Inaugurata alla Fondazione Orestiadi di Gibellina, l’opera di Richard Long, “Circle of life”, a dieci anni di distanza da quella esposta ai Cantieri Culturali della Zisa di Palermo, una composizione a forma di ruota, allora in perlato di Sicilia oggi in nerello di Custonaci.
Richard Long (Bristol, 1945) e’ uno dei massimi artisti inglesi, riconosciuti internazionalmente fin dagli anni Sessanta, soprattutto per aver esteso le capacita’ della scultura oltre i metodi e i materiali tradizionali. Ha esposto nei maggiori musei del mondo e le sue opere sono presenti in collezioni sia pubbliche che private.
Long – che qualcuno ha definito il “sacerdote della natura”, perche’ proprio la natura e’ il cuore del suo lavoro – torna, dunque, a progettare per la Sicilia installando, presso il Baglio di Stefano, un’opera che, come la precedente, s’intitola Circle of life e che intende rievocarla, non tanto nella struttura quanto nei fattori di cui l’artista ha tenuto conto per la sua realizzazione. Anche quest’ultimo lavoro, infatti, da’ grande importanza al territorio nel quale e per il quale e’ stato concepito e a esso fa costante riferimento sotto il profilo tecnico e morfologico: le circa venti tonnellate di pietre che compongono il Circle sono tipiche della zona di Custonaci e la loro disposizione si integra in maniera totale col luogo. Ma il nuovo Circle, con il potere dell’archetipo, sara’ diverso: perche’ ogni luogo e’ diverso.
La scelta di installare a Gibellina Circle of life, d’intesa con Ludovico Corrao (tra i curatori del progetto Eventi di Riso per il 2008), la Fondazione Orestiadi e il Comune di Gibellina, ribadisce l’identita’ regionale e non cittadina del Museo, che cosi’ sottolinea ancora una volta di non voler essere esclusivamente circoscritto agli spazi espositivi di Palazzo Riso, ma di guardare alla promozione e alle energie dell’intero territorio regionale, da Gibellina a tutti quei centri con i quali il Museo continua a promuovere la progettualit5 di arte contemporanea, per arrivare alla costituzione di un sistema regionale coordinato ed enfatizzare cosi’ quell’idea di museo diffuso su cui si fonda l’azione del progetto Riso.
Prosegue, intanto, nel territorio della stessa Gibellina, a poca distanza dall’opera di Richard Long, l’attivita’ che Riso, nell’ambito del progetto Eventi, ha coordinato per il restauro del Grande Cretto di Alberto Burri, un sudario di cemento bianco, realizzato tra gli anni 1985 e 1989 sulle rovine della vecchia Gibellina distrutta dal terremoto del 1968, interessando un’area di circa 65.000 metri quadrati di superficie.
Lo scorso giugno, infatti, e’ stato aperto il Cantiere della conoscenza, per sperimentare le tecniche di intervento sull’opera e programmare l’intervento di restauro, il piu’ esteso mai realizzato in Italia. Il Museo ha gia’ avanzato una precisa progettualita’ e attingera’ alle risorse del Por per reperire le somme necessarie e per portare avanti prossimi interventi.
L’attivita’ promossa da Riso si concludera’ con un protocollo per una manutenzione programmata dell’opera, successiva al restauro e indispensabile per la sua futura conservazione.
Per l’Assessore Regionale ai Beni Culturali, Ambientali e alla Pubblica Istruzione, Antonello Antinoro, “promuovere il sistema dell’arte contemporanea in Sicilia e sostenere i giovani artisti dell’Isola e’ uno degli obiettivi di questo Assessorato.
Attraverso la scelta di installare a Gibellina Circle of life, ad esempio, si vuole ribadire l’identita’ regionale del Museo perche’ la scommessa che abbiamo raccolto s quella di attrarre gli amanti dell’arte in genere e tutti coloro che vengono richiamati dal patrimonio storico-culturale classico della Sicilia, creando un vero e proprio palcoscenico globale dell’arte. Non un solo scenario, dunque, ma tanti luoghi che richiamano all’identita’ regionale del Museo”.