Rinvio per la riforma dei rifiuti | Viaggio nel ddl targato Pierobon - Live Sicilia

Rinvio per la riforma dei rifiuti | Viaggio nel ddl targato Pierobon

Sono stati presentati circa 700 emendamenti e così la presidente della commissione Ambiente Giusi Savarino ha chiesto tempo per valutare le proposte

 

 

PALERMO – Tutto rinviato a martedì prossimo. La riforma sui rifiuti oggi, sarebbe dovuta tornare in aula ma la pioggia d’emendamenti, circa 700, ha bloccato l’Assemblea regionale siciliana. Sala d’Ercole ha aperto i battenti per pochi minuti, giusto il tempo di costatare che per l’esame del disegno di legge sull’organizzazione del sistema dei rifiuti, una delle riforme più attese del governo di Nello Musumeci, occorre attendere un’altra settimana. Il fascicolo con gli emendamenti non era pronto e la presidente della commissione Ambiente Giusi Savarino ha chiesto al presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè di potere esaminare preliminarmente le proposte di modifiche dei deputati, in una seduta della commissione parlamentare da lei guidata.

Per il ddl sui rifiuti si tratta di un ritorno in aula. Come detto, il testo era stato già calendarizzato prima dell’estate, insieme con il Collegato. Gli emendamenti erano già stati presentati e la quarta Commissione li aveva già esaminati. Con, però, la “stagione dei collegati”, che è stata all’origine di uno scontro fra la presidenza dell’Ars e la presidenza della Regione, la discussione del testo è sparita dall’ordine del giorno di Palazzo dei Normanni.

Il ddl è approdato in aula fra le polemiche. Il Partito democratico, nel promettere battaglia, ha definito la proposta governativa “gattopardesca, perchè non risolve i problemi del settore”. Anche il Movimento cinque stelle ha criticato il governo per la mancanza di un confronto che Musumeci aveva pure proposto durante il dibattito della scorsa settimana e perché ritengono che il “disegno di legge che non produrrà alcun risultato positivo per la Sicilia”. Alle accuse di Pd e Cinquestelle ha risposto l’assessore ai rifiuti Alberto Pierobon. “Aspetto tutti in aula – ha detto – su fatti concreti, dove il cambiamento reale si misura con fatti reali ed è lì che si vedrà chi vuole cambiare davvero e chi invece vuole che tutto resti uguale. Basta con le chiacchiere. Questa riforma allinea la Sicilia al resto d’Italia”.

Il testo della riforma interviene con la previsione di nove centri decisionali, le Ada (Autorità d’ambito). Ogni ‘Ada’ avrà competenza su un territorio provinciale. Alla base del testo il principio  secondo cui i rifiuti prodotti all’interno di una provincia devono essere consumati all’interno della stessa. L’Ada stessa selezionerà le aree dove far nascere gli impianti. Queste autorità saranno enti pubblici sottoposti al controllo della Regione, saranno guidate da un manager e avranno alla base l’assemblea dei sindaci.

Il capitolo più delicato è quello che riguarda il personale dell’attuale sistema dei rifiuti. Dopo nove anni dall’ultima riforma ci sono realtà in cui la normativa vigente non è ancora stata applicata. La situazione è così molto frastagliata. Ci sono gli ‘Aro’, Ambiti di raccolta comunale, di grandezza comunale o di grandezza pari alle unioni dei comuni; ci sono le ‘Srr’, Società di regolamentazione del servizio dei rifiuti che in alcuni casi hanno fatto delle gare ed hanno affidato ai privati la gestione del servizio, e sono ancora attive le vecchie società e consorzi d’ambito, gli ‘Ato’. Così c’è personale alle dipendenze del privato e c’è personale alle dipendenze del pubblico. La riforma fissa l’obiettivo di mantenere la piena occupazione dei lavoratori facendo conservare a ciascuno la sua mansione.

Il personale sarà diviso fra amministrativi e operativi. Questi ultimi saranno assunti dai soggetti gestori del servizio, chi materialmente raccoglierà e tratterà i rifiuti: o dalla società in house dell’Ada, o società miste o ancora società del tutto private selezionate con una gara d’appalto. Per gli Amministrativi la procedura sarà diversa. Chi in passato è transitato dai Comuni agli Ato, e dunque aveva già superato una selezione pubblica, entrerà direttamente nelle Ada e invece coloro che non avevano mai fatto un concorso dovranno superare una selezione pubblica. Questa sarà per titoli ed esami: il bando dovrà valorizzare l’esperienza lavorativa acquisita nel settore dei rifiuti. Una parte di questo personale potrà però andare anche dentro gli organici dei soggetti gestori. Insomma, la partita è quanto mai delicata e la strada all’Ars sembra tutta in salita.

 

 

 


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