I Comuni fanno i conti con gli aumenti della Tari: appello a Schifani

I Comuni fanno i conti con gli aumenti della Tari: appello a Schifani

"Urge una soluzione", spiega Rubino, sindaco di Battiati

CATANIA – La questione non è nuova. Ma si è andata appesantendo di anno in anno. Di mese in mese. La famigerata Tari, il balzello tutt’altro che lieve legato al servizio di raccolta rifiuti, non fa dormire sonni tranquilli alle amministrazioni comunali. E rischia, anzi, di fare saltare il banco.

Aumenti e scadenze

Lo slittamento all’ultimo giorno di giugno dell’incremento fino al 30% della tassa, rischia poi di restare un palliativo. In molti casi le bollette sono già partite: inevitabile, allora, che solo successivamente si andrà a conguaglio. 

Nel frattempo, per i governi locali l’unico beneficio (se tale può essere) diventa la possibilità di approvare i nuovi Piani finanziari sui rifiuti avendo ancora poco meno di due mesi di tempo. 

“Intervenga Schifani”

“Ma come faccio a spiegare ai miei concittadini che questa situazione non dipende dalla mia volontà e da quella dei colleghi?”, ci dice Marco Rubino sindaco sensibile al tema del Comune di Sant’Agata li Battiati.

“Non posso far altro che chiedere, ancora una volta, al Presidente della Regione in qualità di Commissario ai rifiuti, con il garbo che contraddistingue i rapporti tra le istituzioni che entrambi rappresentiamo, di attivarsi e trovare soluzioni immediate, ma anche di programmazione che riducano il costo di conferimento e migliorino il servizio”.

Costi quasi raddoppiati

Il passaggio, seppur ampiamente conosciuto, è delicato. E riguarda le piattaforme, le cosiddette vasche, dove confluiscono i rifiuti indifferenziati che sono per la maggior parte sature o quasi stracolme. In queste condizioni i rifiuti vengono spostati presso altre regioni. Un iter che ha un costo che qualche anno fa era di 110 euro a tonnellata. Oggi per i Comuni sopra il 65% di raccolta differenziata è di 240 euro e per coloro che, invece, il 65% non lo raggiungono di ben 400 euro a tonnellata.

“Non tocca ai Comuni”

sant'agata li battiati

“In questi giorni, arrivano costantemente lamentele da parte dei cittadini sull’incremento Tari. Ma quello che vorrei che si capisse è che si tratta di un aumento dei costi di smaltimento che non dipende affatto da scelte delle Amministrazioni comunali.

La tariffa che ognuno è chiamato a pagare è costituita da due parti. Una parte è fissa finalizzata allo spazzamento e alla raccolta dei rifiuti ed è quella già contemplata nel contratto. E poi c’è un costo che rimane fermo, salvo l’incremento Istat, come per legge. Ad esempio, nel caso del mio Comune, dal 2020 al 2027 data di scadenza del contratto della gara settennale, non può variare. 

La parte variabile, viceversa, è quella finalizzata al conferimento in discarica e dipende dai costi praticati dalle piattaforme di conferimento, scelte periodicamente dall’Amministrazione Regionale.

Dico ai cittadini che le variazioni delle vostre bollette dipendono solo ed esclusivamente dalla variazione di questi costi e su questi costi appunto variabili – i comuni non possono incidere perché la scelta delle piattaforme ove conferire rifiuti non compete ai Comuni”.

Il termovalorizzatore

Nel frattempo, nemmeno un paio di giorni fa, il Governatore Renato Schifani ha annunciato proprio alle falde dell’Etna l’individuazione di un’area dov’è prevista l’installazione di un termovalorizzatore. Live Sicilia ha raccontano anche dove sorgerà.

Se l’inceneritore potrà alleviare il salasso dei Comuni è ancora troppo presto per dirlo. Anche perchè di certo non sorgerà prima del 30 giugno prossimo (e ci mancherebbe): data che per le amministrazioni rischia di trasformarsi in una beffa dal sapore impopolare.


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