CATANIA. Era tutto pronto per ieri pomeriggio. Ma dopo un giro di telefonate, si è deciso di soprassedere. Rinviato il vertice del centrodestra catanese. Che si terrà probabilmente a fine settimana. I partiti della coalizione hanno bisogno ancora di tempo prima di affrontare gli alleati avendo le idee chiare sul da farsi. Intanto Renato Schifani ha sciolto la riserva e deciso che l’election day non ci sarà e confermato che in Sicilia si andrà al voto il 28 e 29 maggio.
Rinviato il vertice del centrodestra catanese
Insomma, di tempo ce n’è abbastanza. Ma non solo. Ai vertici del centrodestra catanese è stata tolta anche l’incombenza di decidere sul dossier più spinoso, quella per Palazzo degli Elefanti. La questione della candidatura a sindaco – in pole ci sono Valeria Sudano della Lega e i meloniani Ruggero Razza e Sergio Parisi – sarà risolta a Roma. In particolare, da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. La piazza catanese è infatti troppo grande per sfuggire alle logiche politiche nazionali.
Alla classe dirigente del centrodestra etneo tocca risolvere un unico problema. L’unità della coalizione in tutte le altre piazze della provincia. Impresa tutt’altro che facile, anzi.
Il caso più eclatante è, e resta, quello di Acireale. L’ex primo cittadino Roberto Barbagallo è deciso a tornare in campo nonostante le vicende giudiziarie che cinque anni fa lo hanno portato alle dimissioni. Non vuole sentire ragioni. La vicinanza al deputato regionale, oggi in azzurro, Nicola D’Agostino lo porta a essere percepito quale membro del centrodestra. Anche il coordinatore provinciale di FI, Marco Falcone, è pronto a blindarlo.
Il conclave
Le altre anime del centrodestra vorrebbero puntare, però, a una soluzione condivisa. A partire da FdI, che ha già in campo Giancluca Cannavò. La questione non è affatto facile. Tant’è che nella serata di ieri, Salvo Pogliese e il coordinatore provinciale Alberto Cardillo, si sono chiusi in conclave nel circolo acese per individuare una qualche formula che possa salvare capra e cavoli. Una riunione fiume, da quel che si apprende.
Ma la questione di Acireale è solo la più evidente. A quanto pare, il centrodestra andrà sicuramente spacchettato a Belpasso. A Mascalucia, invece, è più che probabile. Dove l’uscente Enzo Magra (quota Lega) potrebbe non avere l’appoggio di FdI, con Francesco D’Urso Somma pronto a sfidarlo. Lo strappo, ora dopo ora, rischia di essere insanabile. Se qualche giorno fa era auspicabile che quest’ultimo potesse fare un passo di lato, sembra invece che, negli ultimi giorni, la sua posizione si sia irrigidita.
E di parecchio.