Forza Italia contro Armao| Milazzo: "Un fallimento" - Live Sicilia

Forza Italia contro Armao| Milazzo: “Un fallimento”

L'assessore riferisce dell'accordo finanziario Stato-Regione e il capogruppo di FI lo attacca

PALERMO – Si sarebbe dovuto parlare degli accordi fra lo Stato e la Regione sulle questioni finanziarie ma il tema del dibattito è stato l’attacco frontale che Forza Italia ha lanciato all’assessore all’Economia e vicepresidente della Regione Gaetano Armao. Una critica, a tratti molto aspra, portata avanti da Giuseppe Milazzo, capogruppo FI, che ha valutato negativamente l’operato dell’assessore, anche lui di Forza Italia, sul tema della crisi finanziaria delle ex Province. “Questo accordo non ci soddisfa”, ha detto Milazzo che poi ha rilanciato: “Se oggi qui si discutesse una mozione di sfiducia nei suoi confronti lei non avrebbe una copertura politica. Mi aspettavo che lei ammettesse il suo fallimento”.

Dal canto suo Armao si è difeso rivendicando come le scelte fatte e l’accordo approvato siano il risultato di una condivisione da parte tutto il governo regionale: “Non credo che si possa fare il processo a uno per le responsabilità di tutti”. E d’altronde l’assessore all’Economia aveva iniziato il suo intervento ad apertura del dibattito proprio citando le parole del presidente della Regione nel precedente dibattito sulla questione morale: “L’accordo non ci soddisfa ma è il migliore risultato che abbiamo potuto portare a casa alla luce della crisi finanziaria statale”.

Gli interventi che si sono succeduti fra le file della coalizione di maggioranza sono stati poi a difesa o in attacco dell’operato del titolare dell’Economia. Danilo Lo Giudice ha rinnovato la sua posizione contraria all’accordo mentre sia Vincenzo Figuccia che Alessandro Aricò hanno assunto posizioni critiche verso la linea di FI. L’opposizione invece ha provato a dare una chiave di lettura di ciò che a Sala d’Ercole stava accadendo. “Le dichiarazioni di Milazzo – ha commentato Giancarlo Cancelleri (M5s), rivolgendosi a Miccichè – non sono altro che la riproposizione delle affermazioni che lei fa alla stampa in qualità di commissario di Forza Italia quando parla di Armao come ex assessore”. Altri come Giuseppe Lupo e Luigi Sunseri hanno invece denunciato “l’inizio di una crisi di governo”. “Musumeci non può più fare finta di non sentire e non capire. – ha commentato Lupo -. Oggi il suo governo arriva al capolinea. Voglio fare notare a Milazzo – ha proseguito – che il firmatario dell’accordo è il presidente della Regione Nello Musumeci e che quindi, oggi, Forza Italia non va contro il solo vicepresidente Armao ma contro l’intero governo”. Sul tema è poi tornato Sunseri: “Il presidente della Regione ci venga a spiegare come intende fare approvare le norme che ha presentato dato che siamo certi del fatto che non vedano il benestare della sua maggioranza”.

A Palazzo dei Normanni, insomma la questione finanziaria è rimasta nell’ombra rispetto al dibattito sempre più incandescente su un rimpasto di governo che il presidente della Regione vorrebbe limitare a qualche nome e che invece altri vorrebbero più ampio. Conti in ombra ma fino alla prossima seduta d’aula, in cui l’Ars comincerà ad esaminare il ddl Collegato alla Finanziaria. Lì i numeri dovrebbero tornare protagonisti del dibattito parlamentare.

LA DIRETTA DELL’AULA

19.33 – La seduta viene chiusa.

19.26 –  Gianfranco Miccichè comunica che domani parteciperà alla seduta della commissione Bilancio per capire se le novità comunicate all’Ars e contenute in degli emendamenti al Collegato possano essere approvati in un’apposita legge o meno. “Tanti lavoratori aspettano l’approvazione di questa legge e quindi vorrei che questa soluzione fosse evitata”.

19.17 – “Non si può processare uno solo per tutti” è il commento di Armao. L’assessore poi riprende Milazzo che aveva detto che la norma salva province era di un semplice deputato. “Quell’emendamento è stato presentato dal relatore di maggioranza d’accordo con il governo”.

19.13 – “Non capisco – riprende Armao – quali sono i calcoli fatti da Milazzo. E’ la Corte dei conti che ci dice che il fabbisogno delle ex Province è di 100 milioni”. L’assessore si occupa anche delle accuse a lui rivolte. “Ho sempre esposto l’evoluzioni degli accordi alla giunta ed il lavoro è stato collegiale. Avevamo chiesto 300 milioni ma non ci sono stati concessi. Non si può non tenere conto – conclude -che sia l’Anci che i sindacati hanno apprezzato l’accordo”.

19.04 – Gaetano Armao riprende la parola per replicare. “Nessuna iniziativa è stata presa da me personalmente ma le decisioni sono state assunte dalla giunta intera, anche con l’accordo dell’assessore agli Enti locali Bernadette Grasso”. Armao spiega  che il ripianamento trentennale del disavanzo è impossibile per via di una sentenza della Corte costituzionale “stiamo provando a portare avanti una spalmatura decennale, unica strada possibile”. Il vicepresidente della Regione ha anche rivendicato il risultato della diminuzione del contributo alla finanza pubblica di 900 milioni “Ben oltre quello che dovremmo versare in ragione sia del numero degli abitanti che del valore del Pil”.

19.01Francesco Cappello, capogruppo M5s all’Ars attacca: “Come vi permettete di sottoporre le vostre beghe politiche agli interessi dei siciliani? Noi abbiamo avuto la sfortuna di avere voi al governo. Abbiamo bisogno di un accordo vero, un accordo programmatico, pluriennale, capace di farci ritornare protagonisti a livello nazionale. Il parlamento intero dovrebbe essere capace di portare avanti un discorso unitario per dare indirizzo a un governo che non sa portare a casa risultati”.

18.55 – “Mi sembra  inverosimile – commenta Alessandro Aricò – assistere a Cancelleri che dice che il governo Musumeci non si è mobilitato per la Sicilia. Il suo Movimento si occupi della Sicilia come si occupa delle altre regioni”. Aricò non manca di dare una stoccata a Milazzo e a Miccichè: “Spero vada presto a rappresentare la Sicilia in Europa dove però non avrà un presidente che gli dà così tanto spazio”. 

18.48 – “Il tema di fondo è davvero diventato politico – afferma Giancarlo Cancelleri (M5s). Assistiamo all’attacco da parte del capogruppo di Forza Italia a un assessore del suo stesso gruppo politico che è anche un uomo fidato del presidente della Regione. Non possiamo fare continuare a vivere alla Sicilia l’agonia della maggioranza”. Poi Cancelleri affonda: “Siamo passati dal ‘crocettismo’ al ‘cricettismo’. Il governo regionale è talmente tanto intento a correre nella ruota che non vede quali sono i problemi delle persone. Noi – continua – possiamo presentare una mozione di sfiducia ma assisteremmo a Milazzo che si smentisce per ‘poltronismo’ oltre che per ‘cricettismo’”.

18.43Luigi Sunseri (M5s) rivolgendosi a Miccichè dice: “Di fronte alla sfiducia da parte del capogruppo della maggioranza verso l’assessore regionale all’Economia mi sarei aspettato che lei convocasse il presidente della Regione perchè ci venga a dire come intende portate avanti la sua politica finanziaria. CI venga a dire che come il presidente della Regione intende fare approvare le norme che ha presentato dato che non siamo certi vedano il benestare della sua maggioranza”.

18.37 – “Sono preoccupato – sono le parole del capogruppo dem – dalla cronologia che l’assessore Armao ha proposto. Non sono d’accordo che questa soluzione normativa entri nel collegato come emendamento. Credo che queste norme dovrebbero seguire l’iter normale di un disegno di legge. Voglio vedere se Forza Italia in commissione Bilancio voterà queste norme perché da quello che ho capito nelle dichiarazioni di oggi di Milazzo dovrebbe essere contrario. Musumeci non può più fare finta di non sentire e non capire. Oggi il suo governo arriva al capolinea”.

18.30 – “Voglio fare notare a Milazzo – prosegue Lupo – che il firmatario dell’accordo è Il presidente della Regione Nello Musumeci e che quindi, oggi, Forza Italia non va contro il solo vicepresidente Armao ma contro l’intero governo. Oggi inizia una crisi di governo”.

18.29 – “Oggi il dibattito è sorprendente – commenta Giuseppe Lupo (Pd) – Assistiamo alla lotta di tutti contro tutti. Ormai di quella di Musumeci è un ex coalizione”.

18.22 – La parola viene data a Vincenzo Figuccia (Udc). “Da quando il governo si è insiediato si è giunti all’impegno del governo nazionale per la riduzione del prelievo forzoso, dell’impegno per la risoluzione della questione delle ex province. Quindi, non sono d’accordo che quest’aula diventi il luogo della resa dei conti”.

18:17 – Interviene Danilo Lo Giudice (Misto): “Ho già detto che questo accordo non mi soddisfa. Anche l’assessore sa che le cifre messe a disposizione non bastano”. Poi Lo giudice continua: “Non è vero che allo Stato mancano le risorse, a noi non servono quelle. A noi serve un impegno giuridico per l’utilizzo di tutte le risorse necessarie. L’accordo non doveva essere firmato”.

18.11 – Interviene Sergio Tancredi (M5s): “Il dibattito sulla questione finanziaria dovrebbe essere più serio. E’ chiaro – ha poi proseguito – che la Regione e lo Stato sono in una situazione finanziaria difficoltosa ma credo che nel reciproco rispetto delle parti dobbiamo ottenere quelle norme attuative che anche la Corte dei conti ha spesso denunciato dovrebbero essere adottate”.

17.59 – Alessandro Aricò (Diventerà bellissima) fuori dal microfono contesta Milazzo: “Vergogna”. L’aula viene sospesa.

17.58 – Armao chiede di parlare ma il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè non glielo consente perchè il governo potrà parlare alla fine.

17.57 – “Siete stati capaci di dare vantaggio politico a una forza che qui è opposizione. Lei – dice Milazzo rivolgendosi ad Armao – ha avallato la dequalificazione della spesa. Il giudizio però non è sul governo ma su di lei che ha condotto le trattative. Mi sarei aspettato che oggi lei dicesse: ‘Ho fallito lascerò che qualcun’altro, dopo di me difenda la Sicilia meglio di me'”.

17.51 – “L’assessore – prosegue Milazzo – doveva dirci continuiamo a essere penalizzati.  L’accordo di dicembre era migliore perché ci garantiva gli equilibri di bilancio, gli investimenti e 243 milioni. Così si perdono risorse e ci vengono levate risorse sui fondi infrastrutturali”. Il deputato di Forza Italia poi attacca l’assessore: “Se oggi ci fosse una mozione di sfiducia lei non avrebbe protezione politica”.

17.47 – La parola a Giuseppe Milazzo (Fi). “Non mi ritengo soddisfatto della relazione dell’assessore. Se oggi un collega del M5s non avesse presentato un emendamento per mettere dei soldi veri nella legge noi non avremmo una pezza a un disastroso percorso. L’assessore interloquisce con il ministro e quest’ultimo non ha presentato nulla”.

17.31 – La seduta viene sospesa per dividere l’accordo fra lo Stato e la Regione del 15 maggio di cui l’assessore all’Economia ha riferito

17.29 – Il vicepresidente parla del disavanzo del rendiconto 2017. “Una parte pari a un miliardo e mezzo – ricorda Armao – sarà spalmato in trant’anni. Il resto del disavanzo di 364 milioni è stato ripianato nel 2018. Per quanto riguarda invece le risorse da spalmare nel 2019 e nel 2020, e cioè 191 milioni per anno, il ripianamento avverrà in quattro anni. Abbiamo recuperato così 64 milioni in virtù di questo  piano mentre altri 50 milioni proverranno dall’accordo sulle province. Potremo scongelare le risorse accantonate nella legge di bilancio potremo utilizzare subito 114 milioni altri 36 milioni invece saranno sbloccate con la legge di assestamento”.

17.19 – Il primo a prendere la parola in aula è l’assessore all’Economia Gaetano Armao per parlare del tavolo sulle province. “Mi associo – ha detto – a quanto è stato detto dal presidente della Regione Nello Musumeci: alla luce della situazione finanziaria dello Stato è il migliore accordo possibile e ci consente di tenere in vita le Province”. Con i tavoli che poi sono stati aperti – continua Armao – è stata riconosciuta una oggettiva discriminazione subita delle ex province siciliane”. Armao ha ricordato i risultati ottenuti e poi si è occupato del “Avevamo chiesto 300mila euro ma, dopo una lunga e serrata contrattazione ci sono stati concessi 150mila euro di risorse a valere sul Fondo di Sviluppo e coesione. Questi fondi saranno poi rimpinguati. Questa soluzione è temporanea ed è la migliore possibile. Questo accordo non elimina la discriminazione per gli enti siciliani, una discriminazione che vogliamo che lo Stato elimini nella prossima legge di bilancio”.


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