Attesa per la sentenza Mineo: | "Sono innocente, è una certezza" - Live Sicilia

Attesa per la sentenza Mineo: | “Sono innocente, è una certezza”

Franco Mineo

Attesa per la sentenza al processo che coinvolge tra gli altri l'ex deputato di Grande Sud.

PALERMO – “Niente può contrastare la granitica certezza che sono innocente. La forza della ragione e della verità non può non prevalere sulla confusione che è emersa in quest’aula. Non può essere che io abbia pagato quell’immobile in via Isidoro Carini 700 mila euro. E’ fuori da ogni prezzo di mercato. Io ho pagato quell’immobile 350 mila ero, con i miei soldi, guadagnati in trent’anni d’attività”. Lo ha detto l’ex deputato regionale di Grande Sud Franco Mineo, imputato di intestazione fittizia di beni aggravata, peculato, usura e malversazione davanti alla quinta sezione del tribunale di Palermo assieme ad Angelo Galatolo, accusato di associazione mafiosa, e Settimo Trapani, accusato di malversazione.

A maggio era slittata la sentenza dopo sette ore di camera di consiglio. Il collegio aveva infatti deciso di risentire tre testimoni. I pm Piero Padova e Dario Scaletta avevano chiesto 16 anni per Galatolo, 8 per Mineo e 8 mesi per Trapani. Ma oggi dovrebbe essere il giorno giusto per il pronunciamento dei giudici. L’indagine nasce da una perquisizione fatta nello studio commerciale Franzone che aveva tra i suoi clienti la famiglia Galatolo. E proprio i titolari dello studio Domenico, Alessandro e Filippo Franzone sono i testi che i giudici hanno risentito. Nel corso della perquisizione gli inquirenti trovarono un passaggio di proprietà che provava la compravendita di alcuni immobili in cui, sotto al nome dell’acquirente, c’era scritto: “Compra Angelo G.”. Le visure catastali hanno dimostrato che i locali erano di proprietà di Mineo, una circostanza che ha convinto la Dia che l’ex parlamentare aveva in realtà acquistato per conto di Galatolo. “Ho tracciato l’intera somma – ha proseguito quasi in lacrime – Sarebbe bastato per un momento dare importanza alla prova regina: i miei appunti, che erano all’interno del compromesso fatto per l’acquisto di quegli immobili. Come ogni persona ragionevole, che nulla ha a che fare con il malaffare e con la mafia, scrivo quanti soldi ho nei conti, i titoli che posseggo. I saldi sono cronologicamente datati. Sono tutti assegni circolari, nessuno di dubbia provenienza”.

(Fonte ANSA)


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