Aperti con fondi disponibili |Cisl e Cgil: "Occorre atto forte" - Live Sicilia

Aperti con fondi disponibili |Cisl e Cgil: “Occorre atto forte”

L’amministrazione decide di avviare l’attività con le somme disponibili e invita gli istituti a firmare le convenzioni. Dal tavolo tecnico la proposta di chiedere fondi alla Regione. martedì prossimo incontro a Palermo.

istituti educativi assistenziali
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CATANIA – Aprire subito l’attività negli istituti educativo-assistenziali con le somme disponibili e attivarsi per reperire eventuali altri fondi, a cominciare da quelli residui della Regione. Questa la decisione presa dall’amministrazione comunale, rappresentata dal vicesindaco Marco Consoli e dall’assessore al Welfare Fiorentino Trojano, al termine della riunione con le parti sociali svoltasi nella sede dell’assessorato. L’amministrazione ha rivolto inoltre un invito formale agli Istituti a firmare subito le convenzioni per permettere l’avvio dell’anno scolastico.

Nel corso dell’incontro si è insediato inoltre il previsto tavolo tecnico che ha elaborato due proposte. La prima è una richiesta all’assessore regionale alla famiglia per verificare possibilità di utilizzo diverse da quelle previste dalla normativa per i fondi residui della legge regionale 328 sui Servizi sociali. Il vicesindaco Marco Consoli ha subito contattato l’assessore regionale Ester Bonafede che ha fissato un vertice con i funzionari dell’assessorato per martedì della settimana prossima a Palermo. È stato poi chiesto all’amministrazione Bianco, che ha accettato, di rivedere il Piano stilato dalla precedente Giunta in base alla legge 285 sui minori e dove non sono previsti interventi specifici in quest’ambito.

La riunione ha avuto come coda una breve protesta da parte una trentina di madri. “Comprendiamo la disperazione – hanno detto Consoli e Trojano – , ma abbiamo le mani legate dal Piano di rientro approntato dalla passata amministrazione. Tra l’altro, poiché questo Piano prevede il taglio del 10% del comparto dei servizi sociali, la decisione della giunta Bianco di mantenere la somma di 5 milioni di euro per i ricoveri e gli interventi alternativi per i minori indigenti, ci costringerà a fare economie su altri servizi. E questo deve essere chiaro a tutti: forze politiche, sindacati, istituti e cittadini”. Intanto l’amministrazione comunale ha fissato un incontro, per giovedì pomeriggio, con il Provveditore agli studi di Catania Raffaele Zanoli per studiare possibili sinergie.

LA PROPOSTA DELLA CISL. Per coprire i 475mila euro necessari a garantire l’assistenza dei minori fino a dicembre 2013, basterebbe sbloccare i residui delle leggi 285/97 e 328/2000. È la proposta di Cgil, Cisl e Uil fatta oggi all’amministrazione comunale di Catania nell’ambito degli incontri per gli istituti educativi assistenziali (IEA). Le somme sono emerse dalla ricognizione fatta dal Comune e sollecitata dalle organizzazioni sindacali. “Sono fondi non spesi – dice Maurizio Attanasio, segretario territoriale della Cisl etnea – dei piani relativi agli anni 2010-2011. Basterebbero ad assicurare l’assistenza ad almeno lo stesso numero di minori dell’anno scorso per i mesi fino a dicembre 2013. E tutelare, nello stesso tempo, il posto di lavoro degli oltre 400 lavoratori del settore”.

È necessario però non perdere ulteriore tempo. “Già da domani – aggiunge Attanasio – gli istituti potrebbero avviare le procedure di ridimensionamento del personale. A rischio ci sono più di 250 posti di lavoro. Ci appelliamo – conclude Attanasio – al sindaco Bianco perché in questa vicenda occorre un atto forte da parte della politica per superare l’impasse dettato dalle pastoie burocratiche e dare risposta alle necessità della cittadinanza e dei lavoratori. Lo chiediamo, perché in momenti di eccezionale gravità occorrono interventi ugualmente eccezionalI. Prendiamo atto della disponibilità dell’amministrazione a interpellare rapidamente la Regione per avere contezza delle risorse. Ora però, occorre la stessa rapidità nel risolvere il problema, perché la disperazione sui volti dei genitori, dei bambini e dei lavoratori evidenzia la drammaticità della vicenda”.

LA PROPOSTA DELLA CGIL. I problemi di bilancio al Comune di Catania persistono nella loro gravità. E il piano di rientro ereditato dal passato vincola l’amministrazione comunale. Ma la CGIL, che oggi in Municipio ha partecipato ad un nuovo incontro sui servizi sociali, registra due passi in avanti: la possibile rimodulazione dei fondi della legge 328, che potrá avvenire solo con la disponibilità dell’assessorato regionale, così come la possibilità di avvalersi di eventuali risparmi della legge 285 per i diritti dell’infanzia e l’adolescenza; possibilità che potrà essere sfruttata solo a seguito di una verifica da parte dell’amministrazione comunale. All’appuntamento tenutosi stamattina al Municipio c’erano il segretario confederale Giacomo Rota e il segretario generale della Fp Cgil Gaetano Agliozzo.

“Al Comune di Catania si chiedono scelte coraggiose alla luce di una situazione oggettivamente difficile -spiegano Rota e Agliozzo- ma valutiamo positivamente il fatto che l’amministrazione abbia dato disponibilità a ridiscutere con la Regione i fondi della legge 328. Importante anche la possibilità di ricavare risorse dai risparmi della legge 285. La CGIL ribadisce quanto già detto da un anno a questa parte e cioè che i tagli al welfare debbano essere il più possibile evitati. Bisogna invece battere tutte le strade legalmente possibili per recuperare denaro, in primis quello che sarà disperso a causa del taglio del 10% dei 40 milioni del welfare dettato dal piano di rientro, oramai attivo”. Infine, il sindacato chiede un “tavolo” speciale di discussione per la rimodulazione di tutto il welfare, che veda il coinvolgimento del sindaco, degli assessori comunali ai Servizi sociali ed al Bilancio, e se necessario anche dei capigruppo al consiglio comunale affinché si trovi una soluzione coralmente condivisa. È necessario che al centro delle nostre attenzioni rimangano i bimbi catanesi e i servizi a loro dedicati, e la stessa tenuta occupazionale del settore; due elementi che per il sindacato risultano centrali”.

 


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