Cassa integrazione, la frenata| e il debito con l'Inps della Regione - Live Sicilia

Cassa integrazione, la frenata| e il debito con l’Inps della Regione

La cassa integrazione per la Gesip subisce uno stop: secondo il ministero del Lavoro, infatti, la Regione deve prima versare 12,5 milioni di euro nelle casse dell'Inps. E tra incertezza e tensioni in via Maggiore Toselli, i lavoratori ricorrono al prefetto.

Palermo, il caso Gesip
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AGGIORNAMENTO
Il prefetto, durante l’incontro con i lavoratori, ha assicurato la costituzione di un tavolo di crisi locale.

PALERMO – E’ stata un’altra giornata ad alta tensione per la Gesip. Il giorno dopo l’annuncio del sindaco Orlando della cassa integrazione e la parziale smentita del ministero del Lavoro pubblicata su Livesicilia, tra incontri in via Maggiore Toselli e in Prefettura e note incrociate di Inps, ministero e Comune, un solo dato sembra certo: che a regnare è sempre l’incertezza.

Perché quel piano, che fino a ieri sembrava così certo e definito, in realtà ha mostrato un intoppo. E neanche tanto piccolo. Il Welfare, infatti, con una nota ha messo nero su bianco che la “condizione essenziale affinché si possa sottoscrivere l’accordo è che la Regione abbia utilizzato completamente le risorse attribuite lo scorso anno e, soprattutto, che abbia corrisposto all’Inps la parte dovuta di cofinanziamento alle indennità di sostegno al reddito. Dai dati forniti dall’Inps, risulta al momento che la Regione deve ancora erogare 12,5 milioni di euro circa”.

Un macigno, insomma, che si frappone nel percorso che dovrebbe portare i dipendenti Gesip alla cassa integrazione per quattro mesi, dal primo settembre al 31 dicembre. E che era stato anticipato ieri sera a Livesicilia dallo stesso dicastero, che oggi ha però corretto il tiro: ad avere un debito con l’Inps non è il Comune, bensì la Regione.

Regione che, stando a quanto si legge nel comunicato di via Veneto, “si è riservata di porre in essere gli interventi necessari per corrispondere al più presto all’Inps l’importo dovuto per il cofinanziamento delle indennità di sostegno al reddito, concesse ai lavoratori di aziende in crisi operanti sul territorio regionale”. Insomma, il governo isolano è pronto a mettere sul piatto i 12,5 milioni di euro ma sulla tempistica nulla in più è dato sapere, né siamo riusciti a contattare Anna Rosa Corsello, dirigente generale dell’assessorato al Lavoro.

Qualche rassicurazione arriva invece dall’Inps, che si dice pronta a erogare gli assegni sin da subito ma a due condizioni: “Un decreto del ministero del Lavoro, che ci autorizzi – dice il responsabile della comunicazione dell’Inps Sicilia, Mario Cangelosi, a Livesicilia – e apposita copertura finanziaria, stabilita nella misura del 60% a carico dello Stato e il restante 40% a carico della Regione”. Tutto, quindi, passa dal via libera di Roma che è però subordinato all’intervento della Regione siciliana. In quel caso, l’Istituto sarebbe pronto a dare, ogni mese, un assegno di 876,89 euro netti più gli assegni familiari.

La cassa integrazione dovrebbe essere coperta al 40% dalla Regione, che avrebbe anche la disponibilità finanziaria – secondo quanto detto da Ludovico Albert, dirigente regionale della Formazione – a patto che da Roma arrivi un’apposita deroga. Secondo quanto detto dalla Regione in occasione del tavolo, inoltre, tra il 15 e il 30 ottobre dovrebbero arrivare ai lavoratori gli assegni di settembre e ottobre.

Nel frattempo, i lavoratori sono scesi in piazza. Prima con quelli dell’Amia, per poi ritrovarsi in via Maggiore Toselli per un incontro con il liquidatore Giovanni La Bianca. Incontro a tratti assai concitato: prima alcuni dipendenti hanno sfondato il cancello automatico dell’azienda, presidiata dai carabinieri in assetto anti-sommossa, e poi alcuni di loro, insieme ai sindacati, hanno incontrato il liquidatore giunto in società con tanto di scorta. Domani La Bianca presenterà richiesta di cassa integrazione all’Ufficio provinciale del Lavoro, che è più un atto formale che altro: la Regione ha infatti bloccato tutte le pratiche, per mancanza di risorse. Ma la presentazione della pratica serve in realtà non solo ad evitare ai lavoratori di perdere la mensilità di settembre (il termine scade domani), ma anche a scongiurare di far partire i licenziamenti visto che l’astensione da lavoro non è più prolungabile.

Ma tra comunicati romani e risposte di Palazzo delle Aquile, i lavoratori sono rimasti nell’incertezza, tanto da andare, in serata, in Prefettura per chiedere a Umberto Postiglione risposte certe. “La necessità di un tavolo in Prefettura non nasce solo dalle questioni legate ai problemi di ordine pubblico in città ma soprattutto dalla necessità di avere notizie certe sulla possibilità dei lavoratori Gesip di accedere alla cassa integrazione e sulla possibilità di un realistico futuro produttivo”, dicono Cgil, Cisl e Uil assieme alle categorie di settore di Filcams, Fisascat e Uiltucs. Uno spostamento della trattativa, da Palazzo delle Aquile alla Prefettura, che è la dimostrazione più evidente di un’incertezza diffusa. “Si è trattato dell’ennesima riunione conclusasi con un nulla di fatto – dice Piero Giannotta della Cisal a proposito dell’incontro in via Maggiore Toselli con il liquidatore – a causa di quattro facinorosi che gridano senza capire di cosa stanno parlando e continuano a generare confusione”.

 

LA DIRETTA

20.32 Nel tardo pomeriggio è terminato l’incontro tra il commissario liquidatore, Giovanni La Bianca, e i sindacati Gesip. Alcune organizzazioni sono in questo momento in Prefettura.

18.15 “La nota del ministero del Lavoro chiarisce che non vi è da parte del Comune di Palermo alcuna pendenza nei confronti dell’Inps e, nel confermare la disponibilità della Cassa integrazione per i lavoratori della Gesip, ha spiegato quali condizioni tecniche sono necessarie per la sua applicazione”. Lo dice il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.

18.00 Il commissario Gesip Giovanni La Bianca è arrivato scortato dalle forze dell’ordine alla sede dell’azienda. Alcuni operaio hanno forzato i cancelli e sono riusciti a entrare, altri ancora hanno scavalcato la recinzione. Polizia e carabinieri si sono schierati in assetto antisommossa.

17.10 “L’Inps regionale erogherà la cassa integrazione in deroga ai dipendenti della Gesip, solo in presenza di due requisiti: un decreto del ministero del Lavoro, che lo autorizzi, e apposita copertura finanziaria, stabilita nella misura del 60% a carico dello Stato e il restante 40% a carico della Regione”. Lo dice il responsabile della comunicazione dell’Inps Sicilia, Mario Cangelosi, a proposito della vertenza Gesip, la partecipata dal Comune di Palermo, in liquidazione. Ieri il sindaco Leoluca Orlando ha annunciato che tra il ministero del Lavoro e la Regione siciliana, si sarebbe raggiunto un accordo, per concedere gli ammortizzatori sociali ai 1805 dipendenti della partecipata, dal primo settembre fino al 31 dicembre 2012. Il costo sarebbe di 15 milioni di euro. Su indicazione del sindaco, il liquidatore, che in queste ore sta incontrando i sindacati nella sede della Gesip per discutere della vertenza, domani presenterà le istanze per richiedere la cin in deroga a zero ore all’ufficio provinciale del lavoro. “E’ chiaro – prosegue Cangelosi – che nel momento in cui sarà emanato il decreto, l’Inps farà il possibile per liquidare immediatamente le somme spettanti ai lavoratori”. Sui presunti debiti che la società avrebbe nei confronti dell’Istituto nazionale di previdenza per il mancato versamento dei contributi, Cangelosi aggiunge: “Sono informazioni che riguardano la società e che non possiamo divulgare”.

17.00 Arriva la nota tecnica del ministero del Lavoro sul caso Gesip. La nota riporta che in una riunione romana dell’11 settembre scorso “il sindaco Orlando ha ipotizzato un possibile percorso di cassa integrazione in deroga, o, alternativamente, la sottoscrizione di un contratto di solidarietà ‘non industriale'”. Il Ministero ha escluso la seconda opzione, aprendo invece alla prima ma con alcune condizioni. “Il ricorso al trattamento di sostegno al reddito attraverso le misure previste per il corrente anno – recita la nota – è possibile a seguito di attribuzione di risorse alla Regione Sicilia, con accordo tra la stessa e il Ministro del Lavoro, che quantifichi, tra l’altro, l’importo concedibile. Condizione essenziale affinché si possa sottoscrivere il suddetto accordo è che la Regione abbia utilizzato completamente le risorse attribuite lo scorso anno e, soprattutto, che abbia corrisposto all’INPS la parte dovuta di cofinanziamento alle indennità di sostegno al reddito”. In altre parole, prima che la cassa integrazione venga sbloccata, la Regione deve versare 12 milioni e mezzo all’Inps. In un successivo incontro, riporta la nota, la Regione si è riservata  “di porre in essere gli interventi necessari per corrispondere al più presto all’Inps l’importo dovuto”.

16.20 Sono in circa 500 i lavoratori Gesip che stazionano di fronte la sede dell’azienda, in via Maggiore Toselli, a Palermo, in attesa che il commissario Giovanni La Bianca li convochi. Dalle prime voci intercettate, i sindacati non sarebbero disposti ad accettare l’offerta presentata da Leoluca Orlando.

15.08 “Ancora chiacchiere da parte di Orlando, annunci che il Governo nazionale puntualmente smentisce e adesso smentiti anche dalla Regione. Siamo al ridicolo e all’irresponsabilità”, ha detto Giuseppe Milazzo, consigliere comunale del Pdl. “Orlando racconta di un grande risultato per i dipendenti Gesip, che risultato non sarebbe, perché la cassa integrazione comunque é un pannicello caldo che non da speranze di nulla e invece neanche il pannicello é verità. Ma Orlando ritiene di potere andare avanti così? I palermitani non sono stupidi e si sono stancati di uno sbruffonne che da quando é stato eletto non ha fatto nulla, dico nulla, per la nostra citta ed é andato avanti raccontando solo bugie. Gesip abbandonata, amia abbandonata, Il teatro Biondo abbandonato, di spesa culturale e sociale non si hanno notizie e di bilancio neanche si parla. Aveva ragione Il generale Marchetti – ha concluso Milazzo – non siamo più nel secolo scorso e Palermo di tutto ha bisogno tranne che di imbonitori e parolai”.

14.50 “E’ strumentale sottolineare che alcune sigle sindacali non firmano. Ma cosa dovrebbero firmare oggi non si è capito. La Gesip comunicherà ufficialmente il percorso dettato dal comune/proprietà e domattina probabilmente trasmetterà la richiesta di Cig in deroga presso l’ufficio provinciale del lavoro. Solo dopo lo stesso ufficio ci convocherà per sottoscrivere l’accordo… Ma quale pazzo potrebbe firmare un accordo senza garanzie? Ma il Sindaco non ha detto di avere raggiunto un accordo per una sorta di corsia preferenziale con il dr. Mastropietro (che è il diretto interessato) per la copertura finanziaria nazionale? È risaputo che la regione non ha sottoscritto con il governo l’accordo relativo la quantificazione delle risorse da mettere a disposizione degli ammortizzatori sociali in deroga, ed è scontato che necessitano le dovute autorizzazioni”. Salvo Barone segretario generale di ASiA, non pensa che Orlando sia impazzito ed abbia questo istinto suicida politico. “Per attivare la cig in deroga necessita a monte una autorizzazione nazionale per garantire le risorse, che Orlando ha detto ieri di avere, e un accordo tra la proprietà, l’azienda e i sindacati nel quale si garantisca il passaggio di tutti entro il 31/12/2012 nella società consortile. Queste sono le condizioni minime e indispensabili, altrimenti altro che tempo lunghi. La verità è che tutto il solito schifo strumentale che caratterizza il sistema: sono rimasti tutti spiazzati! Chi in questi mesi – sindacalisti e politici – non ha fatto neanche un comunicato sperava che tutto finisse in malora. Sono personaggi indegni e miserabili abituati a frequentare la mangiatoia dei massacratori di Palermo degli ultimi anni e che oggi giocano con il futuro di Palermo e con il lavoro e il pane di 1800 persone! La vertenza è ancora aperta speriamo si chiusa immediatamente”.

13.36 Afferma il Segretario Generale Fisascat Cisl Mimma Calabrò: “Non si può discutere di accordi di cassa integrazione fin quando non si riceveranno garanzie sulle coperture finanziare e si avranno certezze su come verrà programmato il futuro dei lavoratori e su come si intende salvaguardare i livelli occupazionali. Non possiamo permetterci ulteriore confusione che comporterebbe l’aggravarsi e l’esasperarsi del senso di smarrimento che sta attanagliando i lavoratori tutti”.

13.35 Anche se ancora non ci sarebbe ancora un accordo scritto a chiusura della trattativa tra il ministero del Lavoro, il Comune di Palermo e la Regione siciliana, sulla vertenza Gesip, domani il liquidatore della società, su indicazione del sindaco Leoluca Orlando, presenterà le istanze agli uffici provinciali del lavoro per la cassa integrazione in deroga a zero ore per i 1805 dipendenti della partecipata e della controllata Gesip srl. Il 20 settembre sarebbe infatti l’ultimo giorno utile per chiedere l’avvio delle procedure per far decorrere gli ammortizzatori sociali dal primo settembre, fino al 31 dicembre 2012. Nel pomeriggio, invece, il liquidatore incontrerà i sindacati. Intanto, un gruppo di operai della società sta partecipando a un sit-in davanti al Municipio.

PALERMO – Il destino della Gesip è sempre più incerto. Come se non bastasse la smentita del ministero del Lavoro, che ieri sera a Livesicilia per bocca del portavoce di Elsa Fornero ha negato l’esistenza di un accordo per la cassa integrazione degli operai della società partecipata, oggi arrivano altre brutte notizie per l’azienda.

La Regione ha infatti bloccato le nuove pratiche di cassa integrazione perché i soldi sarebbero finiti. La comunicazione è arrivata ieri a tutti gli Uffici provinciali del Lavoro, con l’indicazione dello stop fino a quando da Roma non arriveranno ulteriori risorse. Una brutta tegola che cade sulla testa dei lavoratori Gesip, a cui ieri il sindaco Leoluca Orlando aveva invece assicurato la copertura finanziaria, circa 15 milioni, per tutti e 1805 dipendenti, dal primo settembre al 31 dicembre.

E a rendere la situazione ancora più critica sono le dichiarazioni del direttore generale della Formazione Ludovico Albert, che si occupa del Fondo sociale europeo con cui dovrebbe essere coperta la quota spettante alla Regione degli ammortizzatori sociali che ammontano a circa sei milioni. “La Regione – dice Albert a Livesicilia – ha già speso per la cassa integrazione tutto quello che poteva, secondo i parametri concordati con lo Stato. I soldi per la Gesip, per quello che riguarda le nostre competenze, ci sono ma abbiamo bisogno che il ministero ci autorizzi a sforare il tetto stabilito”.

Tutto dipende dal governo, insomma. Dalla Capitale, infatti, dovranno arrivare sia i soldi che le autorizzazioni necessarie. E peraltro in tempi brevissimi, visto il rischio che i primi assegni arrivino tra qualche mese.

E la situazione si fa sempre più incandescente in città. I sindacati, alle 16, incontreranno il commissario liquidatore Giovanni La Bianca per discutere del piano di Orlando di cui però sono in molti a dubitare, viste le dichiarazioni che arrivano dal Welfare. Le organizzazioni sindacali, però, chiedono la certezza di un via libera romano, altrimenti non firmeranno. E nel pomeriggio è anche previsto un corteo dell’Amia, a cui si uniranno anche molti lavoratori Gesip: tutti uniti per chiedere al sindaco rassicurazioni sul futuro dei dipendenti delle due società, che dovrebbero confluire nella società consortile annunciata da settimane.

 


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