Archiviata denuncia contro Tringali |"Ora l'Asp ritiri l'ordinanza" - Live Sicilia

Archiviata denuncia contro Tringali |”Ora l’Asp ritiri l’ordinanza”

Giovanni Tringali, direttore dell'Istituto Irma era stato denunciato dal direttore generale dell’ASP di Catania, Salvatore Giammanco.

Istituto di ricerca Irma
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CATANIA – Archiviata la denuncia presentata dall’Asp di Catania contro Giovanni Tringali, direttore sanitario dell’istituto di ricerca medica ambientale I.r.m.a di Acireale. Lo ha stabilito il gip Elena Maimone nell’ambito del procedimento penale avviato per far luce circa presunte violazioni inerenti le richieste di pagamento avanzate dall’Irma all’Asp per alcune prestazioni sanitarie. Irma è un istituto che svolge anche attività di analisi cliniche per conto di presidi sanitari, fra cui l’Asp di Catania. “L’autorità Giudiziaria ha riconosciuto la correttezza dell’operato del dottor Tringali nella qualità di direttore sanitario della società I.R.M.A. s.r.l. e quindi sono venute meno le contestazioni in base alle quali l’ASP di Catania ha revocato l’autorizzazione n° 42/DP del 2 gennaio 2015 avvenuta con ordinanza n° 13 del 1° giugno 2016”, – lo spiega tramite un comunicato stampa, Giovanni Tringali, in qualità di coordinatore Fenasp (Federazione nazionale aziende sanitarie private).

La controversia cha ha visto contrapposti Irma e Asp non è stata priva di conseguenze. Il laboratorio di Tringali dal 3 giugno 2016 aveva, infatti, chiuso i battenti a seguito della citata revoca dell’autorizzazione per le attività di analisi cliniche, disposta dall’Asp. La dismissione delle attività ha comportato la perdita dei posti di lavoro da parte dei dipendenti dell’Istituto di medico. L’ordinanza, (n° 13 del 1° giugno 2016) faceva, inoltre, seguito alla denuncia presentata il 17 novembre 2015 dal direttore generale dell’ASP di Catania, Salvatore Giammanco: l’Asp contestava a Tringali di aver chiesto l’addebito per prestazioni che non sarebbero mai state eseguite. Un fatto che sarebbe stato ammesso e chiarito dallo stesso Tringali. “Il direttore dell’Uoc – scrive Tringali – anziché recuperare le somme ( detraendo l’importo da mandati di pagamento come già fatto in passato) così come chiesto dall’Istituto ha denunciato l’Irma causando in ciò un rilevante danno erariale”.

Ma i rapporti fra Asp e Irma non sarebbero mai stati idilliaci. Già in passato l’Asp aveva, infatti, sospeso le attività dell’istituto per 15 giorni con un provvedimento poi ritenuto illegittimo dal Tar di Catania con sentenza n° 02639/2015. Nel novembre 2016 Tringali ha presentato a sua volta una querela al comando dei Carabinieri di Acireale nei confronti dei funzionari dell’ASP di Catania per essere stato, secondo egli, ingiustamente denunciato dal direttore generale dell’ASP di Catania.

L’Irma ha, inoltre, presentato una richiesta risarcitoria di oltre 2 milioni di euro. Ma per Tringali i provvedimenti adottati dall’Asp contro la sua azienda sarebbero legati alle sue attività di sindacalista. Quindi, atti di natura “pretestuosa”. “La Fenasp – scrive ancora il direttore sanitario Tringali – ha modo di osservare che il mantenimento in vita della suddetta ordinanza costituisce un abuso finalizzato a produrre un ingiusto danno alla società I.R.M.A. s.r.l.”. Insomma, Tringali adesso spera in una fine dei dissidi e soprattutto che l’Asp ritiri l’ordinanza di revoca dell’autorizzazioni per le attività di analisi cliniche.

La Fe.N.A.S.P. auspica una serena lettura delle “carte” da parte dei vertici aziendali ed una proficua collaborazione con l’ASP di Catania nell’interesse primario dei cittadini che con la revoca dell’autorizzazione dell’I.R.M.A. sono stati privati di un importante servizio di medicina di laboratorio” – conclude.

 

 

 

 

 

 

 


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