Andrea Camilleri: vita, moglie, il commissario Montalbano, altri libri

Andrea Camilleri: vita, moglie, il commissario Montalbano, altre opere

Tutto sul celebre scrittore siciliano, nel giorno del suo compleanno

Scrittore, drammaturgo, regista di teatro, sceneggiatore, pungente opinionista: definire Andrea Camilleri con una parola è un’impresa irrealizzabile, ma se proprio ce ne fosse una, senza dubbio verrebbe fuori dal suo cilindro di geniali invenzioni linguistiche. L’ideatore de “Il commissario Montalbano” spicca tra i siciliani di cultura più illustri e accreditati dell’epoca moderna, con una carriera che vanta oltre 10 milioni di copie vendute ma anche svariate trasposizioni di successo tra serie tv e film per il piccolo e il grande schermo. In testa, naturalmente, la fiction che narra le avventure e le difficoltà quotidiane del famosissimo commissario in azione nell’immaginaria Vigata. Ma Andrea Camilleri è stato – ed è tuttora – tanto altro, professionalmente e umanamente parlando: nel giorno del suo compleanno, ripercorriamo i momenti salienti della sua vita e della sua carriera.

Breve biografia, studi e formazione

Andrea Calogero Camilleri nasce il 6 settembre 1925 a Porto Empedocle, nell’Agrigentino, dai genitori Carmelina Fragapane e Giuseppe Camilleri. Fin da giovane dimostra di avere un temperamento focoso, come dimostra l’espulsione dal collegio vescovile “Pio X” per aver scagliato delle uova contro un crocifisso. La giovinezza e la formazione di Camilleri sono segnate dalla guerra: con una certa dose di ironia, si potrebbe quasi definire la sua prima opera una lettera scritta durante il conflitto in Etiopia e destinata a Benito Mussolini. L’obiettivo del piccolo Camilleri era informare il duce della sua volontà di partire per il fronte. Il responso (realmente arrivato): ancora troppo piccolo per fare il soldato, ma sicuramente necessario in futuro.

Anche gli studi liceali di Camilleri vengono influenzati dai conflitti armati, con la maturità conseguita nel 1943 al liceo classico “Empedocle” di Agrigento dopo la decisione delle autorità scolastiche di promuovere senza esami a causa dei bombardamenti e in previsione dello sbarco in Sicilia delle forze alleate. Camilleri trascorre gli anni successivi tra Roma, Bagnolo (in Toscana) e la Sicilia.

La morte

Andrea Camilleri muore a Roma il 17 luglio 2019 a Roma, all’età di 93 anni, lasciando al grande pubblico il ricordo di un uomo brillante e  anche negli ultimi anni della vita. Rimangono nell’immaginario collettivo alcune sue apparizioni televisive “storiche” e l’ironia mai mancata di fronte alle “peripezie” di personaggi irriverenti, come il suo affezionato imitatore Fiorello, autore di una personale versione di Camilleri apprezzata anche dal diretto interessato.

Moglie, figli, nipoti

L’unione di Andrea Camilleri con Rosetta Dello Siesto si può considerare un’avventura di tutta una vita: 62 anni di matrimonio (si sono spostati nel 1957) da cui sono nate le figlie Mariolina, Andreina ed Elisabetta Camilleri, che hanno reso l’artista e Dello Siesto nonni di quattro nipoti e bisnonni dei piccoli Matilda e Andrea. “Non c’è rigo che io abbia pubblicato che non sia stato prima letto da lei”, è la più famosa dichiarazione d’amore di Camilleri per la donna della sua vita.

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Il primo romanzo di Andrea Camilleri

L’esordio di Camilleri nell’universo dei romanzi non è dei migliori: la sua prima opera “Il corso delle cose”, pubblicata (a pagamento) nel 1978, può essere considerata un insuccesso. Il libro è ambientato in un paese della Sicilia e si apre con un attentato ai danni di Vito, un uomo soprannominato “ombra” ma tutt’altro che oscuro. Vito rischia, ma non capisce il perché fino al palesarsi di una scomoda e triste verità. Nonostante il risultato in fin dei conti deludente, Camilleri continua a crederci: anno dopo anno, il resto diventa storia.

Il commissario Montalbano

La vera svolta per Andrea Camilleri arriva nel 1994 con l’uscita del romanzo poliziesco “La forma dell’acqua”. In quel momento l’autore non poteva certo prevedere le conseguenze di questa pubblicazione sulla sua vita e su quella (virtuale) del protagonista, il commissario Salvo Montalbano. Curiosità e intuito, mentalità operaia, atteggiamento schivo, rapporti umani spesso delicati e precari, piccoli e grandi fallimenti quotidiani palesati e gestiti goffamente. Come se non bastasse, poi, anche un nome che è un perfetto mix fra la tradizione siciliana e l’omaggio allo scrittore spagnolo Manuel Vásquez Montalbán. Gli ingredienti per un personaggio magico ci sono tutti e il commissario, che Camilleri stesso definisce uno “sbirro nato”, entra nel cuore dei lettori e si trasforma in un’entità senza tempo, fra libri e prodotti per la televisione che diventeranno un vero e proprio fenomeno di costume in tutta Italia.

Il paese di Vigata e la casa di Montalbano

Il successo de “Il commissario Montalbano” ha reso celebri anche i luoghi della Sicilia in cui sono ambientati i romanzi ed è stata girata l’omonima serie. Il “mondo” di Camilleri trascende la geografia: il paese che fa da teatro delle vicende del poliziotto è Vigata, centro abitato frutto dell’inventiva di Camilleri che corrisponde a Porto Empedocle, terra natìa dello scrittore. La famosa casa di Montalbano, invece, meta di un continuo pellegrinaggio turistico e sulla cui terrazza in riva al mare l’uomo trascorre gran parte delle sue serate libere, si trova a Santa Croce di Camerina (nel Ragusano).

Le opere di Camilleri

Oltre a “La forma dell’acqua”, sono diverse le opere di Andrea Camilleri che hanno consacrato il suo nome. Dopo il flop del primo romanzo, nel 1980 l’ambizione dello scrittore di Porto Empedocle lo porta a pubblicare una serie di romanzi aperta con “Un filo di fumo”; il vero e indiscutibile successo arriva 12 anni dopo, nel 1992, con “La stagione della caccia”, edito da Sellerio. È quindi la volta de “La forma dell’acqua” che inaugura un lungo, fortunato filone di opere che hanno come protagonista il commissario Montalbano. Un periodo di lunga e prolifica attività che ha visto “brillare” particolarmente opere come “Il birraio di Preston”, “La mossa del cavallo” e “La vampa d’agosto”, “La pista di sabbia”, ma anche “Il tailleur grigio” e “Il casellante”. Anche dopo la sua scomparsa, seppur indirettamente, Andrea Camilleri ha dato modo di far parlare di sé dal punto di vista letterario.


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