PALERMO – Un asilo nido occupato allo Sperone, che scatena le proteste dei residenti. Parliamo del “XVII maggio”, struttura scolastica in realtà mai completata che però è diventato un punto di ritrovo per senzacasa spesso rom. Occupazione che ha provocato le lamentele dei cittadini che ne hanno chiesto lo sgombero.
“Abbiamo presentato una denuncia in Procura – dicono alcuni cittadini, riunitisi in un comitato – lì dentro bruciano materiali inquinanti, demoliscono veicoli, ci sono una sessantina tra adulti e bambini. E in più ci definiscono anche razzisti”.
“Le nostre mozioni sono state disattese e le istanze fatte a tutti gli organi sono rimaste senza risposta – dice il presidente della Seconda circoscrizione Antonio Tomaselli – abbiamo inviato una ulteriore nota alla Protezione civile del comune per un sopralluogo urgente per la verifica dei problemi strutturali dell’immobile. Ci sono seri rischi, non è una questione di razzismo come l’amministrazione ci dice, razzista è chi non fa nulla”.
L’amministrazione, però, respinge le accuse e annuncia provvedimenti. “Da mesi abbiamo attivato un percorso per l’emergenza abitativa – dice l’assessore Agnese Ciulla – dove si può interverremo garantendo l’acquisizione di competenze per poter accedere all’auto-recupero di immobili comunali che non possono essere destinati per l’uso originario”. “In questo mese faremo un’operazione strategica con gli uffici tecnici per capire come e quando intervenire su tutte le strutture incomplete, inadeguate o occupate – dice l’assessore Barbara Evola – il XXVII maggio è uno dei pochi ad avere l’agibilità, ma bisogna fare un ragionamento sereno per capire se conviene completarlo oppure metterci un prefabbricato. Così come stiamo facendo per gli altri nidi, bisognerà allontanare gli occupanti. La struttura è anche a rischio”.