Arata e gli affari dell'energia| "L'intercessione di Saverio Romano" - Live Sicilia

Arata e gli affari dell’energia| “L’intercessione di Saverio Romano”

Paolo Arata

Nell'inchiesta sul faccendiere consulente della Lega ci sono le conversazioni dell'ex ministro

PALERMO – L’impianto di biometano a Francofonte, nel Siracusano, doveva superare la valutazione di impatto ambientale (VIA). Il paletto piazzato dall’assessore regionale al Territorio Toto Cordaro con un decreto del 26 febbraio 2019 era un ostacolo per la Solgesta, una delle società del duo Nicastri-Arata.

“Paolo Arata, tutt’altro che rassegnato – scrivono gli investigatori – sfruttando i canali di conoscenza aperti nell’assessorato al Territorio e ambiente, si prodigava per trovare una soluzione tecnico-giuridica, che gli consentisse di superare gli effetti di quel provvedimento, trovando sponda in Fonte e nel dirigente Parlavecchio”.

Alberto Fonte è stato il presidente della Commissione che rilasciava la valutazione d’impatto ambientale ed è indagato per abuso d’ufficio. Non risulta indagato, invece, Mario Parlavecchio dirigente generale del Dipartimento all’ambiente.

Dall’ascolto di una conversazione tra Paolo Arata, Fonte e Parlavacchio del 19 marzo scorso negli uffici dell’assessorato “si intuisce che a Paolo Arata era stato suggerito dai due pubblici ufficiali di proporre una istanza di revisione del parere espresso dalla Commissione tecnica regionale, propedeutico all’annullamento in autotutela del decreto assessoriale”. Fonte non capiva perché Arata volesse bypassare le procedure Via: “L’impianto è una Ferrari, fate la Via e fate la Ferrari…”. Arata gli spiegava di avere fretta: “… lì c’è il problema che noi ritorniamo indietro e ci passano davanti quelli… noi siamo stati i primi a presentare il biometano qua, adesso se facciamo… omissis… però ci sono altri che ci stanno… cercando di comprarci la nostra progettualità, questo io non lo posso sopportare, sinceramente…”.

I contenuti della conversazione venivano ripresi in una successiva telefonata tra Paolo Arata e un ingegnere alle sue dipendenze. Fonte gli aveva consigliato di scrivere una nota all’assessore Cordaro e a Parlavecchio nella quale si chiedeva la revisione del parere della Commissione tecnica: “E lui mi ha detto… ma no guardi.. io sono ben disponibile a rivedere un parere se è ben motivato… e… io gli ho detto… ma poi ci avete dato due cose che sono ridicole… gli ho detto… ci da una motivazione di… e … sulla… sulla coltura biologica… e sugli altri impianti che non esistono….omissis…allora lui mi ha detto… ma guardi noi lo abbiamo già fatto per altri casi… se a me mi arriva la richiesta… io sono ben disponibile… omissis… entro Pasqua io le faccio avere il parere…omissis… comunque mi ha dato una grande disponibilità… una grande disponibilità…”.

Arata si mostrava disponibile a chiedere la revisione del parere. Prima però voleva parlarne con Vincenzo Palizzolo, capo di gabinetto dell’assessore Cordaro e con un’altra persona.

Il 28 marzo 2019 Paolo Arata faceva visita all’ex ministro Saverio Romano. Lo informava che l’indomani avrebbe incontrato Fonte per consegnargli una bozza dell’istanza di revisione del parere della Commissione tecnica regionale e, senza mezzi termini, gli chiedeva di intervenire su Palizzolo affinché quest’ultimo caldeggiasse in maniera incisiva l’accoglimento dell’istanza di revisione: “… allora, ti devo finire, l’unica cosa… il capo gabinetto, immagino che tu gli avrai parlato… omissis… che sia incisivo, che glielo dica, dica questa cosa, come se lo disse al Manzoni, si ha da fare, ecco, nella buona sostanza… omissis…. al cento per cento, quindi, però, il capo gabinetto che a volte mi sembra un po’ pavido, non te lo nascondo, non ha la tua grinta, la tua forza, abbia un po’… dice… ”.

Il telefonino di Arata, divenuto un microfono dopo essere stato infettato con il virus Trojan, ha consentito di registrare Romano che rassicurava Arata di aver già parlato con Palizzolo e di aver seguito tutte le altre indicazioni che il prof genovese, ex parlamentare di Forza Italia e consulente della Lega, gli aveva fornito: “… io già gli ho parlato… omissis… tu mi hai detto… omissis… perché… io pensavo di fare quell’altro percorso, facciamo questo… omissis… sappi che lunedì lo saprà…”

Il 29 marzo Arata incontrava effettivamente il presidente Fonte in assessorato: “… ora me la guardo tutta, va bene?… omissis… me la guardo tutta io…”, diceva Fonte. Arata dal canto suo ricordava al suo interlocutore che nel contratto di governo siglato tra Lega e Cinquestelle era espressamente indicato tra gli obiettivi lo sviluppo del biometano: “… pensi che il biometano è inserito, l’unica cosa che all’interno è inserita … omissis… no, no, nell’accordo… nell’accordo di programma tra Lega e Cinquestelle, è l’unica cosa che io ho fatto inserire…”.

Secondo gli investigatori della Dia, “i buoni uffici instaurati con Fonte, anche grazie all’intercessione di Romano, attraverso il solito Palizzolo, producevano i loro effetti, poiché nel prosieguo dell’indagine venivano registrate una serie di conversazioni che documentano l’attivismo del presidente della Commissione tecnica regionale in favore dell’istanza della Solgesta in violazione dei principi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che dovrebbero qualificare la condotta del pubblico ufficiale nell’adempimento dei propri doveri d’ufficio”.

Il 3 aprile Arata padre e figlio incontravano Fonte che spiegava: “… noi dobbiamo trovare il grimaldello per potere la commissione rivedere il parere e rivalutare, alla luce delle vostre osservazioni, che c’è stata un’errata valutazione… io le sto parlando non da presidente di Commissione perché non dovrei, perché il presidente della commissione non può avere rapporti con nessuno, ma visto il rapporto di molta tranquillità e serenità, noi le cose le stiamo dicendo apertamente”.

Il 12 aprile Arata chiamava la segreteria dell’ex ministro Romano. Voleva finanziare la campagna elettorale per le Europee: “ … signora sono Arata, il professore Arata… volevo sapere se l’onorevole organizza cene elettorale… a cui parteciperei volentieri come sostenitore …omissis… io le sto dicendo… a qualche cena elettorale di sostegno, che diciamo anche… diciamo di economico, quelle lì a pagamento… io sono ben disponibile a partecipare… omissis io volevo dare la mia disponibilità personale in questo”. Il 18 aprile gli agenti della Dia perquisirono casa di Arata. Il suo telefono divenne muto.


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