Aula deserta, niente maggioranza |Salta la seduta sul Piano di rientro - Live Sicilia

Aula deserta, niente maggioranza |Salta la seduta sul Piano di rientro

Un brutto colpo per l'amministrazione comunale, priva dei numeri per portare a casa l'atto.

consiglio comunale
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CATANIA – Come volevasi dimostrare. Ieri sera, il Consiglio comunale chiamato a votare la rimodulazione del Piano di riequilibrio si è sciolto per assenza del numero legale, nell’ultimo giorno utile per  la sua approvazione. Solo 17, infatti, i presenti, troppo pochi per validare la seduta. L’amministrazione e il sindaco Bianco, che non era presente in aula nonostante l’invito dei capigruppo, incassano dunque un brutto colpo che evidenzia ancora una volta come la maggioranza, nei fatti,  neanche di fronte ad atti considerati così importanti.

Determinante per il naufragio della seduta, l’assenza dei consiglieri di Grande Catania che in questi anni, pur votando contrario o astenendosi, hanno spesso garantito la permanenza in aula e dunque aiutato il raggiungimento del numero legale. Stavolta, invece, gli uomini di area lombardiana non si sono fatti vivi, quasi un segnale in vista delle prossime amministrative per le quali pare che ancora, gli uomini riferimento dell’ex presidente della Regione, non abbiamo stabilito dove collocarsi e a sostegno di chi.

La situazione in aula, in ogni caso, resta di totale impasse, come evidenziato in una nota dal vicepresidente del consiglio, Sebastiano Arcidiacono. “Neppure sulla delibera del quarto Piano di riequilibrio propagandata come ancora di salvezza il sindaco Bianco riesce a raccattare una maggioranza in consiglio comunale, una debacle che ne certifica il fallimento politico e amministrativo – scrive. Nell’ultimo giorno utile per l’approvazione del piano di rientro il sindaco Bianco, che ha umiliato ancora una volta il consiglio disertando la seduta, porta a casa una sconfitta pesante che rende ancora più incerta la sua guida di un Palazzo in cui ormai è arroccato insieme a pochi fedelissimi. All’irresponsabilità politica si aggiunge anche quella erariale poiché per pagare i consulenti che hanno redatto le 19 paginette, sono stati spesi oltre trenta mila euro che potevano essere meglio destinati in una città dalle mille emergenze”.


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