AGRIGENTO – La vertenza rifiuti, ad Agrigento e negli altri 18 Comuni dell’Ato Gesa Ag2, almeno per il momento, non si sblocca. Gli operatori ecologici reclamano il pagamento tutto e subito degli arretrati e pertanto rimangono fermi sulle loro posizioni.
Il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, ha disposto, per domani, la chiusura di tutte le scuole, di ogni ordine e grado. Zambuto si è inoltre riservato di firmare provvedimenti analoghi per i giorni successivi, se l’emergenza rifiuti dovesse proseguire. “Visto che la mancata raccolta delle immondizie – spiega – provoca una grave inconveniente igienico-sanitario, che costituisce pericolo per la salute pubblica, fra l’altro evidenziato dal dipartimento prevenzione dell’Asp e visto che anche nei pressi degli ingressi delle scuole vi sono montagne di rifiuti, non ho altra scelta che chiudere le scuole”.
E in un’intervista telefonica con Livesicilia, il sindaco di Agrigento rincara la dose: “Questa situazione è la testimonianza del fallimento del sistema. L’incapacità di governare ha portato la Sicilia a essere una pattumiera a cielo aperto”.
Intanto, parla l’amministratore delegato dell’Iseda Giancarlo Alongi, anche nella qualità di capogruppo del raggruppamento delle imprese: “Ho cercato di spiegare e mediare – dice – ma l’opera di convinzione non mi ha portato da nessuna parte. Ci sono posizioni di credito diversificate fra i netturbini. Lo scorso settembre, quando si registrò l’ennesima emergenza, tutti hanno ricevuto degli acconti sugli arretrati quindi adesso ci ritroviamo con netturbini che sono fermi a luglio coi pagamenti e con altri che invece che sono un po’ più avanti. L’idea era di riallineare le loro posizioni, ma anche chi vanta poche mensilità vuole essere pagato fino ad ottobre”.