Villa Sofia, Colletti lascia: il risiko delle nomine

Anche Colletti lascia Villa Sofia, la ‘rivoluzione’ della sanità siciliana

Il risiko delle nomine
LE NOMINE
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PALERMO- Roberto Colletti non è più il direttore generale dell’Azienda ospedaliera “Villa Sofia-Cervello” di Palermo: ha rassegnato, per motivi personali, le dimissioni, con una lettera inviata al presidente della Regione Renato Schifani. Questa è la notizia.

“Il presidente – si legge in una nota di Palazzo d’Orleans – lo ha ringraziato per il lavoro svolto in tutti questi anni nel settore sanitario con grande professionalità e spirito di abnegazione”. A quanto apprende LiveSicilia il commiato professionale è stato sereno, non sono espressioni di circostanza.

Un sentimento diffuso di apprezzamento è riscontrabile nei pensieri privati e nei saluti pubblici di tanti che spendono parole d’affetto e di stima per il dottore Colletti.

Renato Costa, responsabile Sanità della Cgil in Sicilia, già commissario Covid, dice: “Abbiamo avuto sempre un ottimo rapporto, lui ha lavorato con grande impegno. Nei giorni della pandemia fu uno di quei direttori generali pronti a capire la criticità del momento”.

Circa tre settimane fa si era già dimesso il direttore sanitario, Aroldo Gabriele Rizzo. Ma con modalità molto meno serene e una lettera.

Croci e disagi della Sanità

Le proverbiali croci e i disagi della Sanità siciliana hanno investito diversi ambiti. Villa Sofia è stata uno dei teatri, suo malgrado, alla ribalta. L’ospedale si è trovato nell’occhio del ciclone di una ‘bufera’ che ha lasciato strascichi.

La ‘rivoluzione della Sanità’

Davanti allo stato dell’arte difficile – e forse è ancora poco – della nostra Sanità, il presidente della Regione, Renato Schifani, ha inaugurato, come in altri ambiti, la stagione dell’interventismo. C’è una nuova assessora, Daniela Faraoni, che ha preso il posto dell’assessora Giovanna Volo. Di fatto, le dimissioni di Colletti azzerano i vertici dell’azienda ospedaliera. Il successore? Entro quarantotto ore ci dovrebbe essere un nome.

I tasselli da sistemare

I tasselli da sistemare sono diversi. L’Asp di Palermo, dopo la promozione di Daniela Faraoni, potrebbe essere appannaggio di Salvatore Iacolino, dirigente della Pianificazione, ma l’abbrivio non sembra più così scontato. Alla Pianificazione non si può escludere l’arrivo di un altro super-burocrate, Mario La Rocca. Una sola è la certezza: la politica non starà a guardare.

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