Altavilla Milicia, la vicina: "Lì era l'inferno, Giovanni parlava del diavolo" - Live Sicilia

Altavilla Milicia, la vicina: “Lì era l’inferno, Giovanni parlava del diavolo”

Il pastore: "Antonella era una donna mite, mi sembrò serena"

ALTAVILLA MILICIA (PALERMO) – “È una vita che sentivo l’inferno in quella casa”. Così si sfoga Pascal Ballof, che vive accanto alla casa dove sono stati assassinati Antonella Salamone, che è stata bruciata, e i suoi due figli. La donna parla con gli investigatori, la sua casa si trova a pochi metri dalla villetta dell’orrore dove i Ris dei carabinieri stanno facendo i rilievi. “I bambini non avevano i libri, è possibile che nessuno dalla scuola abbiano segnalato questo disagio?”, dice la donna.

Antonella Salamone mi raccontava che il marito, Giovanni Barreca, la picchiava – ha raccontato la vicina -. Lei non stava bene qui, voleva tornare a Novara. Era una persona gentile. Pensavo magari che Antonella un giorno lasciasse il marito e non che facesse questa fine”.

“Giovanni Barreca mi sembrava diabolico, avevo paura di lui. Parlava del diavolo, una volta spense la luce di una madonnina che avevo nel mio giardino, perché diceva che esisteva solo Dio. Per lui i gatti erano il diavolo, me lo scrisse in un messaggio ricevuto col telefonino. Io amo i gatti, a casa mia ne ho settanta. Avevo paura per i miei animali”. Lo dice Pascale Ballof, vicina di casa della famiglia di Giovanni Barreca.

La donna, di origini tedesche, che vive a Palermo, si è precipitata nella sua villetta ad Altavilla, che al suo arrivao ha trovato la porta della sua villetta forzata. “I carabinieri mi hanno detto che sono entrati in casa mia la scorsa notte perché sentivano dei lamenti, ma era la mia gatta in calore – racconta la donna – ho trovato dentro casa un disastro. Hanno rovistato persino nelle lettiere, quindici gatti sono scappati e non si trovano più. Hanno controllato pure dentro il freezer e si sono insospettiti perché hanno trovato un gatto congelato, è stato l’Istituto zooprofilattico di Palermo a chiedermelo per potere effettuare degli esami e gli ho spigato che posso dimostrarlo con i documenti”. La donna ha protestato per i danni subiti nella sua villetta. “Mi hanno detto che saranno riparati”, aggiunge.

Il pastore: “Non frequentavano alcuna chiesa”

“Non frequentavano alcuna chiesa evangelica. Facevano incontri privati di preghiera e di letture delle Scritture a casa loro, credo con altre persone. Non avevano, però, un pastore di riferimento. Almeno così mi raccontò Antonella”. Ancora sotto choc Gaspare Basile, pastore evangelico ad Altavilla Milicia parla dopo il triplice omicidio commesso da Giovanni Barreca.

L’uomo seguiva la fede evangelica. Basile aveva conosciuto la moglie dell’omicida, Antonella Salamone, perché frequentava la sua chiesa, poi la donna si era allontanata e i due si erano rivisti in Comune ad Altavilla. Il pastore, ora in pensione, lavorava al Municipio, la vittima faceva le pulizia di tanto in tanto al Comune.

“Era una donna mite, amava il signore, credeva nella sua parola – spiega -. La rividi e mi sembrò serena. Mi disse che si riunivano a casa con altre persone per pregare, nulla di più”. Il pastore conosceva l’assassino solo di vista. “Questa mattina quando ho saputo sono rimasto senza parole – racconta -. Noi crediamo nella parola di Dio, predichiamo la salvezza e l’amore, condanniamo la violenza. Quello che è accaduto è lontano mille miglia dal nostro credo”.

Il parroco: “Comunità molto colpita”

“L’efferato omicidio di tre persone, mamma e due figli, della nostra comunità, colpisce e coinvolge dolorosamente la nostra famiglia parrocchiale”. Lo scrive su Facebook don Salvo Priola, parroco di Altavilla Milicia, la cittadina del Palermitano dove un uomo ha ucciso la moglie e due dei suoi tre figli. “Intensifichiamo la nostra preghiera perché il Dio di ogni misericordia accolga tra le sue braccia amorose le anime dei due bambini e della loro mamma – aggiunge -. Invochiamo lo spirito di Dio sul padre omicida perché nella sua luce comprenda la portata dell’irrimediabile male compiuto e si apra alla grazia del perdono di Dio nella redenzione del suo figlio Gesù”.

Un amico: “Non avrei mai immaginato nulla di simile”

“Era un lavoratore. Una persona tranquilla. Lo vedevamo tutti in paese. Sapevamo che era evangelico. Non avremmo mai pensato che potesse fare nulla di simile. Adesso c’è chi lo accusa e racconta una realtà che noi ad Altavilla non abbiamo mai percepito”. È quanto racconta in paese un commerciante a proposito di Giovanni Barreca che ha ucciso la moglie e due figli. “La sorella che vive al nord e la mamma che sta in casa di riposo erano miei clienti. Persone tranquille che come Giovanni Barreca hanno sempre lavorato. Giovanni come muratore o imbianchino a giornata. Anche la moglie come badante o per qualche tempo con lavori comunali. Sfido chiunque a immaginare una tragedia simile. Leggo di persone che sapevano e che hanno visto violenze in quella casa. Perché non hanno mai denunciato?”.

“Perché queste cose vengono sempre fuori dopo e mai prima quando si può intervenire? – continua – Sono tutte storie e racconti già sentiti davanti a queste tragedie. La verità e che ormai siamo isole. Nessuno si rende conto che alcuni segnali vanno denunciati. Dirlo solo adesso non ci restituirà Antonella e nemmeno i piccoli Kevin ed Emanuel”.


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