Appello di Confcommercio: "Ipermercati in crisi" - Live Sicilia

Appello di Confcommercio: “Ipermercati in crisi”

L'associazione dei commercianti lancia l'allarme sulla situazione economica difficile che attanaglia i supermercati catanesi, tra cui Le Zagare, Le Vele e Le Ginestre

Non solo Aligrup
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CATANIA – “Da salvare non ci sono solo i posti di lavoro direttamente collegati ad Aligroup”. E’ quanto sostengono, preoccupati, i vertici della Confcommercio – Imprese per l’Italia della provincia di Catania. La società, infatti, gestisce alcuni centri commerciali nelle cui gallerie operano tante imprese locali, la cui sopravvivenza è direttamente collegata a quella del medesimo centro commerciale. Sicchè l’associazione dei commercianti lancia un appello perché siano salvate le aziende, per lo più locali, delle gallerie commerciali.

“E’ certamente positiva l’evoluzione della vicenda Aligroup di questi giorni – afferma Riccardo Galimberti Presidente provinciale di Confcommercio – nella misura in cui ha evitato il fallimento e sbloccato la vendita di ben 27 punti vendita, mettendo in salvo circa 700 posti di lavoro.  Ma esistono ancora alcune importanti criticità collegate alla situazione degli altri punti vendita, specie i centri commerciali  Le Zagare, Le Ginestre e Le Vele. Nelle gallerie di questi centri vi operano circa 100 imprese commerciali con un impatto occupazionale di oltre 600 unità. Se non si sblocca in un modo od in un altro la situazione e se gli iper di questi centri continuano ad operare con le attuali limitazione è bene dire che è a rischio l’esistenza di questi operatori commerciali e dei loro dipendenti. Attualmente gli ipermercati alimentari dei menzionati centri operano con difficoltà per la mancanza di merce e non riescono più a fungere da locomotiva per l’intero centro commerciale. Siamo alle porte del più importante periodo commerciale dell’anno, quello natalizio. Se non si arriva alla vendita degli iper è necessario dotarli dei giusti approvvigionamenti. Le varie attività dei centri commerciali, iper e negozi della galleria, devono operare in modo sinergico, hanno bisogno l’uno degli altri e viceversa.  Siamo convinti che nel periodo natalizio i fornitori sapranno sostenere l’azienda, vorremmo che le banche facessero altrettanto, salvo che non si arrivi prima alla vendita. Non vorremmo che complicità inaspettate favorissero gruppi del nord od europei pronti a speculare su un eventuale successivo fallimento”.

I centri commerciali menzionati dalla Confcommercio hanno rappresentato il fiore all’occhiello del gruppo ma anche l’emblema della modernizzazione della rete distributiva in Sicilia prima che i centri commerciali “occupassero” il territorio specie nella provincia etnea. “La normativa siciliana – dichiara Francesco Sorbello vice direttore Confcommercio Catania – ha creato una situazione di confusione e precariato. Nella nostra area metropolitana limitatamente ai soli centri commerciali, contiamo una superficie di vendita di 627mq per 1000 abitanti. Un dato che non ha pari da nessuna altra parte d’Europa. La conseguenza è stata che i prezzi al consumo non sono diminuiti, che le città si stanno desertificando, un consumo irreversibile del suolo, che le imprese storiche vanno in crisi”.  E’ da credere che nella vicenda Aligroup c’è ancora  molto da chiarire e da risolvere.

 


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