I dioscuri siciliani della politica (su campi contrapposti) risplendono di gloria sui quotidiani nazionali. Fabio Granata discetta di alleanze e scenari come un fulgido e nobile Mirabeau su “La Stampa”. Angelino Alfano detta la linea (del Piave) sul Corriere. O giustizia – declinata secondo il codex Berlusconianus – o “attummuliamo, capito ‘mbare?”.
Gianfranco non parla, perchè? Siamo in uno strano momento di afasia miccheiana. Talvolta, per il silente padrone del blog, ronza il suo dispettoso Zanzarone. Robetta, con tutto il rispetto per l’insetto. Lui, Gianfranco, tace. L’incontro romano con Berlusconi gli ha incenerito la favella che faceva faville? Gli ha stroncato la logorrea? Da qualche giorno campeggia sul sito dell’illustre una foto di Elvira Sellerio con condolente pensiero. Giusto, ma il resto?
Due ipotesi politico-mediche, a naso. Forse Gianfranco ha preso una “tranvata” tale dal sor Berlusconi da rimanerne ammutolito. Forse l’incontro amichevole tanto amichevole non fu. E si sa che il Cavaliere sa essere Frank Sinatra in pubblico quanto lupo mannaro in privato. Sarà silenzio da choc post-traumatico?
Seconda ipotesi. Non parla perché cova, perché coltiva cenere e lapilli nel suo ventre di vulcano. Il suo compare Raf. Lombardo è messo che cuce e scuse meglio (o peggio) di Penelope. Gianfranco osserva, tace. E prima o poi parlerà.
Andiamo a controllare un attimo il blog. No, non ha parlato. Ma prima o poi – siatene certi – parlerà.