Assegno divorzile, Seminara: |"Rivoluzione, ecco il perchè..." - Live Sicilia

Assegno divorzile, Seminara: |”Rivoluzione, ecco il perchè…”

L'avvocato catanese spiega cosa sia cambiato e fa chiarezza su alcune sostanziali differenze. Partendo da separazione e divorzio.

la sentenza della Cassazione
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CATANIA – Gli esperti di diritto parlano di “rivoluzione”. La sentenza della prima sezione civile della Suprema Corte di Cassazione sull’assegno divorzile, non più legato al tenore di vita, ha provocato una scia di reazioni e dibattiti. Ma non sono mancate le informazioni falsate e la confusione, anche dopo il rigetto del ricorso presentato da Silvio Berlusconi. Siccome la decisione dei giudici di piazza Cavour ha delle ripercussioni importanti, a livello economico e sociale, su molte coppie e persone abbiamo deciso di approfondire (e chiarire) la questione con l’avvocato Dario Seminara, del foro di Catania.

Avvocato partiamo dalla base. Qual è la distinzione tra separazione e divorzio?

E’ giusto esplicitare che non può demandarsi il divorzio se prima non si è legalmente separati. Allora la seconda domanda la faccio io: quanto deve passare tra la separazione e il divorzio? Una volta ai tempi della legge Fortuna-Baslini 898 del 1970 addirittura lo spazio temporale che doveva intercorrere tra separazione e divorzio era di 7 anni per i coniugi colpevoli e 5 per i coniugi non colpevoli, con la legge 74/87 il termine si è ridotto a tre anni, ma era sempre troppo lungo per chi doveva rifarsi una vita. E finalmente c’è riuscito Renzi nel 2015. Per cui oggi il termine tra la separazione e il divorzio è di soli 6 mesi se si proviene da una separazione consensuale e di un anno se si proviene da una separazione giudiziale.

La sentenza della Cassazione sull’assegno divorzile è stata definita rivoluzionaria. Spieghiamo il perché?

Questa sentenza è davvero rivoluzionaria perché ancora l’assegno divorzile alla mancata autosufficienza economica dell’ex coniuge richiedente. Mentre prima, sia in sede di separazione che anche di divorzio, si riteneva che il coniuge più abbiente dovesse mantenere il tenore di vita del coniuge più debole equilibrandosi, in sostanza, i redditi. Ora invece con questa rivoluzionaria sentenza del 10 maggio scorso della prima sezione, la numero 11504/2017, si dice che l’ex coniuge se è economicamente indipendente non ha alcun diritto all’assegno divorzile. Ed infatti non a caso l’ex ministro Grilli non ha dovuto dare alcun assegno alla sua ex moglie.

Una coppia decide di separarsi: quale è la procedura?

Sul punto processuale non cambia nulla. Questa sentenza è rivoluzionaria sulla sostanza dell’assegno divorzile. Quindi non cambia nulla per i figli che va mantenuto, anche dopo il divorzio, il tenore di vita. Non cambia nulla per l’assegno di separazione, quello che cambia è l’assegno divorzile. Allora se ci sono cause in corso di divorzio senz’altro questo mutato orientamento sarà tenuto conto dai giudici delle cause in corso, se invece non vi sono cause in corso, perché i nostri lettori sono già divorziati, in questo caso possono chiedere al giudice una revisione delle condizioni. Però perché il loro ricorso sia accolto necessita che siano sopravvenuti fatti giustificativi successivi al giudicato sul divorzio, che per esempio potrebbero essere una minore produzione di redditi per il coniuge onerato o al contrario una maggiore redditività del coniuge beneficiario, oppure suoi nuovi patrimoni per eventuale eredità. Con questa sopravvenienza di fatti nuovi il giudice della modifica potrà considerare il nuovo orientamento e quindi la rivoluzionaria sentenza della Cassazione.

Ma nelle procedure, c’è stato uno snellimento?

Oggi si può evitare di andare in Tribunale, sia per la separazione che per il divorzio. E’ sufficiente che l’avvocato concordi con l’avvocato del coniuge o dell’ex coniuge l’assetto ideale dei nuovi rapporti e così anche nello studio di un avvocato le parti, ovviamente per iscritto, potranno separarsi o divorziare senza salire le scale del tribunale.

Facciamo un esempio pratico. Una persona intende separarsi o divorziare e si presenta nel suo studio. Cosa accade?

Nel mio studio, come in molti altri studi dei miei colleghi, è presente uno psicologo che può dare dei consigli utili. Perché a volte la voglia di separarsi e divorziare non è molto meditata e siccome le conseguenze possono essere gravi, soprattutto se vi sono figli, uno psicologo può aiutare per l’approfondimento e la correttezza della decisione. Una volta chiariti gli obiettivi, si invita l’altro coniuge a seguire la strada della separazione consensuale attraverso questo meccanismo della convenzione di negoziazione.

Secondo lei questa sentenza ha portato degli effetti anche sociali?

Questa è una sentenza che arriva dopo 27 anni. E’ una rivoluzione che invita tutti noi, e devo dire soprattutto le donne, a riflettere su quanto importante sia investire su se stessi e non sul matrimonio. Investire sulla preparazione, sul cervello e meno sull’aspetto estetico.

Un’ultima domanda. C’è un po’ di confusione sulla sentenza riguardante il matrimonio Berlusconi-Lario. Cerchiamo di chiarire la questione?

Ho letto alcune dichiarazioni di Berlusconi sul giornale che anche questa volta si ritiene vittima di un complotto ma non è assolutamente vero. Il 16 maggio è stata pubblicata la sentenza della Cassazione, sempre la sezione prima, la quale ben consapevole della sua sentenza di una settimana fa, che difatti cita, proprio differenzia i due istituti, la separazione dal divorzio. E quindi l’assegno di mantenimento della separazione, che è quello che Berlusconi pagava e che voleva diminuire, da quello divorzile. E quindi la Cassazione ha spiegato che essendo Berlusconi tra gli uomini più ricchi del mondo, avendo egli stesso esplicitato in giudizio quanto alto è stato il tenore di vita suo e di Veronica Lario, ed essendo l’assegno di separazione (a differenza dell’assegno divorzile) ancora vincolato al tenore di vita è giusto l’assegno valutato dalla Corte d’Appello di Milano in 2 milioni di euro. La Cassazione, quindi, ha rigettato il suo ricorso ed è stato condannato a pagare di spese all’avvocato della Lario. La sentenza, dunque, non è contraria. Anzi è confermativa. In sostanza, Berlusconi ha perduto la causa di separazione ma vincerà quella di divorzio. Quindi l’assegno che dovrà dare a Veronica Lario verosimilmente sarà annullato.

 


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