Processo alla mafia agrigentina | Condanne pesantissime - Live Sicilia

Processo alla mafia agrigentina | Condanne pesantissime

Antonino Abate è stato arrestato dopo il verdetto. Tutte le pene inflitte.

PALERMO – E’ stato arrestato, su ordine del tribunale di Agrigento, il boss Antonino Abate, condannato ieri in primo grado a 16 anni per associazione mafiosa. E’ un fedelissimo del capomafia Piero Campo che si faceva accompagnare da lui a importanti summit di mafia con un altro pezzo da 90 dei clan agrigentini: Leo Sutera “padrino” di Sambuca di Sicilia.

Nello stesso processo su richiesta del pubblico ministero Claudio Camilleri della Dda di Palermo sono arrivate altre pesantissime condanne: Vincenzo Marrella e Francesco Tortorici (16 anni ciascuno), Stefano Marrella e Vincenzo Marrella de ’55 (20 anni ciascuno), Antonino Grimaldi (16 anni), Carmelo Bruno e Roberto Carobene (4 anni ciascuno), Vito Campisi (10 mesi con la sospensione condizionale della pena), Gaspare Nilo Secolonovo (5 anni e sei mesi). Assolto Pasquale Schembri. Furono tutti coinvolti nel blitz Icaro del 2015 che colpì le cosche mafiose di Agrogento, Porto Empedocle e della Valle del Belice. La sentenza è del tribunale presieduto da Pietro Falcone. 

Davanti ad Abate, Campo parlava dei suoi incontri con il superlatitante Matteo Messina Denaro. In una lunga conversazione, intercettata dagli investigatori, Campo racconta di aver incontrato, tramite un palermitano di cui non fa il nome, Messina Denaro, nelle campagne di Santa Margherita Belice in un luogo “vomitevole”. Gli inquirenti hanno pensato a un ovile abbandonato. “La faccia era conosciuta, però era un po’ più asciutto, ma era lui”, dice, ammettendo di non aver riconosciuto subito il latitante. “Lui, però mi ha riconosciuto immediatamente”, aggiunge Campo. Campo è stato processato e condannato in abbreviato in un’altra tranche del procedimento, coordinato dalla Dda di Palermo, costato ieri ad Abate la pena di 16 anni. Il tribunale, oltre a lui, ha condannato a pene pesantissime – oltre un secolo di carcere – anche i coimputati: mafiosi delle “famiglie” della provincia agrigentina finiti in carcere nel 2016 nell’operazione Icaro. (ANSA).


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