacciosi, in particolare l’ultimo sul Parlamento. Come fa ad attaccare il Parlamento se non è mai venuto qui? Lo invito a venire e a seguire il lavoro che facciamo ogni giorno. Lo invito a scrivere meno e osservare di più”.

Toni morbidi ma parole dure, che al lidér maximo del Movimento cinque stelle non sono andati giù: “La senatrice Adele Gambaro ha rilasciato dichiarazioni false e lesive nei miei confronti, in particolare sulla mia valutazione del Parlamento, danneggiando oltre alla mia immagine, lo stesso Movimento. Per questo motivo la invito per coerenza a uscire al più presto dal M5S”.

Adele Gambaro fa ancora parte del gruppo al Senato. Un’assemblea fiume non ha sciolto i nodi sulla sua espulsione che dovrebbe essere affidata al popolo del web, ma a cui si oppongono numerosi senatori. Proprio la 48enne genovese eletta in Emilia-Romagna potrebbe essere la causa della prima vera spaccatura del M5S. A difenderla a spada tratta è circa metà del gruppo al Senato. Lorenzo Battista dice in modo chiaro: “Se cacciano la Gambaro, me ne vado anch’io”. In prima fila ci sono anche due senatori siciliani, il palermitano Francesco Campanella ed il trapanese Fabrizio Bocchino. “Io non credo che Adele Gambaro abbia strumentalizzato le parole di Beppe Grillo – afferma Campanella –, mi pare piuttosto che abbia manifestato delle opinioni critiche sugli effetti della linea comunicativa di Beppe. Questo non può bastare per l’espulsione. Altrimenti rimarrebbe spazio solo per i sì e per gli applausi”. Bocchino invece su Repubblica attacca: “La linea politica non la decidono i post di Grillo. Noi discutiamo in assemblea, sempre. E lo faremo anche lunedì pomeriggio”.

Come se il clima non fosse già abbastanza rovente ieri arriva un post su Facebook di Riccardo Nuti, che parla di “compravendita politica e morale”. Il neo capogruppo non va per il sottile: “Sappiamo con certezza che c’è in atto una compravendita morale e politica dei nostri parlamentari ad opera di persone esterne al Movimento. Abbiamo ogni giorno il coraggio di fare i nomi del malaffare in aula, non avremo timore di fare i nomi di chi, da tempo fuori dal Movimento, tenta di colpirlo per antichi rancori e oscuri interessi. E questo vale anche per coloro che, con la scusa della ‘libertà di critica’, già indagano su quanti soldi pubblici spetterebbero loro in caso di formazione di un nuovo gruppo”.

Il riferimento alle posizioni dei dissidenti sul caso Gambaro non è esplicito ma lo si intuisce in modo evidente dalle reazioni. La prima e più scomposta è quella di Mario Giarrusso, che la scorsa settimana se l’era presa col capogruppo Vito Crimi per la mancata presenza nella Giunta per le autorizzazioni. “Se Nuti ha notizia di una compravendita è suo dovere andare in Procura – spiega all’Agenzia Italia –, altrimenti sono fatti inventati e mi troverei costretto a chiedere la sua espulsione perché così si sta diffamando il Movimento”. Il senatore etneo prende così in contropiede il capogruppo grillino a Montecitorio, e poco dopo tocca a Francesco Campanella, che con Nuti ha condiviso diverse battaglie nel gruppo locale di Palermo. “No Riccardo, non credo che ci siano persone pronte a vendersi. Vedo gente caparbia, capace di lottare per un ideale anche litigando coi propri vicini, anche con Beppe, per un momento. Perché crede nella giustizia e nella verità. Fermo restando che tra amici e compagni di lotta, tra chi ha gli stessi ideali, la lite è un attimo, poi si fa pace e si continua la marcia”. Il terreno di scontro però pare già allestito, la lite rischia di non essere un attimo.

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