Sarebbero almeno 195, secondo Hamas i palestinesi uccisi in due serie di attacchi aerei israeliani sul campo profughi di Jabalia, mentre Gaza è ormai assediata da tre lati, con le principali vie di accesso sotto il controllo di Israele. Nel campo profughi cercavano due comandanti di Hamas, hanno spiegato le Forze di Difesa israeliane, che sarebbero rimasti uccisi.
Numerosi dispersi
Circa 120 persone risultano ancora disperse sotto le macerie e almeno 777 sarebbero i feriti. L’Onu avverte: l’attacco aeree israeliano a Jabalia potrebbe costituire un crimine di guerra.
Il Commissario generale dell’Unrwa: ‘una tragedia senza precedenti’. Il Papa invoca ‘due popoli, due Stati’. Negli Stati Uniti si parla di una forza multinazionale a Gaza dopo che Israele avrà sradicato Hamas. Biden chiede una pausa per far uscire i prigionieri. Nella notte scontri al confine tra Israele e Libano, sirene intorno alla Striscia di Gaza.
Gli italiani scappano da Gaza
Le porte del valico di Rafah si sono aperte lasciando uscire centinaia di stranieri, di persone con doppio passaporto e anche feriti.
Tra loro anche i primi 4 italiani, volontari di Ong internazionali, accolti dai diplomatici italiani e accompagnati al Cairo. L’uscita da Gaza è un piccolo spiraglio nel conflitto che si fa ogni giorno più feroce: un nuovo bombardamento ha colpito il campo profughi di Jabalya, nel nord dell’enclave palestinese, già teatro ieri di un pesante raid che ha lasciato sotto le macerie decine di morti, con l’Onu che torna ad alzare i toni parlando di “attacchi sproporzionati che potrebbero equivalere a crimini di guerra”. Anche le cancellerie europee, da Parigi a Berlino fino alle istituzioni Ue, si sono dette “molto preoccupate” dalle notizie provenienti da Jabalya, sottolineando la necessità di “proteggere la popolazione civile”. Le forze combinate israeliane, tra truppe e tank, dopo violenti combattimenti con Hamas sono intanto alle “porte di Gaza City”, accerchiata da tre lati – nord, centro e sud – con una manovra a tenaglia che mira a radicarsi nel profondo della Striscia. Sul numero di quanti hanno attraversato il doppio confine tra Gaza e l’Egitto non si ha ancora certezza. Fonti egiziane parlano di 335 stranieri e persone con doppia nazionalità oltre a 76 feriti. Questa prima evacuazione potrebbe proseguire nei prossimi giorni per permettere ad altri di lasciare, compresi diversi italiani e di doppia cittadinanza.