Il voto in provincia di Catania: terzo mandato e incognite - Live Sicilia

Il voto in provincia di Catania: terzo mandato e incognite

Territori, ipotesi e soglie.

CATANIA. Il via definitivo alla campagna elettorale arriverà soltanto quando l’Ars deciderà a quale quota demografica dovrà essere posizionata l’asticella del terzo mandato per i sindaci. In molti sono infatti con il fiato sospeso, soprattutto in provincia di Catania. La volontà di estendere la platea dei comuni interessati, andando oltre la soglia attuale dei cinquemila abitanti, c’è tutta. Ai vertici della Regione, in particolare. 

L’Assemblea

Il punto è capire se il tutto verrà deciso entro la prossima tornata di primavera e – soprattutto – quale potrebbe essere il punto di caduta. Nel febbraio dello scorso anno, la prima commissione Ars aveva dato parere positivo. Poi però è arrivato l’alt dei partiti e, in ultimo, la scelta dell’ex presidente dell’assemblea, Gianfranco Micciché, di lasciare la discussione nella disponibilità dei parlamentari entranti. 

Si riparte di nuovo da lì. Da Palazzo dei Normanni. L’obiettivo tanto atteso è quello di consentire ai sindaci dei comuni fino a quindicimila abitanti di poter triplicare il mandato. Tra le ipotesi da vagliare c’è pure quella, meno estesa, di rimanere entro quota diecimila. Una differenza non da poco che potrebbe modificare la mappa dei partiti (o dei singoli deputati) disposti a portare fino in fondo la battaglia. O rinviarla nuovamente. 

Guardando ai territori, l’ipotesi del terzo mandato semplificherebbe di molto il quadro nei singoli comuni senza costringere le maggioranze in uscita a varare scelte dolorose.  

Prima soglia

Cerchiamo di andare con ordine e guardiamo, intanto, ai comuni entro la soglia dei cinque mila abitanti. A Castel di Iudica si candiderà con molta probabilità l’uscente Ruggero Strano. A Maletto, Giuseppe De Luca. Giuseppe Mistretta, di recente impegnato nella battaglia per la funzionalità del pronto soccorso dell’ospedale di Caltagirone, concorrerà per Mineo. Il dem Ignazio Puglisi, in sella dal 2013, punterà nuovamente a guidare il comune di Piedimonte etneo. A San Cono, ci dovrebbe essere l’uscente Salvatore Barbera; nella piccola Sant’Alfio, l’uscente Giuseppe Maria Nicotra è chiamato a confermare l’ipotesi del terzo mandato. 

Seconda soglia

Nello scaglione che va dai cinque ai diecimila abitanti, c’è da fare i conti con il caso di Camporotondo Etneo. Filippo Privitera, qualora ne avesse la possibilità, si candiderebbe sicuramente al tris. Altrimenti, c’è già chi fa il nome di Filippo Rapisarda. Il problema è però un altro, in assenza di Privitera, non è detto che l’attuale maggioranza resterebbe compatta. 

Anche a Viagrande il sindaco Franco Leonardi è in attesa di sapere se e cosa deciderà la Regione. Stessa cosa a Santa Venerina, con il dem Salvatore Greco in procinto di concludere il secondo quinquennio consecutivo. Situazione assai diversa a Valverde, con Angelo Spina che potrebbe puntare al bis. A sfidarlo c’è già Rosario Scandurra, con il progetto Oltre; terzo incomodo è Domenico Caggegi. 

Appena sotto i quindicimila abitanti c’è Riposto. Anche lì c’è un sindaco che attende di sapere se si aprirà la finestra per un tris. Si tratta del civico di centrodestra Enzo Caragliano. Inoltre, a San Gregorio di Catania, salotto buono dell’area metropolitana, pare che Carmelo Corsaro (leghista di area Sammartino), dopo due mandati consecutivi, sia pronto a cedere il testimone al vice, Seby Sgroi

Sopra i quindicimila c’è Aci Sant’Antonio. Altra piazza dove il sindaco uscente, il sammartiniano Santo Caruso, sta completando il secondo mandato. 

Terza soglia

Tutti gli altri comuni che andranno al voto in primavera sono sopra quota 20 mila. In alcuni casi abbondantemente. Mettendo da parte Catania – che fa caso a sé – la piazza più grossa è sicuramente Acireale. In attesa di sapere se il sindaco, il cinque stelle Stefano Alì, punterà a bissare il mandato, l’unico a ufficializzare la candidatura è stato Gianluca Cannavò (FdI). Tra i nomi in discussione ci sono quelli di tre ex: Nino Nicotra, Nino Garozzo e Roberto Barbagallo (condannato in primo grado a un anno e quattro mesi per tentata induzione indebita). 

A Belpasso, al momento, è sfida a tre: Carlo Caputo (ex sindaco ed ex presidente del Parco dell’Etna), Salvo Licandri e il pentastellato Giuseppe Piana. Il meloniano Antonio Bonanno, primo cittadino di Biancavilla, è in attesa di conoscere lo sfidante; mentre il collega di partito Massimiliano Giammusso, sindaco di Gravina,  con molta probabilità sarà sfidato da Santi Porto e – stando ai rumors – da Mimmo Rapisarda (che in passato ha già guidato il comune porta dell’area metropolitana). 

Nella confinante Mascalucia, terza piazza al voto per numero di abitanti, l’uscente Enzo Magra (sammartiniano) dovrà vedersela con un altro ex sindaco, Salvatore Maugeri (vicino oggi al leghista Mimmo Turano, assessore regionale alla Formazione). Secondo indiscrezioni, il meloniano Francesco D’Urso Somma starebbe meditando la discesa in campo. 

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