”Sono ben cinque le procure che stanno indagando sul sistema Finmeccanica”. E’ quanto si legge in un articolo de L’Espresso, in edicola domani, secondo cui le inchiesta coinvolgono ”nomi importanti dell’impero militare”. La procura che sta lavorando da più tempo sul colosso nostrano dell’industria militare ed aeronautica – rivela il settimanale – è quella di Trapani. Nel mirino gli appalti per la sicurezza e la video sorveglianza del porto e della città. ”Un’indagine che ha prodotto un’informativa corposa piena di intercettazioni e nomi di spicco”. L’accusa ipotizza che ”un sodalizio abbia tentato di pilotare la gara, per spartirsi la torta milionaria” in occasione Luis Vuitton Cup, la competizione velistica tenutasi nel 2008-2009, il primo Grande evento gestito da Guido Bertolaso. Al centro della partita, oltre a società locali, anche Elsag Datamat, controllata da Finmeccanica, che, sostiene L’Espresso, decide di ritirarsi dall’accordo quando ”sente odore di inchiesta”. ”Gli investigatori fanno nomi e cognomi”, dice il settimanale. Tra questi, quelli di Francesco Subbioni e Carlo Gualdaroni, al tempo rispettivamente responsabile della divisione Servizi e direttore generale di Elsag. ”Spuntano anche i nomi del senatore ed ex sottosegretario all’Interno Antonio D’Ali’ (oggi indagato a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa), del viceprefetto trapanese Valerio Valenti”, ”dello stesso Guarguaglini citato più volte dagli imprenditori ignari di essere ascoltati”. Subbioni entra anche nell’inchiesta di Napoli sulla realizzazione di una cittadella della polizia e del Cen, il centro di elaborazione dove far confluire tutte le immagini delle telecamere di sicurezza. E un legame ci sarebbe anche tra la vicenda Finmeccanica e l’inchiesta barese sugli appalti truccati nella sanità. ”In qualche intercettazione ‘pugliese’ – scrive l’Espresso – spuntano uomini di Finmeccanica intenti a parlare d’affari con imprenditori e dirigenti pubblici finiti poi agli arresti, come Giampaolo Tarantini e l’ex direttore dell’Asl barese Lea Cosentino”. E ai pm napoletani che lo hanno sentito come come persona informata nel novembre scorso, ”Tarantini, che senza tanti fronzoli aveva dichiarato qualche settimana prima di essere stato introdotto in Finmeccanica da Bertolaso in persona”. A questa matassa giudiziaria si aggiunge l’inchiesta della procura di Roma che sta indagando sui legami tra il colosso militare e il faccendiere Mokbel, arrestato a febbraio con l’accusa di aver riciclato due miliardi di euro.
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