I simpatici terrapiattisti arrivano a Palermo, forse per cambiarla per sempre, perché non si sa mai come va a finire in questi casi: avete presente quel tale che cercava il Catai e scoprì l’America, senza averlo previsto? Insomma, la storia è ancora tutta da scrivere. Oggi, cioè prossimamente, sbarcano – la convention all’hotel Garibaldi è fissata per il 12 maggio – per raccontarci che non è vero che la terra sia così com’è e che, putacaso, camminando dalle parti di via Rosolino Pilo, se non stai attento, rischi di cadere nel vuoto cosmico, che sarebbe una cosa tragica alla stregua di un barattolo di Nutella senza Nutella. E domani? Domani, chissà, eleggeranno il sindaco.
Che poi uno cerca pure di immaginarsele, un po’ per gioco, un po’ per babbio, le conseguenze dell’insediamento di un primo cittadino terrapiattista a Palazzo delle Aquile, per non trovarsi impreparato, specialmente se fosse un altro un po’ fissat… (ehm, ehm) dedito alla valorizzazione della cultura. Così, lo immaginiamo volentieri, per babbio e per gioco, un sindaco con pieni poteri terrapiattisti in un mondo in cui il terrapiattismo politicamente trionferà.
Per esempio: non si chiameranno più arancine ma terrapiattine e saranno sottili, nonché suddivise in terrapiattine abburro e terrapiattine accarne. Quando l’automobilista (terrapiattista) panormitano resterà imbottigliato nel traffico, non si rivolgerà al vicino di sportello per esprimere il suo disappunto con un ‘ci ho due c….così’. Egli dirà piuttosto: ho due ‘terrepiatte ri ‘sta purtata’.
Cambierà, inoltre, un celebre motto: ‘cu nasci tunnu un po’ moriri piatto’. Tutte le vocali grassocce e dalla suggestione sferica come le ‘O’ saranno convertite in smilze: via Roma diventerà via Rima e meno male che a Palermo non c’è mai stata, che si sappia, una via Della Foca.
All’assessore Giusto Catania sarà dato il compito di appiattire con una ruspa tutte le macchine in circolazione e ciò gli farebbe magari molto piacere; il rapporto potrebbe, invero, complicarsi se gli venisse chiesto di procedere in egual misura con il tram.
Al ‘ Barbera’, il Palermo giocherà con un frisbee al posto del pallone. I peritunni in tribuna, i peripiatti in campo, titolari fissi. Le panelle saranno dichiarate patrimonio dell’umanità, ma già, in effetti, lo sono.
Per fugare ogni dubbio e verificare la giustezza della teoria, verrà organizzata una spedizione di volontari palermitani, scelti per il loro spirito di avventura, alla volta dell’Antartide (ragazzi, non sporgetevi troppo e occhio ai capogiri), dove pianteranno la bandiera rosanero. Pranzo al sacco, partenza da piazza Politeama alle dieci del mattino di un giorno ancora da stabilire, il mezzo di locomozione sarà un autobus dell’Amat, senza aria condizionata perché in Antartide non ce n’è bisogno.
Al ritorno della suddetta missione, saremo verosimilmente colonizzati tutti quanti da un esercito di trichechi, convinti a svernare al Sud dal clima mite. Essi piomberanno in città travestiti da pescespada e prenderanno il potere alle prime elezioni utili con il partito ‘Cubatt’ (Cucì, batti a pinna). Fantastico, vero? Forse, però, non accadrà.
Possiamo sempre consolarci con una delle tante buche che, fortunatamente, adornano le strade di Palermo. Passandoci su con la macchina si ha davvero l’impressione di precipitare nel vuoto cosmico. Dite che le lasciano apposta per questo? Gulp!, vuoi vedere che i terrapiattisti sono già qui?