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Approvato il consuntivo 2014

L'Aula dà il via libera alla manovra di bilancio.

sala delle lapidi
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PALERMO – Il consiglio comunale di Palermo ha approvato il bilancio consuntivo 2014. Al termine di una seduta durata circa tre ore, l’Aula ha dato il via libera alla manovra. Il consuntivo presenta un avanzo di 80 milioni, di cui circa 50 non vincolati e quindi utilizzabili nel prossimo previsionale. Crollano i trasferimenti da 416 milioni a 175. Diminuiscono anche gli investimenti passando da 122 a 64 milioni, di cui 10 di avanzo di amministrazione, 27 di risorse proprie, 22 di nuovi mutui e 4 di trasferimenti statali. Calano i residui passivi di 60 milioni e la spesa corrente di 15.

Sul fronte degli incassi le tasse fruttano 487 milioni di euro, in aumento di circa 140 milioni rispetto al 2013 (dovuto al mutare delle norme nazionali che prevedono che il Comune incassi i soldi al posto dello Stato), così come i prestiti, mentre diminuiscono sensibilmente i trasferimenti. In totale le entrate calano di un centinaio di milioni. Cala anche la spesa, attestandosi poco sotto al miliardo. Diminuiscono l’Imu e l’imposta sulla pubblicità, aumenta la Tosap mentre ancora langue il recupero dell’evasione della tassa sui rifiuti che scende da 17 a 8 milioni. Il Comune è riuscito a incassare solo il 18% di quanto accertato; copione simile per le multe. I servizi a domanda individuale (asili, musei, cimiteri, mercati, mense, impianti sportivi) fruttano poco, anzi pochissimo: a fronte di spese per 20 milioni, le entrate arrivano ad appena 4 con un tasso di copertura che passa dal 23% al 19. In totale il Comune ha versato 232,7 milioni alle aziende per i servizi resi, di cui 10 ad Amg, 8 ad Amap (4,6 di caditoie e 3,4 di manutenzione), 66 ad Amat (di cui 3,6 per la segnaletica e 31 regionali), 133 a Rap, 3,8 a Palermo Ambiente e 11 a Sispi.

LE REAZIONI
“A Palermo, nel 2014, ciascun cittadino ha versato in media nelle casse del Comune 718,58 euro (circa 310 euro in più rispetto al 2010), la pressione fiscale è altissima, i servizi sono inesistenti, e a certificare che le politiche economico-finanziarie messe in campo dalla giunta comunale a Palermo consegnano un bilancio del tutto fallimentare sono persino i revisori dei conti del Comune nella relazione al rendiconto di gestione 2014”. Lo dice il capogruppo del Pd in consiglio comunale a Palermo, Rosario Filoramo. “I revisori dei conti – prosegue – nel loro parere affermano che l’amministrazione non ha intrapreso nessuna delle iniziative necessarie a correggere una gestione deficitaria in termini di disponibilità e corretta allocazione delle risorse e di riorganizzazione di tutta la macchina amministrativa, così come è altrettanto deficitaria la qualità dei servizi minimi resi in rapporto alle risorse impiegate”.

“Idv ha votato contro – dicono i consiglieri comunali Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti – perché riteniamo che questa manovra sia il perfetto esempio di come non si deve amministrare un ente locale: un avanzo stratosferico e un deficit funzionale dei servizi per i cittadini. Avere accumulato 80 milioni di euro di avanzo d’amministrazione e non avere investito queste somme in mezzi e tecnologie ci consegna la città che vediamo oggi: rifiuti, strade colabrodo, verde abbandonato, trasporti insufficienti, pubblica illuminazione non a norma e tanto altro. Tutti settori che avevano bisogno di maggiori investimenti e attenzione da parte degli assessori in fase di programmazione della spesa. Ci auguriamo che in sede di previsione vengano eliminate tutte le negatività riscontrate in questo rendiconto”.

“Abbiamo votato contro questo consuntivo perché troppi sono i sacrifici richiesti ai cittadini – dice il capogruppo Fi Giulio Tantillo – basti pensare che rispetto al 2012 sono aumentate le imposte di ben 130 milioni e sono diminuiti i servizi. Mancano i bilanci delle partecipate e i contratti di servizio, siamo indebitati come cittadini di ben 430 euro a testa. Notiamo che a fronte di servizi pessimi aumentano le spese di gestione, perdiamo milioni per i servizi cimiteriali, per gli impianti sportivi e registriamo perdite nei mercati. Un consuntivo da bocciare, unica nota positiva il voto sull’ordine del giorno dai noi proposto che prevede la riduzione del 50% sull’abbonamento Amat per gli over 65 anni e l’esenzione per gli studenti che prenderanno i mezzi pubblici prima delle 8 del mattino. Per il resto disco rosso”.

“Ogni consuntivo rappresenta la fotografia dello stato di salute dei conti di un ente, quello presentato ieri dalla Giunta ed approvato dal Consiglio Comunale indica con chiarezza come il lavoro svolto in questi tre anni ha consentito con una politica attenta e corretta di poter risanare le tante criticità ereditate e ci permette di guardare con fiducia il prossimo futuro – dice Francesco Bertolino del Mov139, componente della commissione Bilancio – il Comune di Palermo, pur tra le mille difficoltà in cui versano tutte le amministrazioni comunali della Sicilia e del meridione in generale, può sicuramente vantare uno stato di buona salute dei suoi conti, in particolare è da apprezzare la chiusura in positivo di tutti i bilanci delle partecipate del Comune. Tutto ciò sicuramente rappresenta un ottimo risultato, che ci gratifica per il lavoro svolto finora, ma che responsabilizza maggiormente tutti noi che ricopriamo ruoli istituzionali e di governo della città a dedicarci con tutte le nostre forze a rendere dei servizi efficienti alla cittadinanza. Risulta evidente che, se finalmente otteniamo il grande risultato di un risanamento dei bilanci, altrettanto evidente sono le tante criticità dei servizi offerti dalle partecipate. Sono convinto, così come in questi giorni sta accadendo, che da questo momento priorità nel nostro sindaco e di tutta l’amministrazione, dopo aver risanato i conti, sarà quella di concentrarsi nel migliorare e rendere più efficienti i servizi offerti alla collettività”.

“Un triste rendiconto alla presenza di un’aula a tratti semi-deserta – dice Salvo Alotta del Pd – ho chiesto con forza la chiusura della seduta. La maggioranza é assente e Forza Italia e Idv ne sembrano la stampella. Uno scenario in cui non è chiaro chi sostiene il sindaco e chi la città”.

“Dopo tre anni di gestione Orlando i problemi di Palermo sono tutti ancora irrisolti, la pressione fiscale è alle stelle, i debiti aumentano e i servizi sono al minimo storico. A parte il risparmio di sei milioni per l’attribuzione al Comune di alcune scuole, per le quali non si dovrà più pagare l’affitto, i conti sono quelli di sempre, salvati solo dalla decisione del Tribunale sul fallimento dell’Amia. Le partecipate e il personale, da soli, assorbono il 75% delle spese, c’è un dipendente ogni 50 abitanti e con migliaia di pulizieri e, nonostante ciò, la città è ancora sporca con tanti giovani che cercano lavoro ed emigrano: il sindaco non pensi di aver risolto tutto licenziando un dirigente. I veri tagli degli sprechi sarebbero altri: l’impianto di trattamento del percolato a Bellolampo consentirebbe di risparmiare 15 milioni l’anno, a cui aggiungerne altri 1,2 con l’impianto di smaltimento delle ramaglie; inoltre, dotando le rimesse Amat dei distributori di carburante, si eviterebbero le lunghe code presso gli impianti privati. Il Pd, in sede di rendiconto, ha presentato alcune proposte, che però la maggioranza non ha voluto nemmeno valutare: questa amministrazione crede ancora di saperlo fare? I palermitani ormai hanno capito che è solo una presa in giro”. Lo dice il vice capogruppo del Pd al consiglio comunale di Palermo Sandro Leonardi.

“Non ritengo per nulla soddisfacente la documentazione ricevuta, o meglio non ricevuta, relativa alle società partecipate nel rendiconto 2014. La prerogativa del Consiglio comunale è quella di svolgere un ruolo di indirizzo e di controllo, anche e a mio avviso soprattutto rispetto alle società partecipate per superare la loro crisi che ha considerevoli ricadute sulla vivibilità della città oltre che sulle tasche dei cittadini. Rilancio l’affermazione dei Revisori dei conti, “quel che serve è un’azione che in modo radicale muti l’approccio culturale ancora primo che tecnico verso il sistema delle partecipate”, ed è ovvio che il cambiamento culturale dipende in primis dall’impegno di chi governa” Lo dice Serena Bonvissuto del gruppo Misto..


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