Aps, vertice fino a tarda notte| Amministrativi a part-time - Live Sicilia

Aps, vertice fino a tarda notte| Amministrativi a part-time

L'accordo propone una riduzione da full-time a part-time per il personale impiegatizio (circa 70 dipendenti), del 10 per cento per il secondo e terzo livello fino al 40 per cento per il settimo e l’ottavo livello.

AGGIORNAMENTO Arriva l’ok delle organizzazioni sindacali al tavolo dove è in corso la firma della proroga di affitto del ramo d’azienda ad Ato da parte della curatela, per altri due mesi, che saranno rinnovati fino a settembre. Una proroga necessaria per consentire il subentro di Amap nella gestione del servizio a partire da lunedì, quando la società firmerà il contratto d’affitto del ramo dell’ex Aps con la curatela fallimentare. “A questo punto possiamo ritenere conclusa una vicenda che a tratti è sembrata la tela di Penelope, con le tante difficoltà che hanno impedito di venirne a capo in tempi celeri. Firmiamo questo accordo con grande spirito di responsabilità, per consentire la revoca dei licenziamenti dei 202 dipendenti, scattati il 17 marzo scorso”, dichiarano i segretari provinciali di Filctem Cgil Francesco Lannino, Femca Cisl Giovanni Musso, Uiltec Uil Maurizio Terrani, Ugl Chimici Margherita Gambino e Cisal Federenergia Raffaele Loddo. Le organizzazioni sindacali, sedute al tavolo convocato alle ore 14 a palazzo Comitini, hanno deciso di sottoscrivere, alle condizioni chieste da Amap, l’accordo derogatorio all’art. 2112 in materia di mansioni di lavoro. Un accordo che consente di derogare sui trattamenti eccedenti i minimi e di intervenire sugli inquadramenti. E che inoltre propone una riduzione da full-time a part-time per il personale impiegatizio (circa 70 dipendenti), del 10 per cento per il secondo e terzo livello fino al 40 per cento per il settimo e l’ottavo livello. La riduzione esclude gli operai, che manterranno il full-time ma subiranno l’azzeramento degli scatti di anzianità. “E’ una soluzione transitoria, accettato con grande senso di responsabilità per garantire l’occupazione di tutti i lavoratori, che dovrà essere riconsiderata tra 2 mesi quando Amap, superata la fase di rodaggio, si renderà conto della mole di lavoro che serve per una corretta ed efficiente gestione del servizio idrico”. Si conclude così un’altra giornata di attesa e di incontri per la chiusura della partita della sottoscrizione dell’accordo di subentro ad Amap. Ieri dopo una giornata campale, iniziata con la manifestazione dei lavoratori proclamata a partire dalle ore 8,30, l’epilogo è giunto a tarda notte, con i lavoratori e le organizzazioni sindacali che avevano comunicato l’intenzione di impedire l’uscita da Palazzo delle Aquile se prima non si fosse trovata la soluzione. All’una di notte ai segretari provinciali di Filctem Cgil Francesco Lannino, Femca Cisl Giovanni Musso, Uiltec Uil Maurizio Terrani, Ugl Chimici Margherita Gambino e Cisal Federenergia Raffaele Loddo, chiamati al tavolo, è stato comunicato il percorso individuato per la sottoscrizione dell’accordo di subentro ad Amap: oggi alle ore 14 incontro a Palazzo Comitini tra AATO di Palermo, assistito dal consulente del lavoro, e i sindacati. E in serata la firma dell’accordo. Tappe tutte quante rispettate. L’ultimo step sarà lunedì: l’ incontro tra curatori fallimentari, AATO 1 Palermo, Amap e organizzazioni sindacali per il subentro all’affitto del ramo di azienda da parte di Amap.

PALERMO – E’ durato fino a tarda notte il vertice a Palazzo delle Aquile tra il sindaco Orlando, l’Amap, i sindaci di parte della provincia e i sindacati. Una riunione fiume dalla quale, però, sembra essere uscito un accordo di massima, l’ennesimo: l’Ato chiederà una nuova proroga, così da poter permettere ad Amap di ridiscutere il contratto d’affitto del ramo d’azienda con la curatela, mentre alle 14 incontrerà i sindacati, così da scongiurare i licenziamenti. Per lunedì è prevista la firma con Amap.

Ieri l’Amap ha chiesto la revisione del contratto d’azienda, di cui dice di aver preso visione solo ieri e per giunta in via informale ma che non vuole perpetuare: “Non può essere accettato dall’Amap – scriveva ieri il presidente Prestigiacomo – in considerazione della previsione a carico dell’affittuario di costi economicamente insostenibili, quali ad esempio costi di incarichi anche di consulenza privata all’esterno, nonché costi di 15 contratti di locazione ( a cominciare dal canone del contratto di locazione della sede per 18.000 euro mensili), il distacco di ben 8 dipendenti a carico dell’affittuario e nella disponibilità della curatela. Si segnala, altresì, la esigenza di pervenire ad un accordo sindacale al fine di consentire adeguato utilizzo dello stesso personale, con modalità diverse da quelle che hanno caratterizzato e determinato la gestione e il fallimento di Aps. Si segnala, infine, la necessità di determinare il canone di affitto del predetto ramo dell’Azienda fallita”.


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