Anestesista violenta donna che stava per partorire, incastrato dal video - Live Sicilia

Anestesista violenta donna che stava per partorire, incastrato dal video

Si indaga per capire se in passato altre pazienti sono state abusate
LA VIOLENZA
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2 min di lettura

Un anestesista ha violentato una donna incinta che stava partorendo con cesareo ed è stato incastrato da un video registrato dai colleghi e condotto in arresto. L’arresto dell’uomo è avvenuto lo scorso 11 luglio e si è verificato all’Hospital da Mulher Heloneida Studart di Vilar dos Teles, São João de Meriti, a Rio de Janeiro in Brasile.

Nei confronti dell’anestesista è scattata la denuncia da parte dei suoi colleghi, che hanno ripreso la scena dell’abuso sessuale nei confronti della donna priva di coscienza.

Ora, in base alle leggi di Rio, l’uomo rischia una condanna che va dagli 8 ai 15 anni per lo stupro di una persona vulnerabile, mentre si indaga su altre probabili vittime. Nel frattempo, il Consiglio medico regionale ha aperto un fascicolo d’indagine con l’intento di adottare dei provvedimenti amministrativi e anche la direzione dell’ospedale avrebbe avviato un’indagine interna.

Dopo l’arresto dell’anestesista l’équipe dell’ospedale ha dichiarato di essere stata già, in passato, insospettita da alcuni comportamenti dell’uomo, tra i quali il principale era la quantità eccessiva di anestesia applicata alle donne incinte. Decisi ad indagare sulle ragioni, hanno cambiato la sala parto, scegliendone una dove potessero filmare indisturbati l’anestesista, per appurare eventuali abusi.

I sospetti dell’équipe sono stati tristemente confermati e filmati in video, nel quale si vede l’anestesista che senza ombra di dubbio violenta la malcapitata. Nel mentre, la polizia avvisa di voler interrogare anche il medico di turno in quel momento, per appurare un eventuale concorso nell’abuso. Il presidente del Consiglio medico regionale, Clovis Bersot Munhoz, in merito alla vicenda dell’anestesista che ha violentato la donna incinta, dopo la visione del video ha detto di aver osservato delle “scene assurde”. Mentre l’ospedale prende le distanze e pone l’accento sul fatto che “questo comportamento, oltre a meritare il nostro ripudio, costituisce un reato”.


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