Appropriazione indebita Condannato Labisi

Appropriazione indebita | Condannato Labisi

La prima udienza del processo col rito ordinario è stata fissata per il 6 aprile del 2021.

CATANIA. Il Gup di Catania, Oscar Biondi, ha condannato, a conclusione del processo col rito abbreviato, a due anni di reclusione per associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita nella gestione dell’istituto medico psicopedagogico Lucia Mangano l’allora presidente del Cda, Corrado Labisi. Le indagini erano state eseguite dalla Dia guidata, ai tempi, da Renato Panvino.

All’imputato, assistito dagli avvocati Carmelo Peluso e Fabrizio Maugeri, è stato contestato soltanto il primo capo di imputazione, gli altri tre c’è stata la remissione della querela. Con la stessa accusa sono state condannate anche la moglie e la figlia dell’imprenditore: Maria Gallo a otto mesi, e Francesca Labisi, assistita dal penalista Pieraldo Marino, a sei mesi. L’accusa aveva chiesto la condanna a tre anni e 4 mesi per Corrado Labisi, a due anni e 4 mesi per la moglie e la figlia. Altri due imputati, due collaboratori di Labisi, Gaetano Consiglio, assistito dai penalisti Salvatore Ragusa e Stefania Gallo, e Giuseppe Cardì, sono stati rinviati a giudizio.

La prima udienza del processo col rito ordinario è stata fissata per il 6 aprile del 2021 davanti la prima sezione penale del Tribunale di Catania. Le indagini della Dia erano state coordinata dal procuratore Carmelo Zuccaro e dal sostituto Fabio Regolo. Secondo l’accusa, l’imprenditore “in qualità di capo e promotore avrebbe distratto fondi dell’istituto” e Gallo Maria e i due collaboratori si “mettevano a sua disposizione simulando il proprio rapporto di lavoro e con buste paghe nelle quali figuravano somme mai effettivamente percepite da loro”. Lo stesso avrebbe fatto anche la figlia, Francesca, che inoltre “violava i doveri derivanti dalla carica di consigliera”. Questo, sostiene la Procura di Catania, avrebbe “permesso di giustificare le uscite indebite che rimanevano a disposizione di Corrado Labisi e non dell’istituto Lucia Mangano”.

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