"Antonello, Giovanni, Toto? | Tutti amici miei..." - Live Sicilia

“Antonello, Giovanni, Toto? | Tutti amici miei…”

Era affascinato dalla politica e allo stesso tempo riusciva a "piazzare" le stesse preferenze a più candidati. E per accreditarsi, il politico del Pid chiama in causa diversi "big" del partito. Ecco le intercettazioni.

PALERMO – La politica gli piaceva tanto. Ma davvero tanto. Così tanto da voler entrare in quel mondo fatto di soldi e potere. Ma, un po’ come le aspiranti star che guardano ammaliate le gesta dei vip già affermati, Giuseppe Bevilacqua di quel mondo ne subiva il fascino e allo stesso tempo provava a “ingannarlo”. Una forzatura necessaria per potervi entrare. E così, la stessa promessa di voto tornava buona per accontentare diversi candidati.

“Antonello è il grande”, “Il presidente della Provincia è nostro”, “Ho parlato con Toto”. Erano tutti amici suoi. Veri o presunti. Antonello Antinoro, Giovanni Avanti, Toto Cordaro – tutti estranei all’inchiesta – venivano chiamati in causa, spesso e volentieri dal politico finito in carcere insieme a Franco Mineo, Roberto Clemente e Nino Dina. Con quest’ultimo, racconta con parole estasiate alla madre, Bevilacqua andò a cena persino in un “ristorante di lusso”, nei pressi del Politeama. Una cena alla quale è seguita una “lunga passeggiata in via Libertà”, mentre l’autista attendeva l’onorevole.

Il presidente? Amico mio.

Bevilacqua sta dialogando con Antonino Fiorentino. Presente anche Calogero Di Stefano, considerato il reggente della famiglia di Tommaso Natale. Il boss chiede a Bevilacqua se alla Provincia il politico palermitano che aspirava ad entrare in Consiglio avesse qualche “aggancio”. “Io alla provincia – rassicura Bevilacqua – c’ho il presidente che è amico mio, che faccio parte dello stesso partito”. Giovanni Avanti, in effetti, ex presidente della Provincia di Palermo, faceva parte dei Popolari per l’Italia di domani. “E’ un amico”, assicura Bevilacqua. Ma per rafforzare il concetto, il politico tira fuori il nome di uno dei collaboratori di Avanti, “Beppe Notaro, che è all’interno dei progetti… più di una mano d’aiuto…”.

Il partenariato e la Provincia

E Bevilacqua assume anche i panni dell’esperto. Ecco una “lezione” sul tema del “partenariato” impartita a uno dei suoi presunti “portatori di voti”, Salvatore Zagone “Partenariato – spiega Bevilacqua – significa che la comunità europea ha stanziato tot miliardi di euro alla Provincia fortunatamente il presidente della Provincia è con noi perché fa parte dello stesso partito a sua volta la Provincia ha finanziato delle strutture che possono essere un esempio che poi è così gli ospedali, le case di riposo e … hotel e … ristoranti e … ad esempio è venuto qui da me dice senti signor Bevilacqua lei qua mi deve assumere due segretarie, un.. un autista”. Funziona così, spiega Bevilacqua, tanto il presidente “è del mio partito”.

Il trasferimento? Ho parlato con Toto

Così, allo stesso Zagone, in cambio della “fedeltà” alle urne, Bevilacqua assicura oltre a un trasferimento in un altro posto di lavoro, anche l’assunzione della nipote in un asilo privato. E anche stavolta Bevilacqua tira fuori un nome. Si tratta dell’attuale deputato regionale Toto Cordaro. “ Allora io – rassicura Bevilacqua – ho parlato con Totò Cordaro lui mi ha detto questo se tu vuoi noi lo andiamo a trovare assieme e quelle cose che mi ha detto li ripeterà a te dice: ‘Giuseppe io il trasferimento glielo posso fare però non me lo chiedere ora’ dice: ‘perchè tu me lo devi chiedere subito dopo le elezioni’ queste sono le parole dice: “’o il trasferimento glielo posso fare, noi glielo facciamo ma subito dopo le elezioni perchè per il momento” dice: ‘non lo possiamo fare’. Ma anche sui presunti (o millantati?) rapporti tra il politico finito agli arresti e l’attuale deputato non c’è traccia nelle indagini degli inquirenti.

A Roberto Clemente, invece, come “garanzia” di voti, Bevilacqua porta un uomo da “usato sicuro”. “Ti volevo dire – spiega al candidato alla regionale – siccome ti devo portare persone nuove dell’Amat che …. c’è quello di ieri, ora c’è un altro che l’ho convinto che addirittura … che tu lo conosci, dice pure, perché lui abita all’acqua del, dei … all’acqua del Corsari, a Ciaculli”. Un “fuoriclasse” del consenso: “Gli ha fatto avere – racconta Bevilacqua – centocinquanta voti a … a Totò Lentini (attuale deputato regionale eletto con l’Udc, ndr) e stamattina, siccome mi sta facendo il lavoro domani da (inc) a me e l’ho convinto, ora dice: “lo a Roberto lo conosco”.

Le cene con Dina, la villa di Franco

Bevilacqua si confidava spesso con la madre. E dalle sue parole sembra affiorare persino una certa emozione. L’orgoglio di frequentare certi ambienti e certe personalità. “Sono andatooooo …. da solo – racconta Bevilacqua – e siamo andatii…. a mangiare allo Scudiero al Politeama. Questo è un ristorante di lusso, mamma”. E dopo la cena, quattro passi. “Vabbè ora cl facciamo una passeggiata … “dice, “… e parliamo. Ci siamo fatti una passeggiata al Polite … eee .. ln via Libertà, lui aveva l’autista che lo aspettava”. C’era l’autista che aspettava Dina. Location privata, invece, per l’incontro con Franco Mineo, come racconta Bevilacqua alla sorella Teresa, “Mi ha fatto andare nella sua villa che c’ha all’Addaura”. Ma è sempre alla mamma che Bevilacqua racconterà del “contatto” col deputato che fallirà la rielezione a Sala d’Ercole. “Sabato – dice – mi chiamò l’amico mio, che è il presidente della terza circoscrizione… lui non ce l’ha fatta neanche si candidò al comune … e … dice ‘mi chiamò il deputato Mineo, che lui lo conosce Franco Mineo, e … dice che vuole parlare con te” … dissi “vuole parlare con me?” Vuole parlare con me perché vuole i voti lo capisci?”. E lui i voti li ha. E in effetti li prometterà un po’ a tutti.

Noi prendiamo tutto.

Sono tanti i “fronti” aperti dal “professionista del voto pilotato” che appare essere Giuseppe Bevilacqua. Che non si accontenta. E parlando con la sorella Teresa spiega la “strategia”: non puntare su unico “cavallo”. “Noooo …. al migliore offerente. Noi altri ci prendiamo tutte cose. Quello che c’è da prendere”. Del resto, non mancano i “clienti”. Oltre a Dina, infatti, Bevilacqua spiegherà alla madre “Io sono in tanti fronti. Ho a Mineo. Ho a Di Trapani (il candidato Vincenzo Di Trapani, ndr)”. Tutto quello che possiamo, incarichi e soldi dobbiamo prenderlo, spiega Bevilacqua. E dopo? “L’importante è che noi altri ce li prendiamo, firmiamo e poi ce la possono ‘ciullare’”.

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