Assegni e aspettative, la rettrice: "Le ricercatrici non fanno figli" - Live Sicilia

Assegni e aspettative, la rettrice: “Le ricercatrici non fanno figli”

Le parole di Giovanna Spatari e della rettrice de La Sapienza
L'INCONTRO
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ROMA – Appelli straordinari dedicati alle ragazze che aspettano un bambino per poter mantenere più facilmente il ritmo degli esami, possibilità di fruire del nido “che il nostro ateneo ha e che stiamo cercando di potenziare” sostegni anche economici: ne ha parlato la rettrice dell’Università La Sapienza di Roma, Antonella Polimeni a Obiettivo 5 iniziativa del Corriere oggi nel maggiore ateneo romano. Non è mancata qualche contestazione da parte di alcune studentesse.

La rettrice di Messina

La rettrice dell’ateneo di Messina, Giovanna Spatari, ha detto che ci sono assegni di ricerca per le ricercatrici che attendono un bambino, anche se le ricercatrici che accedono all’assegno sono numericamente molte poche: nella prima parte della ricerca universitaria le donne decidono di non avere figli. “Le ricercatrici non fanno figli, ne fanno meno delle italiane che già ne fanno pochi. Penso che la società deve darsi una parola d’ordine che è flessibilità in modo da organizzare i tempi di vita familiare e lavorativa. Una ricercatrice nei 5 mesi di maternità non può nemmeno entrare in ateneo ma magari quello non è il suo vero bisogno. Ci sono servizi ci sono storture da raddrizzare in modo semplice”, ha rilevato Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.


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