Ars, spunta la “norma-truffa” | Servirà per assumere ovunque - Live Sicilia

Ars, spunta la “norma-truffa” | Servirà per assumere ovunque

Nella legge sui precari è nascosto un comma che apre a nuovi contratti in Regione e Comuni.

In discussione a Sala d'Ercole
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PALERMO – È annidata nel cuore della legge che prevede le proroghe per i precari e che è sbarcata ieri a Sala d’Ercole. È una “norma-truffa” che aggira il blocco delle assunzioni, e di fatto apre a nuovi contratti in tutta la pubblica amministrazione siciliana. Contratti flessibili, certo. Ma ovunque, in Regione, Comuni ed enti vari.

Il giochino è racchiuso in poco più di due righe. E suona anche come un paradosso. È, infatti, nel paragrafo che chiude il comma col quale il parlamento e il governo avvisano gli enti: fino al 2018 sono vietati nuovi contratti a tempo determinato. Una “norma di rigore”, si legge nella relazione tecnica, del resto, mica si può pensare di creare nuovo precariato proprio mentre si cerca di chiudere le partite aperte da decenni.

Il comma prevedeva poche eccezioni, tra cui quelle riferite al personale impegnato nella spesa dei Fondi europei e quello delle aziende sanitarie: e qui la deroga può avere un senso, visto che al momento sono ancora bloccate la stabilizzazioni nella Sanità siciliana, nonostante gli ospedali abbiano bisogno di medici e operatori. Eppure, mentre nel comma si dice che le assunzioni a tempo determinato vanno vietate, governo e parlamento aggiungono: “In deroga alle disposizioni di cui al presente comma, qualora tra il personale con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato di cui al presente articolo non siano presenti figure professionali necessarie all’espletamento delle funzioni e dei servizi istituzionali, le amministrazioni interessate possono instaurare rapporti di lavoro flessibile”.

Il “presente articolo”, cioè l’articolo 3 della norma, fa espressamente riferimento a Regione e Comuni. Insomma, la deroga vale anche per loro. Nonostante le intenzioni, secondo il presidente della commissione affari istituzionali all’Ars, Salvatore Cascio, fossero diverse: “Con quelle poche righe – spiega a Livesicilia – la commissione intende tutelare alcune fattispecie che rischiano di restare senza un lavoro. Penso ad esempio agli assistenti sociali che lavorano per i Comuni, o i lavoratori con co.co.pro”. Ma la norma, al di là delle buone intenzioni, “apre” i cancelli a tutti. “In effetti, così come è formulata – ammette Cascio – rischia di consentire assunzioni ovunque. Proveremo a presentare un emendamento in Aula che definisca meglio i perimetri di questa deroga”.

Ma intanto, sia in commissione di merito, sia in Commissione bilancio sia ieri in Aula nessuno sembra aver notato quel particolare. Quelle poche righe, annidate nella legge sui precari. Quelle poche parole che aprono a nuove assunzioni a tappeto. Manna dal cielo, in vista delle prossime elezioni.


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