Amia, sentenza ribaltata | Tutti assolti o prescritti - Live Sicilia

Amia, sentenza ribaltata | Tutti assolti o prescritti

L'ex presidente dell'Amia , Enzo Galioto

Si chiude con un nulla di fatto il processo d'appello ai dirigenti dell'ex municipalizzata che gestiva la raccolta dei rifiuti a Palermo. Alcuni imputati assolti nel merito. Erano accusati di falso in bilancio.

palermo, il processo d'APPELLO
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PALERMO – Come previsto li ha “salvati” la prescrizione. Si chiude con un nulla di fatto il processo d’appello agli ex dirigenti dell’Amia di Palermo, la società che gestiva la raccolta dei rifiuti a Palermo, condannati in primo grado per falso in bilancio nel biennio 2005-2006.

A beneficiarne l’ex presidente della muncipalizzata ed ex senatore di Pdl e Udc, Enzo Galioto (avvocati Nino Caleca e Rooberto Mangano), che in primo grado era stato condannato a 2 anni e mezzo. La mancata querela da parte dell’ex sindaco Diego Cammarata (il Comune era socio unico dell’Amia) non aveva fatto scattare l’aggravante che avrebbe aumentato i tempi della prescrizione. Con Galioto sono stati prosciolti l’ex direttore generale Orazio Colimberti (che era stato condannato alla stessa pena, difeso da Mauro Torti e Valentina Castellucci) e gli ex membri del collegio sindacale Camillo Triolo, Angelo Canzoneri, Francesco Arcudi, Gaetano Mendola, Paolo Gargasso Gattuso (difesi da Claudio Gallina Montana, Antonino Canto, Sergio Monaco e Loredana Greco).

Assolti nel merito, invece, perché il fatto non costituisce reato gli altri membri del Cda: Antonino Giuffrè, Gaetano Mendola, Vincenzo Gargano (difesi dagli avvocati Salvo Priola, Castrenze Aiello, Michele Calantropo e Roberto Avellone).

Annullata, invece, con rinvio al Tribunale per un nuovo processo, la condanna a diciotto mesi per Giuseppe Costanza, ex membro del consiglio di amministrazione, difeso dagli avvocati Daniele Livreri e Roberto Ferrara. Anche per lui scatterà, però, la prescrizione, fermo restando che la condotta di Costanza è stata anche valutata nel merito visto chei membri del collegio sindacale sono stati assolti per non il fatto non costituisce reato.


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