PALERMO – “Antoci gli spari li ha subiti ed è stato la vittima inconsapevole di un attentato. Questo emerge dalla relazione approvata oggi in Antimafia, verso la quale abbiamo espresso il nostro voto favorevole”. Lo dicono i deputati M5s dell’Ars, Antonio De Luca e Roberta Schillaci, dopo la seduta di oggi della commissione Antimafia di cui fanno parte. “È stata confermata – sottolineano i deputati – la bontà del lavoro e della ricostruzione fatta dagli inquirenti, tuttavia riteniamo si debba continuare a profondere impegno per scoprire chi ha attentato alla vita di Antoci, perché indipendentemente dalla matrice ideativa ed esecutiva dell’attentato, un attentato c’è stato e di esso Antoci è certamente vittima. Confermata inoltre – aggiungono De Luca e Schillaci – la validità del protocollo Antoci, che è riuscito a dissipare le truffe dei fondi europei, un tema che costituisce il più probabile movente dell’attentato”. “Sarebbe auspicabile – prosegue Schillaci – che la commissione Antimafia chiedesse alla Procura di Patti di riaprire le indagini sulle strano decesso di due poliziotti, Todaro e Granata (decessi avvenuti oltre un anno fa e a distanza di un giorno l’uno dall’altro) del commissariato di S. Agata di Militello”.
“La relazione, approvata all’unanimità dei componenti, ha un valore enorme. I risultati dell’inchiesta aprono scenari chiari”. Lo dice Nicola D’Agostino, capogruppo all’Ars di Sicilia Futura e componente della Commissione Antimafia. “Tutti i componenti hanno dimostrato serietà e coraggio – dice -. Infrangere il muro di ciò che viene dato, a volte anche autorevolmente, per scontato non era consuetudine di questo Parlamento. Oggi siamo stati scomodi, ma con l’obiettivo di cercare la verità, senza conformismo. Siamo felici di aver ricevuto subito tanti apprezzamenti per una vicenda troppo presto chiusa in un senso e che invece veniva accompagnata da sorrisi e mezze parole. Attendiamo con serenità le critiche, ma respingeremo con la forza della serietà che ci contraddistingue le aggressioni e le minacce”.