Asili, lavoratrici appese a un cavillo |Si prova ad annullare il bando - Live Sicilia

Asili, lavoratrici appese a un cavillo |Si prova ad annullare il bando

A poche ore dalla scadenza della proroga, sembra che la gara per l'assegnazione dei servizi ausiliari degli asili nido pubblici potrebbe essere revocata.  E' lo stesso assessore al Welfare, Angelo Villari, a parlare di questa possibilità. Sotto attacco il dirigente.

Stamani riunione in comune
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CATANIA – Revoca in autotutela del bando. A poche ore dalla scadenza della proroga, sembra che la gara per l’assegnazione dei servizi ausiliari degli asili nido pubblici potrebbe essere revocata. Il condizionale rimane d’obbligo, ma nel corso della riunione di stamani di fronte alle organizzazioni sindacali, è stato lo stesso assessore al Welfare, Angelo Villari, a parlare di questa possibilità, alla luce di quantio suggerito dal consigliere Lanzafame che, negli ultimi giorni, ha reiterato la richieste di agire in autotutela per evitare problemi successivi.Gli appigli potrebbero essere due: il rispetto del contratto nazionale dei lavoratori, da una parte, e la necessità di mantenere il rapporto tra ausiliari e bambini, stabilito dal rgeolamento approvato dall’aula comnsiliare nel dicembre 2013, di uno a tredici.

Come ha sottolineato con veemenza la consigliera Ersilia Saverino che ha evidenziato come, se il bando fosse portato a termine, si rischierebbe di non poter garantire il rapporto e, di conseguenza, la sicurezza e la cura degli utenti. Elementi, questi, assunti – forse un po’ tardivamente, dalle organizzazioni sindacali che stamattina, all’unisono, hanno avanzato la stessa richiesta, evidenziando l’esistenza dei margini per la revoca della gara e, nel contempo, sottolineando gli elementi che potrebbero rendere comunque il bando a rischio.

Come ha affermato il segretario Cgil Giacomo Rota. “La mia percezione ha detto  – è che la situazione giuridica della gara sia pasticciata. Credo che l’amministrazione debba annullare il bando in autotutela e deve farlo oggi. Sono restio a fare polemica con i dipendenti – ha aggiunto – preferisco farla con i politici e i dirigenti. La falla si è aperta nella dirigenza. Per questo credo che noi dobbiamo chiedere al vicesindaco e alla presidente del consiglio di parlare a sindaco e direttore generale, annullare la gara e, a bocce ferme, vedere di riuscire a trovare una soluzione che garantisca la minore sofferenza sociale possibile: fermo restando che occorre una robusta campagna di immagine”.

Secondo la Cgil, ma la cosa sembra sia stata condivisa dagli stessi rappresentanti dell’amministrazione, la responsabilità del bando “pasticciato” sarebbe in capo ai dirigenti dei Servizi sociali, uino in particolare, che non avrebbero risposto alle richieste di Villari, avanzate a dicembre, lasciano che la gara facesse il suo corso. “Il livello politico sollecitato dai sindacati dice che questa gara presenta dei problemi e scoppia il caso – dice Rota – e invece si verifica un corto circuito. Evidentemente, qualcosa non sta funzionando”.

Gara da annullare oggi stesso, dunque, anche se l’ipotesi sembra davvero lontana. “Sono felice del fatto che ci stiamo incontrando finalmente tutti insieme – ha sottolineato Matteo Iannitti, di Catania bene Comune, da sempre in prima linea al fianco delle lavoratrici degli asili. Si dà la dimostrazione della compattezza e dell’unità di intenti. La richiesta di annullamento del bando è unanime, per questo chiediamo un impegno della Giunta a procedere in questo senso”.

Per Iannitti molte responsabilità sarebbero, però, in capo alla politica. “Di fronte la nota della corte dei conti, la risposta è stata affidata esclusivamente ai vertici del comune che hanno affrontato la cosa in termini du bere o affogare. La politica avrebbe dovuto dare un indirizzo ai dirigenti – ha aggiunto – ma siamo ancora in tempo e non possiamo scaricare la responsabilità sui dirigenti. Serve indirizzò politico se no l’amministrazione se ne può andare a casa. Sottolineamo che questo bando è un vicolo cieco perché licenzia lavoratrici e dequalifica un servizio”.

L’appiglio per l’annullamento rimane il rapporto numerico (oltre al fatto che in gara non sia indicato il numero degli asili), con il personale indicato nel bando infatti questo potrebbe essere assicurato solo per 5 ore e non in tutti gli asili. Sette strutture su 11 sono a tempo lungo e dunque si verificherebbe una scopertura. Aspetto che si aggraverebbe in presenza di bambini portatori di handicap.

Escluso, in ogni caso, il ricorso alla solidarietà per garantire maggiori posti di lavoro: “Questo si può fare se l’esubero del personale è del 20 per cento – spiega Iannitti – e non del 60 per cento. Non possono lavorare la metà delle 4 ore e mezza che fanno. Il loro reddito sarebbe bassissimo. Vi chiediamo disfare uno sforzo per il bene dell’amministrazione perché questo bando è illegale”.

Infine, l’intervento di Antonio Santonocito, segretario Fesica Confsal: “Credo che la situazione sia chiara – afferma. Io non riesco a capire perché tutti ci stiamo rendendo conto solo oggi che stiamo andando a sbattere contro un muro, quando noi lo diciamo da mesi”.

 

 


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