Amt, le ragioni dell'ex commissario |"Nomine in accordo con Bianco" - Live Sicilia

Amt, le ragioni dell’ex commissario |”Nomine in accordo con Bianco”

Giuseppe Idonea sottolinea come "per l'attribuzione degli incarichi non serva selezione, per via del rapporto fiduciario" e che "il valore dell'affidamento rientra all'interno dei limiti stabiliti nel decreto ministeriale".

la conferenza
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CATANIA – Azioni “da buon padre di famiglia” e con il benestare del primo cittadino. Inizia con i toni bassi, la conferenza stampa convocata dall’ormai ex commissario liquidatore della vecchia Amt, per difendersi dalle accuse lanciate dall’amministrazione per giustificare la rimozione dall’incarico. Giuseppe Idonea, assistito dai suoi tre avvocati – Rocco Todero, Luca Sagneri e Chistian Petrina – evidenzia immediatamente questi due aspetti: la regolarità di quanto posto in essere da commissario e le scelte operate in armonia che quello che, all’inizio, definisce “il vertice di Palazzo degli Elefanti”.

Il sindaco Bianco, che nomina Idonea liquidatore dell’Amt, dunque, è a conoscenza di quanto posto in essere dal commissario. Questo sostiene l’ex esperto di comunicazione. “Ho fatto quello che ritenevo giusto e che mi è stato confermato nel momento in cui mi sono recato con i professionisti dal vertice dall’amministrazione per sapere se fosse in linea con la mia azione. Mi è stato detto di procedere e mi è stato chiesto se serviva altro – spiega Idonea. Quando sono andato dal sindaco ci sono andato con i professionisti che sono stati indicati dallo stesso primo cittadino. Questo avviene nel marzo 2015” – sottolinea evidenziando come si trattasse di nomi di alto livello, con curricula professionali di tutto rispetto. “Mi sono stati indicati – tuona – e io li ho nominati”.

L’atmosfera si riscalda, le parole di Idonea prima, e degli avvocati dopo, incuriosiscono la platea, composta da tanti giornalisti ma anche molti curiosi. “Rimango basito quando leggo di aver nominato io i professionisti – prosegue Idonea – che, oltre che essere stati indicati, sono stati ricevuti dall’amministrazione comunale in ocassione di alcune riunioni. E sul discorso che mi si accusa di aver preso la decisione di pagarli in autonomia – aggiunge – io mi sono attenuto ai disciplinari degli ordini professionali”.

A questo punto, il discorso si sposta alle modalità di conferimento degli incarichi ai professisti che hanno impugnato – e in alcuni, importanti casi, vinto  – le opposizioni che il commissario liquidatore ha presentato in relazione a migliaia di provvedimenti: 870 ruoli, 2700 sotto ruoli, “Cartelle esattoriali, all’interno delle quali c’erano dei vulnus. E io ho fatto quello che avrebbe fatto ogni buon padre di famiglia – continua – sono ricorso alla Magistratura, e non certo per fare perdere tempo ai giudici”.

“Non dico che il sindaco sia un bugiardo – prosegue l’ex commissario, riferendosi agli importi di cui il sindaco ha parlato in Commissione antimafia –  ma probabilmente é stato informato male”. E inizia a illustrare quello che definisce “lo stato dell’arte”, ricordando le azioni intraprese da commissario liquidatore e i risultati raggiunti.”Giorno 22 gennaio l’agente per la riscossione ha inviato una lettera alla vecchia Amt nella quale comunica che ha ritirato, quindi annullato, trentotto cartelle esattoriali per un importo di 52 milioni di euro. Siamo arrivati a questo per le azioni che abbiamo posto in campo – sottolinea Idonea: l’agente per la riscossione, verificati i nostri rilievi presentati al Tribunale civile sezione lavoro, forse ha visto che qualcosa non andava e che forse avevamo ragione”.

52 milioni di cartelle annullate. 52 milioni di soldi del Dl 35 che, forse, non andranno spesi per pagare debiti che potrebbero non esistere più. “Io ho pagato per avere la miglior difesa – prosegue Idonea – e, in questi casi, non c’è obbligo di risultato che comunque c’è stato”.

Come quello che ha visto recuperare nella proprietà del Comune di Catania il terreno dell’Amt inserito all’interno del perimetro del Pua e valutato, oggi, due milioni e mezzo. Una vicenda, questa, ancora poco chiara finita in Commissione antimafia grazie all’interessamento del senatore pentastellato, Mario Giarrusso (presente alla conferenza stampa di stamani), che sulla questione ha interrogato il sindaco Bianco. “I terreni oggetto del pignoramento da me impugnato – continua l’ex liquidatore – non sono stati mai stati difesi, non c’è mai stata opposizione alla procedura ipotecaria. Scopro, da solo, che c’era una procedura esecutiva risalente al 2010 e una, nuova, datata luglio 2015 – sottolinea ancora – e, anche, che i terreni in bilancio hanno un valore di novemila euro. Per un terreno di sette ettari e mezzo mai difeso perché è interno al PUA. Io ho fatto il mio dovere – incalza – io l’ho difeso. La procedura è stata estinta: sono usciti novemila euro ma ne sono rientrati due milioni e mezzo”.

Idonea e l’avvocato Rocco Todero si oppongono alla questione, sollevata dall’avvocato Russo, del Comune, responsabile del procedimento contro l’ex liquidatore, dell’evidenza pubblica che avrebbe dovuto supportare la nomina dei professionisti, indicando che nello stesso ente comunale ciò non è avvenuto per il collegio di difesa e, giurispurdenza alla mano, come la procedura di bando non si contemplata di fronte a incarichi fiduciari. “Innanzitutto – afferma il legale – il Comune sconosce la giurisprudenza del Consiglio di stato degli ultimi sette anni, che dice che per l’attribuzione degli incarichi non serve selezione, per via del rapporto fiduciario e del valore della controversia. Il secondo rilievo è il valore dell’affidamento – aggiunge – che rientra all’interno dei limiti stabiliti nel decreto ministeriale. I professionisti hanno accettato per tutte e i gradi di giudizio. Stiamo valutando un ricorso al TAR – anticipa – anche se la giurisprudenza non è propensa a reintegrare una figura nominata dal sindaco. Una questione che dovrà valutare anche il Consiglio comunale, che dovrà esprimersi sulla revoca (art. 22 dello Statuto), perché la vecchia Amt è una municipalizzata”.

Non escludono, infine, querele per “l’attacco alla persona e non al professionista” lanciato dall’amministrazione tramite comunicato stampa. “Non si capisce quale sia il giudizio dell’amministrazione comunale su tutti gli atti che Idonea ha compiuto – commenta alla fine il senatore Giarrusso. Non si spiega la revoca della fiducia. Spero che il commissario nuovo (che pare non sia stato ancora nominato n.d.r.) continui la linea della difesa degli interessi pubblici, e soprattutto, non tocchi i 52 milioni che sono dei cittadini e a disposizione per chiudere i debiti dell’Amt e non quelli dell’amministrazione comunale in modo che, a chiusura della situazione debitoria della vecchia Amt – conclude – il debito possa diminuire e non incrementare spese”.

 

 

 


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