Apre l'isola ecologica, Bianco:| "In 4 anni saremo i più virtuosi" - Live Sicilia

Apre l’isola ecologica, Bianco:| “In 4 anni saremo i più virtuosi”

Secondo l'amministrazione, l'apertura dell'impianto di Picanello potrebbe portare Catania a più alte percentuali di differenziata, anche se in città il problema rimane l'educazione della popolazione e l'assenza di puntuali e capillari controli.

L'isola ecologica

 

CATANIA – Il Comune di Catania ha fatto tre. Stamattina, con appena cinque anni di ritardo, ha infatti aperto i battenti ufficialmente il terzo centro di raccolta comunale di rifiuti, quello di via Maria Gianni, a Picanello. Sindaco, assessori, dirigenti della Oikos, la ditta che si occuperà della gestione, e anche il prete per la benedizione – doverosa, date le numerose visite da parte dei vandali degli ultimi anni – hanno infatti inaugurato, con tanto di taglio di nastro, la seconda isola ecologica delle tre realizzate in città – per quella di Nesima, vandalizzata più volte, occorrerrà aspettare molto tempo, data la necessità di riparare gli ingenti danni – quattro con quella di Pantano D’Arci, che serve però la zona industriale. “Oggi stiamo dando un grande segnale alla città – sottolinea il primo cittadino – e, finalmente, stiamo voltando pagina per quanto riguarda la raccolta di rifiuti”.

All’interno del centro comunale di raccolta, molto più piccolo di quello già attivo in viale Tirreno , si potranno infatti conferire tutte le tipologie di rifiuti, eccezion fatta per la frazione organica, consentendo lo smaltimento anche del materiale di risulta e dei rifiuti ingombranti;  il meccanismo di premialità studiato dalla Giunta e inserito nel regolamento della Tares, che consente ai cittadinio di recuperare 5 centesimi di euro ogni chilo di materiale conferito, fino al massimo di 60 euro al mese, potrebbe inoltre accattivare l’utenza, fino a oggi non particolarmente collaborativa in tema di differenziata. Con il nuovo centro di raccolta, dunque, Catania potrebbe aumentare le percentuali di rifiuti differenziati, attualmente a livelli di poco superiori del 10 per cento. Almeno questo è l’obiettivo che si è dato l’amministrazione Bianco.

“Entro due anni – continua Enzo Bianco – saremo in media con il resto d’Italia e, in quattro anni, diventeremo la città più virtuosa, sia come quantità che come qualità del rifiuto. Ma per ottenere questo importante risultato – aggiunge – abbiamo bisogno della collaborazione dei cittadini. Anche in quest’ottica abbiamo previsto premi e incentivi”. Cittadini che potranno utilizzare il nuovo impianto ogni giorno, compresa la domenica, per portare ogni tipo di rifiuto, anche se ancora non potranno usufruire del meccanismo di premialità, dal momento che il Regolamento approntato dalla Giunta deve passare prima in Consiglio comunale. “Nel frattempo – spiega Carmelo Longobardo, rappresentante della Oikos – chi conferirà  il rifiuto accumulerà credito di chili. In ogni caso – prosegue – da questo impianto ci aspettiamo molto, non solo per incrementare la raccolta ma anche per ottenere maggiori vantaggi economici dalla diminuzione del quantitativo conferito in discarica”.

Soddisfatto il presidente della seconda municipalità, Enzo Li Causi che, da consigliere di circoscrizione nella scorsa consiliatura, ha visto più di un assessore assicurare l’apertura dell’impianto, senza che alle parole seguissero i fatti. “C’è voluto un lustro – dice Li Causi – ma alla fine, l’importante è esserci riusciti. Adesso però – aggiunge – occorre garantire sorveglianza e incentivare i cittadini ad utilizzare l’impianto”. Sorveglianza che, in attesa delle telecamere, sarà affidata a un custode. “Ci sarà un custode – assicura Valeria Messina, referente dell’Oikos che aggiunge come le aspettative sul nuovo impianto siano alte. Ci aspettiamo una risposta dalla cittadinanza – afferma – e, alla fine dell’anno, saremo già in grado di fare un primo consuntivo”.

Il tutto, in attesa dell’avvio della sperimentazione del sistema che, più di tutti, consente di aumentare le percentuali di differenziara, ovvero il cosiddetto porta a porta che, presto, potrebbe partire in via sperimentale anche a Catania. “Prevediamo di attivare il servizi in via sperimentale in una porzione della città” – sottolinea l’assessore all’ambiente, Rosario D’Agata.

L’apertura dell’isola ecologica di Nesima, dunque, potrebbe davvero portare Catania a più alte percentuali di differenziata, anche se in città il problema rimane l’educazione della popolazione, in particolare quella che vive nelle zone periferiche dove più difficile è la sensibilizzazione. L’assenza di puntuali e capillari controli da parte del Comune, poi, renderebbe quasi nullo l’effetto deterrente, contribuendo a questo stato di cose.

“Dobbiamo concentrare la nostra attenzione nelle aree periferiche, soprattutto nei quartieri popolosi di Librino e San Giorgio dove, attualmente, la differenziata è pari a zero – spiega Giuseppe Lucisabno, direttore dell’Oikos. Per questo, abbiamo chiesto all’amministrazione di avviare un tavolo tecnico per realizzare un altro impianto proprio lì dove abbiamo maggiori difficoltà. Per quanto riguarda la sorveglianza – prosegue – è il Comune che deve aiutarci con un progetto integrato di videosorveglianza”.

Progetto che dovrebbe agevolare anche i controlli e le sanzioni diei cosiddetti pendolari dell’immondizia, cioè coloro che dai Comuni etnei nei quali vige il sistema del porta a porta, buttano l’immondizia nel territorio del Comune di Catania, facendo lievitare i costi di discarica di circa il 5 per cento.

 

 

 


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