Sono stati assolti per prescrizione Salvatore e Raffaele Vinciguerra, Gesualdo Adelfio, Gaetano Graziano e Gaetano Paruta, che si occupavano del potabilizzatore Amap di Risalaimi dove lavorava Antonio Profita, morto nel 2001. L’uomo – come stabilirono i medici – fu stroncato da un carcinoma polmonare che, secondo l’accusa, fu provocato dall’amianto presente nelle vasche. Per questo, per il decesso dell’impiegato dell’Amap il pubblico ministero aveva chiesto, a marzo, cinque condanne a tre anni ciascuno di carcere. Oggi l’assoluzione per prescrizione dei cinque imputati, difesi dagli avvocati Valentina Castellucci, Mauro Torti e Massimo Motisi.