Avere vent'anni e spiegare agli adulti che il mondo non è bianco o nero - Live Sicilia

Avere vent’anni e spiegare agli adulti che il mondo non è bianco o nero

(di Maria Lucrezia Rallo). Il racconto di un'età meravigliosa e difficile
LiveGiovani
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Maria Lucrezia Rallo (nella foto), 22 anni, ha ricevuto l’onorificenza di ‘Alfiere della Repubblica’, nel 2020, dal Presidente Sergio Mattarella. Studentessa di Scienze della Comunicazione a Palermo, ecco un’altra sua riflessione per LiveSicilia.it.

Vent’anni: quelli che anagraficamente ho, quelli con i quali combatto, “VENT’ANNI” è anche il titolo di una delle mie canzoni preferite che è stata realizzata dai Maneskin qualche tempo fa.

Una canzone diversa uscita, guarda il caso, nel 2020 che trova la massima espressione della sua preziosità nella seguente frase del testo: “E andare un passo più avanti, essere sempre vero. Spiegare cos’è il colore a chi vede bianco e nero”.

E anche se ho vent’anni, per rigore di verità ventidue, mi sono ritrovata non tanto a spiegare cosa è il colore, ma a convincermi che nel mio mondo di bianco o nero c’era nel mezzo non un’infinita gamma di sfumature di grigio, ma appunto il colore.

Non so se sono la persona più adatta per raccontarvi oggi cosa significa avere vent’anni nel 2024 e quali sono gli aspetti positivi di questa età che dai più adulti viene sempre riassunta con: “Magari li avessi io ancora vent’anni”. Però voglio provarci.

Avere vent’anni non è sempre facile, come i più grandi possono pensare, perché l’infinita possibilità di scelte può apparire come il mare che davanti a te si presenta infinito ed è sublime il sentimento che provi dentro.

Ed è bello avere vent’anni, perché la corazza che ti sei costruita nell’arco della vita è ancora sottile o addirittura inesistente. Sei più vera, audace, sincera, appassionata e forse anche illusa (ma tu questo non lo sai).

Credi ancora nei sogni, nell’amore vero, nell’amicizia, nel fatto che le persone siano buone e che il mondo si risolleverà.

Senti ancora la magia del Natale quando arriva, il compleanno è un momento di festa e non ti incupisci per gli anni sulle candeline (anche se chi lo fa è sciocco perché non sa che fortuna è avere quelle candeline).

Così ti ritrovi a vent’anni nel 2024 a combattere per le minoranze, per il clima, le guerra e non sai più che cosa fare per far capire ai più grandi che il mondo è a colori. Per convincerti che la congiunzione “o” tra bianco e nero è il più grande limite che puoi porti.

Mentre Tik Tok ci propone modelli inarrivabili, e sempre diversi, tu gioisci per la patente, il primo esame all’università dato, il lavoro, il diploma, un figlio o il matrimonio.

Perché non esiste una sola via in cui i vent’anni sono belli, non solo una realizzazione possibile perché non è solo la libertà del “fare ciò che si vuole” che può elettrizzarti.

Magari il tuo cuore inizia a battere per la libertà di poter andare via da una casa disfunzionale o di trasferirti in una nuova città per ricominciare da zero.

Avere vent’anni è trovarsi davanti la costruzione del proprio “io” futuro o avere il tempo per recuperare la te stessa del passato che hai trascurato. Ma sempre unica è l’opportunità che hai di reinventarti ogni giorno.

Perché ti è concesso sbagliare più che agli altri, perché ti è concesso correre, saltare o dormire, perché sai che in fondo ti è concesso tutto.

Sta a te prenderti cura della tua libertà che tenga conto delle differenze, che accolga il prossimo e non lo rinneghi e che possa continuare a lottare affinché lei stessa esista, ci sia.

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