PALERMO – “Basta campagna acquisti a danno della coalizione. Fratelli d’Italia se utilizzasse la leva del potere a discapito degli alleati sarebbe certamente più attrattiva: siamo il primo partito grazie alla bontà delle nostre idee e alla credibilità di Giorgia Meloni e innovando la politica con un codice etico che fa della coerenza e della legalità la sua bandiera”. Lo affermano in una nota polemica scritta a più a mani dai deputati Ars di Fratelli d’Italia.
E ancora: “Noi siamo stati eletti in Sicilia e a Roma per governare in coalizione nel rispetto delle diversità, ma su un cammino comune che traccia la via su cui lavorare insieme. Giorgia Meloni a Roma e Renato Schifani a Palermo sono i garanti di questa alleanza e di questo percorso che deve portare risposte concrete ai bisogni onesti del territorio e della gente”.
E arriva la stoccata agli alleati del centrodestra siciliano: “Non si può trasformare la politica in frenesia di potere, famelica ricerca di poltrone. Il mercimonio del consenso non è Politica. Si legge di prossime nomine attribuite a Tizio o a Caio sulla Sanità, come se l’appartenenza partitica facesse curriculum. Noi non ci stiamo! Siamo certi che il governo Schifani- in coerenza con gli impegni assunti- sceglierà i migliori manager”.
Un passaggio è dedicato ai criteri di selezione dei manager. “In una situazione post covid e con le tante criticità che ogni giorno emergono – scrivono – servono infatti le migliori risorse, a prescindere dalla tessera di partito. Noi governiamo non per restaurare vecchi sistemi, ma per segnare un cambiamento”.