Amministrative ad aprile |Coro bipartisan contro Crocetta - Live Sicilia

Amministrative ad aprile |Coro bipartisan contro Crocetta

Francesco Cascio

Da Ardizzone a Cascio, passando per Leanza e Pogliese, pioggia di critiche sulla decisione di votare il 21 aprile, quando l'Ars sarà nel pieno della sessione di bilancio. E dal Pd, Cracolici e Faraone polemizzano per la scelta di votare anche per le Province, senza aspettare la riforma. E il Pdl sottolinea: l'assessore Valenti scavalcata dal governatore

La polemica
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PALERMO – “Rimango stupito e disorientato: non capisco come faccia il governo regionale ad annunciare di volere andare avanti sul processo di riforma delle Province, e al tempo stresso indire il voto per aprile confermando di fatto l’attuale modello. Insomma, si discuteva di riforme, di scioglimento, e invece resta tutto com’é?”. Una critica senza troppi giri di parole per Rosario Crocetta e per la sua decisione di portare la Sicilia al voto per le amministrative, provinciali incluse, ad aprile. Una critica che non porta la forma di un esponente dell’opposizione, ma di un big della coalizione di governo come l’ex capogruppo del Pd Antonello Cracolici.

Sì, perché la decisione di Crocetta, evidentemente non concordata con la sua coalizione, ha fatto storcere il naso ai suoi alleati tanto quanto ai suoi oppositori. “Nei mesi scorsi – aggiunge Cracolici – l’Ars ha avviato il confronto parlamentare per il superamento dell’attuale assetto e numero delle Province regionali, e appena pochi giorni fa l’assessore Valenti aveva annunciato l’intenzione della giunta di varare una riforma. Adesso apprendiamo che si voterà ad aprile, dunque, per cinque anni tutto resterà così com’é. Ritengo inaccettabile – conclude – che ancora una volta si utilizzi l’Autonomia per mantenere sistemi che fanno acqua da tutte le parti”.

Anche il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ieri ha reso noto il suo sbigottimento per la scelta del governo: ”Apprendo dalla stampa che sarebbero state fissate le elezioni amministrative per il 21 aprile. Credo si tratti di un errore, avendo il Governo regionale chiesto 4 mesi di esercizio provvisorio che scadranno proprio il 30 aprile”. Sì, perché c’è anche questo problema: la coincidenza tra la campagna elettorale per le amministrative il clou della sessione di bilancio. ”Difatti – continua Ardizzone – le elezioni amministrative coinciderebbero proprio con il periodo di maggiore impegno del governo e dell’ Aula. Inoltre, la conferenza dei capigruppo,  ha fissato nel calendario dei lavori che il 6 marzo l’Aula legiferi sulle Province: è noto infatti che occorre un atto legislativo nel caso di loro proroga o di eventuale riordino. Confido nel buon senso di tutti i soggetti istituzionali coinvolti”, conclude il presidente dell’Ars.

Dal suo partito, l’Udc, arrivano altre perplessità: “A chi e a che cosa giova decidere in solitaria la data delle elezioni amministrative?”, si chiede il capogruppo dell’Udc all’Ars, Lino Leanza. Critico, nel Pd, anche Davide Faraone che parla di decisione “sbagliata e priva di senso”, definendo “una follia” il mantenimento dello status quo per le province.

Durissimo, dal Pdl, l’attacco di Francesco Cascio: “Il presidente Crocetta sta giocando con le istituzioni”. Per il presidente della commissione Esame delle Attività dell’Unione Europea “si tratta di una vera follia, considerato che, anticipare la competizione elettorale, rispetto all’approvazione del Bilancio Regionale, comporterà che i Comuni non potranno godere neppure dei trasferimenti finanziari necessari allo svolgimento degli stessi adempimenti elettorali”.

“Inoltre – aggiunge Cascio, che sottolinea il paradosso della decisione assunta in assenza dell’assessore competente Patrizia Valentu – ad aggravare gli effetti di quest’assurda quanto incauta decisione, anche il fatto che, tutto ciò renderà impossibile per l’Ars approvare la riforma delle province, calendarizzata proprio in quelle date e, peraltro, a suo tempo, annunciata dallo stesso Crocetta al fine delle esigenze di contenimento dei costi della spesa pubblica”.

Dal Pdl, anche Salvo Pogliese, vicepresidente dell’Ars, parla di “grave gesto d’insensibilità politico-istituzionale che rischia di provocare la paralisi dell’attività del Parlamento  che, in prossimità di tale data, dovrà varare il Bilancio e la Finanziaria e di vanificare l’iter di riforma delle Province già avviato” e auspica una marcia indietro del governo.

“Ormai -commenta il capogruppo del Pdl Francesco Scoma – Crocetta agisce e si comporta come fosse il signorotto che governa il proprio territorio, non un presidente della Regione che si confronta e rispetta l’interlocuzione con il Parlamento regionale, organismo chiamato a legiferare in Sicilia. “Il presidente Crocetta stabilisce e comunica la data delle prossime amministrative in assenza dell’assessore competente? Io – aggiunge Scoma, in luogo della dottoressa Valenti mi reputerei politicamente e istituzionalmente offeso e rimodulerei la mia posizione in seno alla giunta”. Apprezzano invece la scelta di Crocetta Masrco Forzese e Michele Cimino.


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