"Amap, pretesti degli uffici| Opposizioni fanno allarmismo" - Live Sicilia

“Amap, pretesti degli uffici| Opposizioni fanno allarmismo”

L'attacco del capogruppo: "Un polverone inutile"

TERRANI (MOV139)
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PALERMO – La vicenda Amap agita le acque dalle parti di Palazzo delle Aquile. Il comune di Palermo da quasi un anno non paga infatti alla sua partecipata le fatture sul servizio caditoie, ossia otto milioni di euro l’anno che servono anche a garantire gli stipendi di 165 dipendenti ex Amia Essemme: un rifiuto dovuto a criticità e anomalie segnalate dagli uffici, tra cui i prezzi maggiorati del 46% rispetto al mercato, e che il contraddittorio non è riuscito a sanare. Le opposizioni sono andate all’attacco dell’amministratore uscente Maria Prestigiacomo, assessore in pectore con delega proprio all’Amap, ma a prendere le difese dell’azienda è Sandro Terrani, capogruppo del Mov139 e dipendente della partecipata, che annuncia per domani in Aula la convocazione degli uffici e dell’assessore al ramo.

“Nel 2014 – dice Terrani – fu sviluppata un’analisi dei costi che teneva conto delle diverse tipologie di caditoie, degli interventi programmati o di emergenza, degli oneri per la sicurezza per l’impianto del cantiere del trasporto e smaltimento del rifiuto in discarica, per non parlare degli interventi che esulano dalla pulizia delle caditoie: sostituzione, rifunzionalizzazione, manutenzione. Nel 2018 sono stati effettuati 52 mila interventi tra quelli programmati annualmente e quelli di sostituzione, transennamento o prevenzione allagamenti che sono invece un problema strutturale dovuto a collettori inadeguati e alla mancanza del collettore sud-orientale. Buona parte dell’intasamento delle caditoie avviene a causa del ruscellamento delle acque meteoriche, che trasportano i rifiuti non spazzati dalla Rap, ostruendo le superfici delle caditoie, con ulteriore aggravio di spesa per Amap”.

“Per gli uffici comunali – continua l’esponente di maggioranza – il contratto del 2015 tra Amap e Comune è superato dalla convenzione del 2018 con l’Ati, tranne che per la parte delle caditoie per la quale ‘risulta necessaria la revisione del contratto vigente’, ma questo non può avvenire in modo unilaterale. Ma è evidente che si tratta di un pretesto da parte degli uffici comunali, nei confronti sia di Amap sia dell’amministrazione Comunale Attiva: come si evince dal capitolato prestazionale, all’articolo 5 viene attestata e sottoscritta tra le parti la congruità dei prezzi. Mi dispiace che una parte dell’opposizione, anziché confrontarsi su altri temi che riguardano la città, stia creando allarmismo nei confronti dei lavoratori di Amap che sono preoccupati per la salvaguardia del loro posto di lavoro, alzando un polverone inutile. Ritengo che si debba individuare un Gruppo Tecnico di lavoro che, in sinergia con i tecnici Amap, effettui una seria e compiuta analisi dei costi effettivi del servizio”.

 


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