PALERMO – “Il prossimo 8 gennaio 2024, fra un mese circa, i lavoratori dell’Amat sciopereranno per il mancato accordo sul contratto aziendale. L’ultimo incontro con l’amministrazione comunale del 24 novembre scorso non ha sortito alcun impegno da parte del socio unico rappresentato dal Direttore Generale del Comune di Palermo”. Sono le parole di Franco Mineo (Filt Cgil), Salvatore Girgenti (Fit-Cisl), Franco Trupia (Uil Trasporti), Fabio Danesvalle (Faisa Cisal), Corrado Di Maria (Ugl Trasporti), Carlo Cataldi (Cobas Trasporti), Giuseppe Taormina (Orsa Trasporti).
Amat, le richieste dei sindacati
“Le OOSS hanno rappresentato l’indifferibile necessità – dicono i sindacalisti – dei lavoratori di avere adeguate le retribuzioni divenute assolutamente insufficienti per affrontare il caro-vita, sia per l’attuale momento d’inflazione sia perché, da oltre un decennio, le loro paghe non hanno ricevuto alcun aumento dall’Azienda che, al contrario, ha continuamente richiesto sacrifici ai lavoratori al fine di fronteggiare un contenzioso fiscale con il Comune per la TOSAP”. “Tuttavia – aggiungono – quel che ieri sembrava definitivamente risolto, apprendiamo invece stamane, che il Comune di Palermo, per voce dell’ufficio tributi, viene a contraddire lo stesso Direttore Generale che, nonostante quest’ultimo abbia garantito la validità di un accordo sullo “stralcio” delle cartelle TOSAP a carico dell’Amat, nella realtà e nei fatti l’azienda Amat continua a ricevere imposizioni di pagamento per tributi al di sopra di ogni sostenibilità economica. In tutti questi anni, i lavoratori hanno infatti sopportato il peso di scelte aziendali improntate ad accettare passivamente le imposizioni del socio che si è sottratto alla ricapitalizzazione dell’Azienda traendone sostegno attraverso la riduzione del capitale sociale”.
Le ricadute sui lavoratori
I sindacalisti elencano alcuni dati e parlano delle conseguenze: “Tale situazione ricade negativamente non solo sui lavoratori dell’Amat che ne stanno subendo le relative conseguenze, ma anche verso i cittadini che ne pagano il costo più alto vista la progressiva riduzione del servizio loro giornalmente erogato con una media attuale di 150 bus contro i 300 di una volta. È spiacevole purtroppo registrare che la speranza riposta nel nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Amat e del suo Presidente, per potere invertire le azioni del Comune di Palermo, non hanno di fatto portato alcun beneficio”.
Le conclusioni
Dure le conclusioni: “A otto mesi circa dall’insediamento del nuovo CdA, pur avendo più volte rappresentato al Presidente dell’Amat le necessità e le preoccupazioni dei lavoratori, le risposte prodotte sono state le stesse del socio unico, il Comune di Palermo, senza alcun effetto di cucitura sulla vertenza aperta. I lavoratori dell’Amat non possono più aspettare che sia loro riconosciuto il giusto compenso per le prestazioni ed i servizi resi al cittadino, tengono pertanto sottolineare che i possibili disagi, loro malgrado, dovranno essere addebitati unicamente agli amministratori della città e dell’azienda”.
Lo sciopero
I sindacalisti annunciano la “prima azione di sciopero”, fissata l’8 gennaio 2024. Previsto il blocco del personale in movimento, “dalle ore 9,00 alle ore 13,00 per bus e tram”. Il restante personale si fermerà nelle ultime 4 ore di lavoro.