PALERMO – I deputati regionali del Mpa, Giuseppe Castiglione e Giuseppe Carta, in un’interrogazione al presidente della Regione e all’assessore regionale ai Trasporti pongono dubbi sulla gestione dell’Ast che, dicono “sembra priva di una strategia chiara e sostenibile per garantire il servizio pubblico, tutelando i posti di lavoro e le prerogative degli operatori del settore”.
Ast, interrogazione Mpa
“Il depotenziamento di Ast a “società in house” – dicono – limitata a gestire solo tratte sociali e quindi servizi improduttivi, insieme al mancato utilizzo o sovradimensionamento delle proprietà immobiliari, solleva gravi interrogativi sul danno derivante dalla situazione attuale, con la possibilità che il trasporto pubblico locale venga gestito in regime di monopolio ed a esclusivo beneficio dei privati”.
E ancora, insistono i due deputati regionali autonomisti: “Non risulta essere stato presentato né approvato dalla Regione un piano industriale credibile”.
I deputati chiedono dunque:
- “se prendendo atto dell’erronea quantificazione dell’importo di base d’asta in quanto ivi non conteggiato il ricavo da traffico, non si ritenga opportuno revocare il bando di gara e procedere alla riformulazione di un nuovo bando”;
- “se non si concorda che l’erronea quantificazione di cui al punto precedente, ridotta in quanto priva del ricavato da traffico – che è stato stimato in alcune centinaia di milioni di euro – non costituisca per l’Azienda ed in ultima analisi per la Regione – un significativo danno erariale”;
- “se, non si ritenga di ridefinire le tratte assegnate all’Ast aggiungendo a quelle sociali le tratte remunerative in modo da garantire all’azienda l’equilibrio gestionale-finanziario che le consentirebbe di continuare ad operare nel trasporto pubblico locale”.
Ma non basta, Castiglione e Carta riflettono su “quali valutazioni sono state realizzate riguardo alla capacità di Ast di gestire in house i servizi improduttivi e quali analisi sono state condotte sulla sua struttura e sui beni immobiliari”.
Ma anche “quali controlli sono stati condotti per verificare la legittimità delle attuali procedure di gara e la loro conformità alle normative vigenti, incluso il Tusp e le normative europee sul trasporto pubblico”.
E infine: “Sono previsti interventi specifici a tutela dei posti di lavoro dei dipendenti di Ast e se sono state ipotizzate garanzie per le piccole e medie aziende (in tutto 74) operanti nel territorio regionale che se non consorziate, né acquisite da altre (ipotesi remota vista la aleatorietà dell’esito della gara), perdendo le concessioni, o chiudono o lavorano in sub-appalto per conto degli aggiudicatari, costretti di conseguenza a ridurre i profitti e i posti di lavoro”.